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marione
utente #3961 - registrato il 16/03/2004
Città: Vasto
Sono interessato a: Chitarra elettrica.
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Attività

Six String Under - riflessioni e cazzeggi
di marione | 25 dicembre 2006 ore 17:27
marione scrive: Insert disc.“Six Strings Under” è un corso di sopravvivenza accelerato.Voglio dire, i monatti del rock ce la menano di continuo col pop, con subdola astuzia ci infilano questi nuovissimi e sfavillanti singoli ovunque: nella cassetta delle lettere spacciandoli per improbabili conguagli del gas, sotto i tergicristalli della macchina con la promessa di farci recuperare una parte dei punti sottratti alle stanche patenti, nei bar come sottobicchieri. Insomma sembrerebbe che in Italia si faccia solo pop, cioè l’antica, venerabile e bistrattata popular music, no?, che nelle cantine, nei garage, nei localini, nelle sale prove ad ore la gente soni solo pop, tranne qualche nostalgico dinosauro che si abbevera al Missisippi e qualche pachiderma che si consuma le mani suonando jazz. “Ma chi ve lo fa fare?”, ammoniva il dottor Merda, “cari pivellini, lo volete capire che sta roba non se la sente nessuno e nessuno se la compra?”.Ma teniamo in caldo il dottor Merda ancora per un po’.
Seagull Grand, benvenuti a La Patrie
di marione | 24 novembre 2006 ore 23:16
marione scrive: Sono passati diversi mesi da quando ho preso la Seagull Grand, e finalmente passo a recensirla. Dico finalmente perché, come sappiamo e come ci ricordano di continuo i listini prezzi, è davvero una cosa difficile trovare una chitarra acustica comprabile (per le mie tasche significa intorno ai 500 euro) che suoni davvero. Anche se non diffusissimo, Seagull è un marchio conosciuto: per la filosofia costruttiva e tutto il corredo di informazioni relative rimando al sito www.seagullguitars.com con tanto di catalogo (avvero esaustivo e ben fatto), descrizioni, factory tour, foto varie. Giusto perché non sono un aziendalista ortodosso ma un chitarrista soddisfatto, sottolineo che tutte le considerazioni sulla Seagull le derivo dalla mia esperienza su questa Grand.
Fender Bronco
di marione | 16 ottobre 2006 ore 23:58
marione scrive: AntefattoC’era una volta una fanciulla che aveva una vecchia Fender Bronco sotto al letto. L’aveva dimenticata la nonnina un paio di natali prima. La fanciulla era stanca per le continue angherie di Bronco, che di notte non le faceva chiudere occhio, e decise di abbandonarla nel bosco. I lupi non se la filarono per niente, pensando che fosse una carcassa di Mustang, e fu così che un cacciatore malato di GAS, seguendo le tracce di un cinghiale, la trovò…
il profumo di una chitarra di liuteria
di marione | 06 dicembre 2005 ore 11:31
marione scrive: È da un po’ di tempo che meditavo di scrivere questo pezzo. Riassume in sé tutta una serie di considerazioni su parecchi argomenti che leggo spesso su accordo, primo tra tutti la questione della liuteria italiana, col suo inevitabile codazzo di sacrosante domande sulla convenienza di comprare una chitarra di liuteria piuttosto che una industriale dall'avido marchio altisonante. Premetto che il Suono è per me qualcosa di personale, e di conseguenza credo che sia altrettanto personale stabilire quale sia il giusto rapporto tra il costo di uno strumento e la sua resa.
Okay il prezzo é giusto
di marione | 24 novembre 2005 ore 21:10
marione scrive: In tempi di magra non resta che rifugiarsi negli odiati luoghi comuni. Cari fratelli riuniti in questo giorno di giubilo, vi propongo oggi un breve sermone sull'euro e sul caro prezzi. Comprare una chitarra, un pedale ma anche qualunque cosa PRIMA dell'ingresso dell'euro nelle nostre vite aveva un certo costo, e a tal proposito vorrei raccontarvi una storiella di undici anni fa, in tempi di adolescenza, rock e smanie chitarristiche quantificabili in qualche centinaia di mila lire (alla fine qualcosa di più). Se mi abbandonerò a strali e lamentele ripetendo le solite cose sull?euro siate clementi e comprensivi.
La semiacustica, il commesso e gli spaghetti
di marione | 11 novembre 2005 ore 15:03
marione scrive: accordoPrima di tutto vi chiedo clemenza per la frammentarietà di questo pezzo: sono al lavoro e il mio capo mi ronza intorno cercando una scusa buona per sbattermi fuori. Seconda cosa: è il mio primo pezzo che spedisco, quindi ripeto siate MOLTO comprensivi. PremessaÈ un bel sabato mattina. Mi sveglio sul presto e nonostante il divano su cui dormo negli utlimi tempi sono carico a mille. Oggi è il GIORNO: con un amico si parte in direzione di un grosso negozio, forse IL NEGOZIO di strumenti musicali (sono stagista in un'agenzia pubblicitaria e ne ho le palle piene di fare pubblicità: quindi niente nomi). Mi fumo una paglia aspettando che suoni il citofono Drin, drin drin, via...
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