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LRFalco
utente #10757 - registrato il 26/07/2006
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Attività

Coatto tra i "Coatti"
di LRFalco | 12 dicembre 2006 ore 14:25
Caro Diario quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho scritto questa frase ma ora non ne trovo veramente una di più adatta per cominciare a scrivere di quello che ho vissuto. Bene andiamo per gradi. Venerdì 8/12. Andiamo io e mio figlio, nel ripostiglio dove tengo la mia batteria. Lui non sta nella pelle. Ha 5 anni ma non mi ha mai visto suonare dal vivo. Solo filmati di quando facevo il peripatetico con il gruppo per il locali di Roma. Gli spiego che dentro quelle grandi cappelliere non ci sono copricapi ma tamburi. E li in quella borsa che sembra un disco volante ci sono i piatti. E non servono per mangiarci dentro ma se li colpisci con quei pezzi di legno li, fanno un suono (bellissimo). Prendo la batteria e la tiro fuori pezzo per pezzo, la controllo, l'accarezzo come non facevo da molto tempo. Poi quasi senza accorgermene, prendo un panno di lana e comincio a pulirla pensando tra me e me: ti porto a fare una bella passeggiata; ti porto a conoscere tante chitarre e tanta gente che ama la musica come me. Ma devi essere bella. Devi farli innamorare tutti. E poi i piatti. Nella vasca da bagno, acqua e sapone, semplicemente. Odio tutti quei preparati per metalli, quei lucidanti. Così! Siete bellissimi, ognuno con un colore diverso, ognuno con un suono, con una voce diversa. Sono stanco. sono le 23 e vado a nanna pensando al domani. Sabato 9/12 Scendo in garage con il mio piccoletto attaccato come nemmeno la cozza campione del mondo di appiccicume potrebbe lontanamente sognare di fare. Mi porta il pedale e poi le bacchette; vorrebbe sollevare i tom ma sono troppo grandi e pesanti per lui. Chissà se tra un po' seguirà il mio consiglio di suonare il triangolo o al massimo il flauto dolce? Perchè la batteria è uno strumento meraviglioso ma fa uscire le ernie nei posti più impensabili. Finisco di caricare, mia moglie scende con le ultime cose e si parte. Abito sulla Pontina e per me sarebbe una passeggiata di salute raggiungere Norma, ma in tanti anni non l'ho mai fatto. Le istruzioni di Alex sono quanto di più esaustivo ho visto nella mia vita. Alex hai mai pensato di intraprendere la carriera di navigatore satellitare? La giornata è uggiosa e le nuvole incombono da sud. Ascoltiamo il cd dei pezzi che dovremo suonare la sera e dico a mia moglie: vedrai ne faremo al massimo tre o quattro. Mai previsione fu così azzeccata :) Cominciamo a salire per la strada che conduce a Norma denominata Norbana II; ma perchè qualcuno ha anche avuto il coraggio di fare la I ? Nel frattempo ci sfila Ninfa sulla destra. Che posto incantevole, il castello delle favole. Comincia a salirmi l'adrenalina, siamo a pochi chilometri dall'Hotel che ci ospiterà. Arriviamo in paese e poi ancora più su e ci siamo. Lascio mia moglie e mio figlio in camera e vado a scaricare il mio Tesssoro. Mi viene incontro Alex con un sorrisone. Baci e abbracci e poi ad ascoltare il finale della prima parte dell’intervento di Masiello. Interessante e a prima vista bellissime chitarre. E poi i saluti con quelli che conosco e Piera ovunque. Tutti a pranzo seduti ad un tavolo che sembra un matrimonio con Peppe e Alberto nella parte degli sposi. E sempre Piera che organizza, rampogna i camerieri, ci fa spostare in una posizione più centrale, in pratica davanti agli sposi. E parliamo di musica e di progetti futuri con Alberto e Chiara. (se po fa se po fa!) La sala dove suoneremo è grande e rimbomba un po’; temo per i suoni ma sarà una preoccupazione infondata. E c’è pure il palco per il mio Tesssoro. Rosso, stretto, come ogni palco per batteria che si rispetti, trafugato con destrezza nottetempo da Alex e Alfio non so da dove. Gigi ha la faccia stanca e un po’ tesa ma felice. Mi metto a montare ma a metà dell’opera smetto perché ci sono le dimostrazioni “pratiche” delle chitarre di Masiello. E capisco che non sono solo belle ma suonano alla grande. Guido (chitarrista “di fiducia” di Antonio Masiello) snocciola scale e ritmiche da paura ma non è nulla in confronto a quello che succederà di li a poco. E poi ricomincio a montare con Federica, la figlia di Spreghini e Valerio, mio figlio che imperversano intorno a me chiedendomi in cinque minuti tutto ma proprio tutto sulle meccaniche, i piatti, le pelli, i pedali, le bacchette, e cercando di aiutarmi (troppo belli davvero tutti e due) mi fanno perdere moltissimo tempo. Ma non fa niente, è bello così. E poi mi incanto: sentire Spreghini che spiega le sue tecniche con quell’accento di Maremma, che ci fa sentire cosa intende lui per TEMPO, che ci delizia con i suoi pezzi magistrali. E lo facciamo suonare e suonare fino all’ora di cena. E non smetterei più di sentirlo. Se avessi tempo e meno anni di quelli che ho, mi metterei a imparare un nuovo strumento sicuramente. Arriva Claudio (Bluman) il mio amico/fratellone, quello che ha avuto il merito (per me) di avermi fatto conoscere Accordo e gli accordiani di Roma (e non solo) e il demerito (per loro) di avermi portato quella sera indimenticabile, alla mia prima jam romana. Andiamo a cena e arrivano un mucchio di amici di Alex. Troppo forti e conosco finalmente il papà di Alex. Belle persone tutte quante. Ci siamo; caffè e poi di corsa ad accordare le pelli della “belva”. Proviamo i suoni. Mi cade l’occhio in basso e vedo i due set di pedali più grandi che io abbia mai visto! Guido e Alfio hanno due valige con dentro l’inimmaginabile. Comincio a pensare che dentro ai pantaloni abbiano almeno altre 4 gambe perché non so proprio come faranno a manovrarli tutti quei pedali (ma nel corso della serata capirò) E si comincia piano, quasi in punta di piedi con i Pink Floyd. Masiello prende una delle sue chitarre e comincia a snocciolare note. Frank e Chiara cantano e fanno i cori, Alberto è vicino a me con il suo basso e Alfio comincia a suonare e a godere. Mio figlio mi guarda cercando di vincere il sonno e mi manda quintali di baci. E’ felicissimo e a me scoppia il cuore. E poi avanti: Alex imbraccia una chitarra della quale non ricordo la marca (credo sia di Frank). E’ bella e dolce all’aspetto ma è cattiva dentro. Ha una tastiera velocissima e Alex ci si trova benissimo e giù un torrente di note. Io e il mio Tesssoro ci troviamo a meraviglia con tutti. Mi sale l’adrenalina e mi piace quello che sento. Poco a dir la verità; non ho spie e tutti gli ampli mi stanno davanti ma che jam sarebbe se tutto fosse perfetto? E poi mi basta e avanza. Mi sento coatto tra i coatti, finisco un pezzo e subito ne cominciamo un altro ed Er Più dei coatti lo vedo alla mia sinistra. Imbraccia una Diavoletto coattissima. Se la posa sulla “patta” e gli da giù come un assatanato. Lo sguardo stanco ha lasciato il posto ad una sorta di lucida follia. Crescono i decibel e Guido impugna la sua chitarra. Rock and Roll dei Led Zeppelin è un orgia di coatteria. Veloce e ignorante come poche canzoni possono essere. Alfio e Guido insieme sono una forza della natura ma quando ai due si aggiungono Frank e Minguccio comincio a godere come un riccio. Fraseggi velocissimi, ritmiche precise e “pesanti” come solo chi ama il rock veramente, sa fare. E poi ancora Peppe e Harlock si scambiano strumenti come se nulla fosse. E la notte va avanti. Quando lascio (voglio essere sincero fino in fondo, a malincuore) il posto a Manuelo (a proposito bellissima persona e bravissimo batterista - ciao Manuè) sono in uno stato di ebbrezza assoluto. Esco e fuori piove. Mi accendo un sigaro tiro una boccata e provo a rilassarmi un po’. Dal di fuori la paura di suoni incomprensibili o volumi sfalsati appare del tutto infondata. Il suono degli strumenti è pastoso, pieno. Si sente bene tutto, compresa la mia “piccola”. Quanto è bella a vederla da davanti. E suona proprio bene; con gli anni è migliorata come il vino buono. Faccio un salto nell’altra sala adibita a jam e conosco l’altra faccia della “coatteria”; quella dolce e bellissima della voce di una ragazza che non so come si chiama. Accompagnata da un chitarrista sta cantando funky. Mi innamoro subito; mi siedo alla batteria di Manuelo, una Tama StarClassic con la cattiveria in corpo (prima della mia Pearl avevo proprio una Star come quella) e comincio il mio quarto d’ora d’eleganza  Facciamo insieme tre pezzi e finiamo con Elisa. BELLISSIMO! Esco e piove. Alex ha riunito il padre e Manuelo e suonano brani dei Mururoa. Io saluto tutti e vado a letto. Sono le tre e sono contento, appagato, felice come un bambino a Natale. Domani mattina dovrò smontare e caricare. Ma non importa; mi importa solo di quello che è stato. Di quello che abbiamo fatto tutti insieme. Abbiamo fatto una delle cose più belle che esistano al mondo. ABBIAMO FATTO MUSICA Ciao diario
Giornata di prenotazioni
di LRFalco | 27 novembre 2006 ore 22:17
Oggi mi sono dato alle prenotazioni. Ho prenotato la settimana bianca, il treno che mi porterà a Bozen il 7/1/07, il tagliando alla mia macchina e dulcis in fundo la camera matrimoniale all'Hotel Villa del Cardinale di Norma dove alloggerò con gli amori della mia vita, mia moglie e il mio piccoletto Valerio di 5 anni. Non vedo proprio l'ora di respirare musica, di FARE musica (sono io il fortunato batterista che parteciperà alla mega Jam di sabato sera). Che dire d'altro? Nulla se non che sono proprio contento come un pupo in una vasca da bagno piena di giocattoli e caramelle :) A presto al Coatto Guitar Camp. E domani sera ci sono le prove. E vai!
Ma perchè le giornate sono solo di 24 ore?
di LRFalco | 27 settembre 2006 ore 10:34
Questa è la prima volta che scrivo nel mio diario. Lo faccio solo ora perchè sto vivendo un periodo di assoluta mancanza di tempo. (mi sa un po' di scusa, lo vedi che il tempo lo trovi se vuoi?) Ehm dicevo...come da subject, mancano ultimamente alcune ore dalla mia giornata. Almeno un paio, mi accontenterei di poco, per poter fare quello che mi pare ma non c'è verso. Questo bel cappello per dire che mi dispiace molto di aver mancato l'appuntamento ieri sera ma se voglio mantenere integra la mia sanità mentale, devo rinunciare a qualcosa (e proprio alla musica devi rinunciare?). Comunque spero sia andata bene come le altre volte, motorini scomparsi a parte; quello che voglio dire è che veramente la musica compie sempre il suo miracolo. Avvicina persone tanto diverse, accomuna esperienze, in poche parole fa del bene, è positiva. Io l'ho sempre vissuta così, da quando cominciai a suonare sui cuscini del divano fino al giorno in cui mi comprai la prima batteria NUOVA! Una Dixie marca economicissima e sconosciuta, con delle meccaniche da Barbie e delle pelli da tamburello, ma era mia, la mia prima batteria. Ora che ho cominciato a scrivere non smetterei più ma, come al solito, mi ritrovo a corto di tempo. Voglio solo dire un'altra cosa: sono proprio contento di aver conosciuto altre persone che condividono con me la passione, l'amore per la musica e per il FARE musica(certo una leccatina non fa mai male vero!?)STAI ZITTO!!! Dicevo...ogni volta che potrò e che si organizzerà una jammata cercherò di esserci. Sto troppo bene quelle due ore a fare una delle due cose che mi piace fare di più (scusa quale sarebbe l'altra? L'uncinetto? O l'origami?)TI HO DETTO DI STARE ZITTTOOO!!! Insomma per farla corta suoniamo, suoniamo che fa bene allo spirito e alla salute e a proposito chitarristi miei prediletti, (a ridagli con le slinguazzate..) IO LO AMMAZZO QUESTO, GIURO CHE LO AMMAZZO!!! Ehm dicevo, la prossima volta che ci vediamo mi mettete su un pezzetto piccolo piccolo dei Van Halen o che so AC/DC (e si, cosi fai contento pure l'amichetto tuo Bluman/Claudio. Sempre a chiedere favori non cambierai mai...) S B O N K !!! Ahhh finalmente, non ce la facevo più. Adesso starai zitto per un po'!!! Li odio i grilli parlanti!!! A presto Alex "Hummer the Drummer"
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