di redazione [user #116] - pubblicato il 16 dicembre 2016 ore 07:30
Con un prezzo che non supera i 700 euro la A1R mette sul piatto caratteristiche tecniche di tutto rispetto. Un top massello con un sistema di amplificazione composto da preamp 66 e pickup RST, il tutto fornito in un bel astuccio rigido. L’abbiamo provata da Lucky Music con il nostro Paolo Antoniazzi.
In mano a Paolo, oggi, abbiamo messo una dreadnought dal nome conosciuto, ma arrivata nuova nuova nello showroom di Lucky Music, fresca di restyle. L’aspetto è quello semplice di una chitarra folk, movimentato dal grande battipenna tartarugato, che si stacca molto dalla finitura natural del body. Questo è realizzato con dei legni davvero classici, come l’abete Sitka massello per il top e il palissandro di fasce e fondo.
Sempre fedele alla tradizione il manico che è in mogano con tastiera in palissandro a 20 tasti con i classici dot in madreperla, semplici semplici. Per chiudere la descrizione tecnica manca solo da citare il sistema di amplificazione. Questo è composto da un preamplificatore System 66 Analog con controlli di volume ed EQ (alti medi e bassi) con il plus di uno slider per selezionare la frequenza di intervento del controllo sui medi.
La A1R è una dreadnought e come tale si comporta. Imbracciandola si fa subito valere per le dimensioni generose, ma ripaga subito con una voce piena e calda. Come ci aspettavamo le basse la fanno da padrone, anche se il sound nel complesso è equilibrato. Il volume che esce dalla buca è elevato, si fa sentire e i legni vibrano piacevolmente. Anche se non è dotata della complessità timbrica di strumenti di fascia elevata, il sustain e le armoniche che rimangono quando si smette di plettrare, sono da chitarra di ben più alto livello.
Il capotasto da 43mm con il manico a C sono un’accoppiata vincente. Grazie anche alla spalla mancante non si fatica a muoversi per tutto il manico. Questo è sufficientemente sottile e non si fatica a suonare anche i bassi con il pollice e i riffacci blues, quelli cattivi e sporchi, si sprecano.
La scalatura di corde montata non gli rende giustizia. Con delle corde più grosse sicuramente avrebbe migliorato ancora di più le sue già buone performance. Con le 0.012 montate al momento sferraglia leggermente e sotto le dita sembrano più morbide del previsto. Con delle 0.013 avrebbe una dose in più di volume e dei cantini ancora più tonici.
Il sistema di amplificazione fa il suo dovere. Collegata a un amplificatore o direttamente al mixer riesce a trasmettere, quasi totalmente, la sua voce naturale. Anche con i limiti del piezo, riesce comunque a essere credibile. Lavorando poi sull’eq che è abbastanza sensibile, si riesce senza problemi a sagomare il sound alla perfezione.
Con un prezzo che non supera i 700 euro, astuccio rigido incluso, la A1R è uno strumento con un rapporto qualità prezzo davvero elevato. È comoda da suonare, bella da vedere e non troppo costosa. Se vi capita a tiro e avete bisogno di uno strumento onesto questa Yamaha può davvero fare al caso vostro.