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Tosin Abasi – Arpeggi in Sweep Picking
Tosin Abasi – Arpeggi in Sweep Picking
di [user #17404] - pubblicato il

Tosin Abasi con la sua otto corde è il chitarrista ritmico di riferimento della scena metal più estrema. In realtà è anche un solista agguerrito e in questa lezione ci spiega il suo approccio allo sweep, tecnica di punta del suo arsenale solistico.
Tosin Abasi con la sua otto corde è il chitarristico ritmico di riferimento della scena metal più estrema. In realtà è anche un solista agguerrito e in questa lezione ci spiega il suo approccio allo sweep, tecnica di punta del suo arsenale solistico.

Ascoltando i tuoi assolo, una delle tecniche che sembri prediligere è lo sweep picking.
Puoi spiegarci il tuo approccio e mostrarci alcuni dei pattern di arpeggio che usi più frequentemente?

Certo. Partirò da alcune delle forme base che utilizzo. Quando sei molto calato nel Metal e lo suoni parecchio inevitabilmente ti muovi perlopiù su sonorità minori: eolia o minore naturale, dorica, minore armonica…per questo, come punto di partenza è importante padroneggiare al meglio le diteggiature di arpeggi minori. Una che uso molto e dalla quale voglio partire, è la diteggiatura dell’arpeggio di minore settima. Nello spiegare queste diteggiature si capirà un aspetto importante anche del mio approccio alla otto corde: l’utilizzo dell’ottava corda è principalmente relegato alle dimensioni ritmiche e armoniche. Quello che faccio in ambito solistico interessa principalmente la sette corde. Per suonare gli arpeggi come ve li proporrò basterà quindi anche una normale sette corde.
Partiamo dalla diteggiatura di un arpeggio di Em7, formato dalle note di E, G, B, D.

La cosa importante da capire è che si tratta sempre delle quattro note dell’arpeggio disposte su ottave multiple. Le stesse quattro note, sempre nella stessa sequenza.

Per cogliere la visualizzazione e lo sviluppo dell’arpeggio di Abasi, lo abbiamo isolato nelle tre sezioni in cui è diviso. Ognuna per un’ottava differente.

Studiare questo arpeggio permette di concentrarsi anche sulla pennata. E’ un ottimo esercizio di economy picking, tecnica che ci permette di ottimizzarne l’esecuzione.
Un particolare che potrebbe essere non immediato - ma assolutamente coerente con questo tipo di pennata - è la partenza in up-stroke, con un colpo di plettro verso l’alto.

Viceversa, si osservi come nel suonare questo arpeggio in loop, come un pattern ritornellato, Abasi sembri ricorrere a legature che rendono più morbida e naturale l’esecuzione nel passaggio sulla corda di G. Soprattutto, la legatura tra l’ultimo sedicesimo della prima battuta e il sedicesimo con il quale il lick riparte, permette di mantenere invariata la pennata sweep. Osserviamo attentamente le indicazioni sulla partitura.

Per le stesse ragioni, Abasi rompe la continuità della pennata sweep anche nello sviluppo completo dell’arpeggio sul tre ottave.
In alcuni passaggi, l’esecuzione è chiusa facendo risuonare la corda più bassa a vuoto, in questo caso E, tonica dell’arpeggio che stiamo suonando. Va ricordato che rispetto all’accordatura standard della chitarra a otto corde, che prevede un F# come nota più grave, la chitarra di Abasi ha un E al basso.



IL SUONO:
Proprio come Tosin Abasi nel video, selezioniamo per questi esempi l’Humbucker al manico. Renderà il suono più rotondo e pastoso, agevolando l’esecuzione e smorzando l’eccessivo attacco del plettro nelle inversioni di pennata. Serviamoci di un suono totalmente clean settato con un’equalizzazione piuttosto neutra e attenta a non esasperare le medio basse già abbondanti sulla sette e otto corde. Semmai, potremo condire il suono con un leggero chorus e bagnandolo di riverbero.

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lezioni tosin abasi
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bello... peccato pero'...
di sibor [user #11654]
commento del 13/05/2013 ore 11:18:59
Bell'esercizio e grande tecnica... complimenti!!! peccato che non sono in molti ad avere una 8 corde... devo ancora imparare ad usare bene la 6... :) Mi chiedevo se si puo' adattare quest'esercizio sulla chitarra tradizionale e si si potete trascrivere qualche tab? Grazie
Rispondi
Re: bello... peccato pero'...
di Giuseppe95 [user #36747]
commento del 13/05/2013 ore 14:40:31
Certo che puoi: non suonare le note sulla settima e ottava corda ;D
Gli arpeggi si fanno con le triadi o le quadriadi di un'accordo, per Dm7 D F A C, per Dm D F A, per D D F# A. Quando vuoi fare l'arpeggio di un accordo devi trovarli a ogni posizione della scala escludendo le note che non ti servono. Ci vuole pazienza, infatti io per colpa della scuola non sto più facendo un emerito accordo xD
Rispondi
Re: bello... peccato pero'...
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 13/05/2013 ore 19:15:34
Ciao Sibor. No, questi studi sugli arpeggi sono pensati espressamente per essere suonati su sette corde. Chitarre a sette e otto corde sono sempre più diffuse tra i chitarristi più giovani e vicini al metal del momento e ci fa piacere offrirgli del materiale didattico didattco. Soprattutto se raccolto di prima mano da uno dei chitarristi di riferimento di questa scena modernissima.
Allo stesso tempo, se sei desideroso di approfondire la tua tecnica sweep su una tradizionale sei corde dai un occhio a queste nostre lezioni:

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Buon lavoro e buon divertimento!
Rispondi
mmmm
di Zakk Fuckin' Wylde [user #5690]
commento del 13/05/2013 ore 13:19:48
sono troppo conservatore...vedere queste chitarre sproporzionate...
gente che tenta di suonarle....bho !
io balbetto,anzi zoppico con una 6 corde.
ovviamente da ignorante dico la mia ma non è polemica,è solo paura forse di non essere pronto a cotanto ingegno !
Rispondi
Re: mmmm
di yasodanandana [user #699]
commento del 13/05/2013 ore 13:33:03
piu' corde possono rendere la vita piu' facile... non sono necessariamente una difficolta' in piu'...
Rispondi
Re: mmmm
di Zakk Fuckin' Wylde [user #5690]
commento del 13/05/2013 ore 13:36:1
si probabilmente sono ignorante io.
ma non avevo dubbi su questo :)
Rispondi
Re: mmmm
di yasodanandana [user #699]
commento del 13/05/2013 ore 14:53:0
ci mancherebbe altro... hai semplicemente espresso un tuo gusto..

io pensavo alla comodita' del poter spaziare in grandi estensioni di note, rimanendo nella stessa posizione..

pensa al basso a 5 corde che e' diventato lo standard per gente che sembrerebbe la meno innovativa al mondo, ovvero i bassisti di liscio...
Rispondi
Re: mmmm
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 13/05/2013 ore 19:33:53
Bravo Yaso!
la sette e la otto corde possono agevolare idee e approcci ritmici, melodici e armonici che risultano costretti sulla sei corde.Offrono più corde e aria per dar spazio a nuove idee...
Rispondi
Re: mmmm
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 13/05/2013 ore 19:18:19
Con il tempo, la pazienza e tanto esercizio non c'è chitarra che non si possa suonare!
Però la penso come te: se ancora non ti senti sicuro sulla sei corde cerca di formare e rinforzare su questa la tua tecnica. Accordi, scale, manualità e coordinazione. Solo a quel punto. prova a cimentarti con la sette e addirittura la otto corde.
Rispondi
The revenge of the nerds....
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 13/05/2013 ore 13:59:20
Scusate ma a me sembra che le otto, sette, nove, sedicimila corde siano un bel passo verso il nerdismo tecnico che già negli anni 80 aveva fatto appassire la chitarra rock... Poi ognuno può fare quel che gli pare, ma a mio avviso la chitarra ha un registro ben definito e la possibilità di variarlo con accordature drop o aperte. Poi magari sono io che sono ottuso e retrogrado....
Rispondi
Re: The revenge of the nerds....
di Zakk Fuckin' Wylde [user #5690]
commento del 13/05/2013 ore 14:54:46
al 100% sul discorso dell'appassire !
Rispondi
Re: The revenge of the nerds....
di dale [user #2255]
commento del 13/05/2013 ore 15:35:34
è solo un mezzo di espressione, come la 6, 7, la 5 per Keith o la 4 corde.
Io non saprei cosa farci, questo è sicuro.
Rispondi
Re: The revenge of the nerds....
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 13/05/2013 ore 16:18:
Ma infatti, Keith Richards con 5 corde è stato ben piu creativo di questi nerds.... Poi se devo avere 2 corde in piu per fare quello che posso fare con 6 corde in sweep a movimenti orizzontali, in string skipping, in string skippink + tap, sempre per rimanere nel nerdismo, sinceramente ne faccio a meno. Poi se trovate uno che ci fa voicing di accordi a modo e in maniera creativa magari rimango a bocca aperta, ma col nerdismo sulle scale e sugli arpeggi non mi si muove un pelo....
Rispondi
Re: The revenge of the nerds....
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 13/05/2013 ore 19:32:23
Scusa ma che c'entra?
Keith Richards è Dio.
Non fa testo.

Rispondi
Re: The revenge of the nerds....
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 13/05/2013 ore 19:30:50
Con gli strumenti a sette e otto corde molti giovani chitarristi stanno facendo evolvere il linguaggio tecnico, ritmico, solistico e armonico della chitarra rock e metal. Non ci vedo nessun appassimento della chitarra rock; semmai una gran voglia di esplorare, migliorare ed evolvere.
E' vero: di sicuro, per suonare cose del genere, ci vuole una sana dose di nerdismo perchè c'è da studiare tantissimo e di brutto. Ma non ci vediamo niente di male. Non c'è niente che ci piace di più che immaginare nostri giovani lettori a fare qualcosa di sano come studiare musica ed esercitarsi, per ore, nel tentativo di raggiungere l'eccellenza sul proprio strumento!

Rispondi
Re: The revenge of the nerds....
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 14/05/2013 ore 15:11:36
Gianni, lungi da me far polemica, soprattutto con gente che mediante la propria competenza, il proprio impegno quotidiano e la propria passione sta facendo tantissimo per far emergere questa testata, che peraltro leggo assiduamente e trovo strepitosa. Forse dovevo tenermi lontano da quest'articolo, in quanto a volte se una cosa non piace non è necessario doverlo ribadire. Però il bello del social è anche poter confrontare differenti punti di vista per portare ad un confronto, ed eventualmente ad una crescita comune. Quello che molto spesso vedo, purtroppo nello strumento che amiamo entrambi, è che la tecnica, la ricerca della spettacolarità e del virtuosismo, spesso soffocano la musica e la musicalità, ed il risultato è quello di diminuire l'appeal del rock svariate delle sue forme. Nell'ultimo mese ho visto due concerti di grandi chitarristi, Gilbert a Firenze e Timmons a Pisa (ne sai qualcosa....). Sono rimasto basito dal vedere come la cassa di risonanza di due fenomeni del genere sia stata pari a zero, avranno fatto 200 spettatori paganti in 2. Questo mi fa porre delle domande, e di conseguenza provo a darmi 1000 risposte per quanto mi sia possibile. La mia polemica, se polemica era, era semplicemente per dire "è necessario l'abuso di tecnica, aggiungendo pure n.corde ad uno strumento di timbro, registro e suono ben definito, oppure stiamo perpetrando in uno studio che rimane fine a se stesso ed allontana il musicista e soprattutto l'ascoltatore dal cuore della musica?" Cmq a Pisa hai suonato alla grande....
Rispondi
Re: The revenge of the nerds....
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 15/05/2013 ore 08:08:39
Le tue considerazioni sono interessanti e francamente condivido anche alcuni aspetti.
Trovo però una bella differenza tra chi - senza un gran che da dire a livello artistico - continua ad accanirsi sull'esasperazione tecnica diventando la parodia di quello che già è stato detto e chi, come Abasi, fa qualcosa di nuovo, in un format nuovo e con uno strumento nuovo. Provo ad ascoltarti gli Animals As Leader. Un trio strumentale, due chitarre a otto corde e batteria più sequenze elettroniche ricercatissime...ci sono tante idee e tanta aria fresca nella loro musica e tra le 8 corde della chitarra di Tosin!

J
Rispondi
Re: The revenge of the nerds....
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 15/05/2013 ore 08:09:19
(...grazie per Pisa!) ;-)
Rispondi
Re: The revenge of the nerds....
di powerfuran utente non più registrato
commento del 16/05/2013 ore 17:41:47
La musicalità non ne soffre affatto. E' una musicalità diversa da quella a cui siamo abituati da anni e anni di ascolti, e quindi essendo "aliena" la reputiamo sterile e non significativa, mentre invece è prolifica e innovativa.
Rispondi
Sai cosa mi disse tempo ...
di odrocca [user #8291]
commento del 14/05/2013 ore 02:29:08
Sai cosa mi disse tempo fa il bassista che suonava con me? "Siccome è già stato fatto tutto e ora di idee non ne girano più, i casi son due: o mi regali una macchina del tempo o un trapianto di testa, perché anche se aggiungessi altre 10 corde al mio basso temo non cambierebbe nulla".
Rispondi
Re: Sai cosa mi disse tempo ...
di Carrera [user #31493]
commento del 14/05/2013 ore 09:41:55
ah beh...se te l'ha detto il tuo bassista, allora...

Peccato non abbiano avuto un bassista così anche Hendrix, Vai o Van Halen...magari evitavano di aggiungere la distorsione, inventare la sette corde e il floy rose...
E tutti potevamo suonare il caro buon vecchio blues di una volta!...
Rispondi
Trovo la cosa un po' ...
di Strato2006 [user #13781]
commento del 14/05/2013 ore 16:00:37
Trovo la cosa un po' triste: di fronte a un chitarrista così, che senz'altro, piaccia o non piaccia, sta lasciando la sua SIGNORA impronta nell'universo della chitarra rock (che IMHO i "nerd degli anni 80" hanno fatto tutto fuorché far appassire), con un modo di suonare ricco di elementi nuovi e diversi... buona parte della comunità sta qua a fare le pulci sul numero delle corde.

Per brutale che possa sembrare, "quando indichi la luna, lo stolto guarda il dito" ;)

La chitarra è un mezzo, come già è stato detto anche qui... di sicuro nemmeno io saprei cosa fare con una 8 corde, principalmente perché non ne ho mai presa in mano una. Ma cazzarola, chiudete gli occhi e ascoltate! Se facendo così non sentissi nulla, mi preoccuperei per me, non per lui... ;)
Rispondi
Re: Trovo la cosa un po' ...
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 14/05/2013 ore 19:40:48
Il bello della chitarra rock è che con le sue sei-sette-otto corde può far emozionare dai Nirvana a Greg Howe, io parlo chiaramente per la mia esperienza personale, che ahimè ormai è piuttosto lunga ed i capelli bianchi me lo ricordano ogni volta che per sbaglio passo davanti allo specchio...
La storia e l'oggettività storica delle cose poi, evidentemente rende un pelo più inquadrabili le cose, e nel caso, il grunge nasce e si sviluppa come elemento di rottura con l'ipertecnicismo degli anni 80, questo, credo sia un dato di fatto che ebbe riscontro nel mercato musicale. Chiaramente dagli anni 80 ci sono rimasti dei mostri sacri (Vai per me rimane una divinità) ma anche tanti ipertecnici si sono spostati verso orizzonti blues un po piu umani (Kotzen, Howe e Gilbert ad esempio, ma anche Scott Henderson che a mio avviso è enorme, e coi tre album blues ha preso delle discrete distanze dalle atmosfere dei Tribal Tech a mio avviso verso lidi più umani). Poi si parla di musicisti enormi, che col bagaglio tecnico che hanno possono fare qualunque cosa, ma io da ascoltatore e musicista dilettante chiaramente faccio i percorsi di studio e di ascolto che meglio mi rappresentano in questo momento. Nel 1997 ascoltavo i Dream Teather in continuazione e mi spaccavo le mani su Petrucci, ora mi fanno venire l'orchite. Il mio intervento su questo articolo era semplicemente per dire: "siamo sicuri che abbia ancora un senso tutto questo" e non pretendo di avere una risposta assoluta, per alcuni si, per altri magari no. Mi chiedo e vi chiedo, all'aumentare della tecnica, che risposta dà il pubblico? I casi Gilbert e Timmons mi hanno mortificato (anche gasato, li ho visti da due metri senza fare code, spintoni o altro... :-), non oso immaginare quanti paganti potrebbe fare Govan, forse piu in una clinic che in un concerto. Personalmente non mi lascia stupefatto l'ipertecnicismo, questo no di certo. Mi lascia stupefatto chi suona con dinamica, tocco, incrociando il solismo alla ritmica e riuscendo a farne un canto (Sgt.Peppers di Timmons....WOW!!), o anche chi, come Gilmour, da trent'anni che lo ascolto, riesce sempre a stupirmi e se prendo in mano qualche suo capolavoro, nella sua semplicità mi fa sempre dire, "ma come cazzo fa a suonarle così queste tre note"....
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Re: Trovo la cosa un po' ...
di yasodanandana [user #699]
commento del 14/05/2013 ore 22:16:36
attenendomi al tema originale del thread... personalmente non vedo la 8 corde come, per forza, un mezzo per fare del virtuosismo. Sto suonando da tre anni circa la chitarra baritona in gruppi "etnici" nei quali copro anche la gamma del basso...

e proprio per la sua estensione verso il basso sto puntando la 8 corde..

(mi manca solo di provarla bene per capire se quando va in basso puo' fare il lavoro di un basso oppure no..)
Rispondi
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personalmente...
di adsl36 utente non più registrato
commento del 04/07/2014 ore 09:25:03
...apprezzo molto abasi e la sua ottima tecnica ma lo gradirei meglio su una normale 6 corde. sarò più "antiquato" di lui, ma pur rimanendo convinto che le innovazioni facciano bene, considero la 7 e 8 corde delle chitarre ibride. alla fine mi sembrano un incrocio tra basso e chitarra, a tal punto da perdere l'identità: cos'hai tra le mani, un basso o una chitarra? cioè, un chitarràsso o una bassàrra?
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