Q-Tuner produce pickup passivi basati su magneti al neodimio, privi di poli a vista. Il modello Q2.0 è dedicato sia a bassi a cinque corde sia a chitarre a otto corde, senza distinzioni. A seguito delle richieste dei fan, attualmente ne sono in lavorazione . Questa è la notizia. Tutt'altro che una novità, ma ben più succosa per chi non conoscesse già il marchio, è invece la storia dei suoi singolari pickup super-trasparenti non alla vista, ma all'orecchio.
"Il pickup migliore è quello che non senti" recita uno degli slogan di Q-Tuner. In circolazione da un bel po' di anni, i particolari pickup al neodimio del laboratorio statunitense promettono una risposta hi-fi con uno spettro di frequenze assolutamente fedele a quello impartito dalla performance. Con un approccio unico per la categoria dei pickup passivi (di cui i Q-Tuner fanno parte), assicurano di trasmettere in maniera trasparente e dettagliata tutte le armoniche prodotte dallo strumento, compreso il range più acuto tra i 4 e i 7kHz che, il costruttore spiega, i circuiti attivi filtrano elettronicamente e quelli passivi non colgono per niente o quasi.
Il neodimio è un magnete con caratteristiche uniche nel suo genere. Nel campo audio, garantisce un dettaglio impressionante e una definizione superiore soprattutto sulle basse frequenze, sempre asciutte e a fuoco. In oltre 25 anni di studio, Q-Tuner ha messo a punto e brevettato un tipo di pickup che ne sfrutta al meglio i punti di forza, infilando barrette di neodimio in ognuna delle bobine e posizionando delle lamelle tutto intorno per domare e dirigere il segnale. La struttura promette un'eliminazione totale dei rumori di fondo e una resistenza assoluta al feedback.
La risposta completa sull'intera gamma di frequenze, dal canto suo, assicura una presenza nel mix oltre ogni aspettativa, che può essere dimostrata con una certa dovizia di particolari nei clip audio messi a disposizione , su chitarra e su basso.
Sebbene su carta quanto promesso dai Q-Tuner appaia rivoluzionario, i pickup al neodimio hanno faticato a varcare i confini nazionali e restano tutt'ora un fenomeno limitato. Se si pensa alla musica più amata dai chitarristi e si considera che un Q-Tuner al manico fa suonare una chitarra elettrica come nel video qui di seguito, un paio di idee sul perché non abbiano mai avuto diffusione possono venire in mente.
Tuttavia, la scena musicale è cambiata molto negli ultimi anni, e la necessità di brillantezza e definizione assolute si fanno reali con il recente boom delle chitarre a range esteso.
Qualche anno fa, Tosin Abasi ha scoperto i pickup Q-Tuner con una sua otto-corde personalizzata. Sui puliti quanto sui distorti, nel genere suonato da Abasi è indispensabile che tutte le note siano sempre intellegibili, che gli acuti suonino ricchi, non sottili, e i bassi non slabbrino mai. Un progetto come il Q-Tuner, va detto, sembra essere fatto a posta per questo.
In tempi più recenti, anche Javier Reyes degli Animals As Leaders ci ha messo sopra le mani, e il suono hi-fi e secco dei Q-Tuner comincia decisamente ad avere un senso.
Se si pensa ai Q-Tuner nell'ambito della musica più tradizionale, nel rock come nel blues o nel pop, la loro sonorità fin troppo precisa può far storcere il naso. Se invece li si considera in situazioni del genere, montati su chitarre dal range con cui altri pickup non riuscirebbero a tenere lo stesso passo, i trasduttori al neodimio acquistano una luce nuova.
Forse i Q-Tuner resteranno sempre la sperimentazione di un visionario adatta a pochi generi e amati da una ristretta cerchia di musicisti, o forse hanno anticipato i tempi e, con le mosse giuste, oggi rischiano di diventare davvero una preferenza per molti chitarristi e bassisti moderni. A dirlo sarà solo il tempo. |