franz scrive "Ma il blues lo conosciamo? Collegandomi all’articolo sul blues del 26 febbraio, sento parlare del blues come se fosse un qualche cosa che sia materiale. Ma siete sicuri che il blues, quello vero, quello dentro ognuno di noi che ci definiamo bluesman sia quello di cui state parlando? Il blues trovo che sia nella nostra vita, nelle scarpe consumate dai chilometri, nelle serate passate a guardare da una finestra pensando ad un domani da vivere un po’ meglio. Il blues è quello che mi tengo dentro quando la vita si fa dura, quando nella mia infelicità trovo solo in esso l’unica cosa da dire. Per poi tirarmi su. Come una medicina.
E quindi me ne frego che la gente non riempia i locali ad ascoltare il blues. Il blues è l’anima di chi sa ancora pensare, di chi ha il tempo per farlo."
Ma il blues lo conosciamo?
Collegandomi all’articolo sul blues del 26 febbraio, sento parlare del blues come se fosse un qualche cosa che sia materiale. Ma siete sicuri che il blues, quello vero, quello dentro ognuno di noi che ci definiamo bluesman sia quello di cui state parlando? Il blues trovo che sia nella nostra vita, nelle scarpe consumate dai chilometri, nelle serate passate a guardare da una finestra pensando ad un domani da vivere un po’ meglio. Il blues è quello che mi tengo dentro quando la vita si fa dura, quando nella mia infelicità trovo solo in esso l’unica cosa da dire. Per poi tirarmi su. Come una medicina.
E quindi me ne frego che la gente non riempia i locali ad ascoltare il blues. Il blues è l’anima di chi sa ancora pensare, di chi ha il tempo per farlo. E di tempo in questo mondo ce n’è veramente troppo poco.
Penso a mio zio, grande bluesman delle Marche che per tirare su qualche soldo in più per la famiglia si è messo a fare piano bar come dopolavoro. In lui c’è tanto blues, come quello che canta quando ormai si sono fatte le 2 ed è ora di staccare la spina. Quando ad ascoltarlo sono rimaste quelle 5 persone più i gestori del locale.
Ragazzi questo è il blues. È la buonanotte ed il buongiorno anche accendendo su MTV. Il blues è solo questo. Uno stile di intendere la vita che non c’è più anche se la vita in fondo è da millenni la stessa: si nasce, si vive e si muore.
Io non apprezzo la velocità che mi tocca avere per stare al passo con la società, ma so che questa è la vita e l’unico modo per ricordarmelo è canticchiarmi “Blues leave me alone”.
Il blues è espressione della Vita quotidiana, è immortale per questo motivo. È lo specchio dell’anima. E non si è bluesman sapendo suonare del blues in qualche locale. Si è bluesman quando si è consapevoli di aver salvato ancora una volta la pellaccia.
Ed essere bluesman si discosta dal saper suonare divinamente o dal disprezzare la musica che non gli appartiene, perché in fondo ci sarà sempre qualche cosa da disprezzare o qualche cosa che non si conosce.
Il blues è accettare la vita con tutte le schifezze che ti regala. Il blues è in tutto quello che non vuoi perché in fondo il blues sei tu.
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