Quasi sicuramente tutti nella vita facciamo piani e progetti per il futuro, viviamo rincorrendo ambizioni e ottenendo risultati che ci spronano (nel bene o nel male) a continuare a sognare e a migliorare. I vecchi saggi lo dicono "si vive una volta sola", quindi si cerca di godere a pieno di ciò che si ha e rendere con ciò che si fa (il nostro lavoro, le nostre passioni). Quando poi la nostra passione diventa un lavoro, tanto meglio!!!In questo paese che è in crisi perenne, dove si pensa di più al figlio di Kate Middleton e non alla povera gente che si ammazza perchè non ha più una lira, dire di fare il musicista sembra quasi una bestemmia!!! Già....il musicista....uno dei mestieri dove (a mio modesto parere) è richiesta una dose di costanza mica da poco. Ore di studio, prove, esperimenti per canalizzare e metabolizzare mille informazioni teoriche, pratiche, tecniche e chi più ne ha più ne metta.. Ma cosa succede quando si incorre in un problema? Quando il destino o il fato o più semplicemente la sfiga, ti mette i bastoni fra le ruote??...Inizi a sentire una lieve differenza alla mano quando suoni, ma dai la colpa alle ore spese a cazzeggio al posto che rinforzare e studiare la tecnica. Continua con il non riuscire più a fare un determinato esercizio che prima, anche con la mano fredda e un dito nel naso, ti usciva a occhi chiusi. Ma sarà il cambio di stagione, visto che nel frattempo è passato qualche mese. Poi la mano s’irrigidisce, tiri un bendig e il pollice e l’indice dove si tiene il plettro iniziano ad avere posture un po’ strane, contrazioni muscolari involontarie…panico!! Meglio smettere per qualche giorno, tanto ormai ci sono le vacanze estive e si va al mare!! Nel relax delle spiagge toscane c’è comunque qualcosa che ti tormenta…passerà? Non passerà?...ma si, godiamoci sti giorni di meritato riposo e poi si riprende alla grande..c’è un disco da registrare, lezioni da dare, studiare e migliorare!!!...ma purtroppo non è cosi…Dopo un paio di giorni di calma apparente ecco ancora sto problema…il plettro cade, il pollice s’inarca verso l’interno della mano e tutto il polso si gira in uno spasmo che sembra essere posseduto da qualche entità paranormale!!! Esorcista??Ci sei?..no non è il caso…meglio il medico (grasse risate ). Inizia cosi un tour dai migliori “specialisti”… mille diagnosi, mille cure che vanno dall’argilla spalmata su braccio, vari ed eventuali massaggi, agopuntura, tecar, laser terapia, ultrasuoni, infiltrazioni , bagni in pozze miracolose e l’avvento dei maya che però hanno dato buca…(maledetti maya). Il tempo passa, passano i mesi gli anni…la mano peggiora e ogni giorno, ogni santo giorno, prendi in mano quell’oggetto che ti rendeva felice, ti faceva passare ore ed ore a torturarlo, senza mai lamentarsi, ma la sostanza è sempre la stessa…il buoi completo!!! Bisogna stare calmi, sarà la tendinite…relax, un bel respiro e suona…quattro note ma falle bene!!! No è??? Oggi non vuoi proprio collaborare…Ansia…Ansia anche solo a vedere la chitarre appoggiata, ansia quando vedi che non riesci più a spiegare un determinato passaggio a un tuo allievo, ansia perché ormai inizi a pensare che la speranza ha dato buca come i maya (maledetti maya). Internet diventa il tuo mondo…inizi a leggere (forse anche troppo) tutte le possibili malattie che abbiano quegli stessi sintomi e la cosa ti fa entrare in un circolo di paranoie ancora peggiori… Poi eccolo li…come un fulmine a ciel sereno…ennesima visita dell’ennesimo “specialista” che ti dice le due paroline magiche che ti fanno crollare tutto…DISTONIA FOCALE…cosi altre ore su internet per trovare rimedi, cure, qualsiasi soluzione.. inizi a parlare tre lingue a furia di vedere video in inglese, tedesco, spagnolo aiutato dal traduttore di youtube (che traduce come mia nonna potrebbe tradurre l’aramaico antico). Contatti gente che c’è l’ha o che l’ha avuta e chiedi consigli spiegazioni, ma tirate le somme.. la sostanza è sempre quella.. Facciamo una pausa…cazzeggiamo per un po’…mettiamo in standby la band e vediamo come va!! Aspettiamo la visita dal neurologo e iniziamo a pregare qualche dio di nascosto, sotto voce.. cosi…magari ci può dare una mano! Ebbene si…dopo un paio d’anni inizi a diventare uno spettatore involontario, uno che prima era sul palco a dare emozioni a dare il 100%100, mettendocela tutta con la propria musica, le proprie idee e un infinita passione…ed ora ti ritrovi giù, a vedere, a rosicare, a braccia conserte sotto quel palco. Sopra, magari, c’è pure uno che suona tutto scordato, scazzato e con dei suoni che ti fanno accapponare la pelle di posti, dove neanche t’immaginavi potesse accapponarsi.. Ma che ci vuoi fare? Almeno lui è li!! Si gode il suo momento di gloria.. la sua ora di sfogo.. Ora si deve rifare tutto da capo. Si deve rimparare a suonare, tenere la postura corretta stare rilassato e fare movimenti leeeeeeeenti finche forse, un giorno, il tutto tornerà come una volta. C’è quasi un amara rassegnazione, combatti con la voglia di dar fuoco a tutto, smettere, trovare un piano B. Ma poi pensi che hai speso tutte quelle ore, quegli anni, quei momenti per imparare a fare ciò che ami di più e ti dici che non vuoi non puoi mollare!! Si riparte da zero? Ok!!! Qual è il problema? L’ho fatto una volta lo posso rifare….e perché pensi cosi? Perché le ore trascorse su di lei…la nostra lei..quel fedele pezzo di legno che non ti ha mai tradito…non ti hanno dato il minimo peso. Ogni minuto a suonarla era fatto con piacere e senza il minimo obbligo morale che ci facesse dire “che palle!!Guardiamoci studio aperto che è meglio!”. Tutto questo si fa per tornare a salire su quel palco.. per essere uno spettatore solo quando si vuole. Per dire la tua senza bisogno di parole.. semplicemente toccando la nostra lei, che sicuramente ci darà e darà a chi è sotto di noi mille emozioni!! Volevo scrivere quest’articolo per raccontarvi, un po’ a mio modo, la mia esperienza.. ora sono in attesa di una nuova visita da un neurologo specializzato (si spera) su questa misteriosa malattia. Sono sempre fiducioso di una diagnosi contraria e comunque vadano le cose, di sicuro non smetterò di fare quello che amo di più. Ripartirò da zero e ritornerò meglio di quanto ero prima!!!
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