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Sirio
utente #2633 - registrato il 08/10/2003
Nato a Bolzano nel 58 ho iniziato a tenere in mano una chitarra a 12 anni per cercare di suonare le canzoni di de Andrè. I primi 7/8 anni li ho passati da autodidatta con una chitarra classica in una mano ed il mitico metodo di L.O. Anzaghi nell’altra (forse avrei fatto meglio a non limitarmi a tenerlo in mano e lo avrei dovuto anche aprire…). Successivamente, per esigenze di amplificazione ed amicizie, ho convertito la classica con l’elettrica (che cercavo comunque di utilizzare come una classica) e sono andato avanti così per una quindicina d’anni facendo frequenti escursioni in ambito nylon ed acustica. Dal 98 in poi mi sono redento ed ho venduto la mia ultima elettrica per passare definitivamente alla acustica + nylon, …strumenti con i quali convivo tutt’oggi. Lo stile? Lo stile è un pò strano perché parte dall’impostazione classica e cerca di spostarsi verso il fingerstyle di tipo americano. Suono esclusivamente con le dita (anche quando avevo l’elettrica) perché essendo mancino ho sempre avuto problemi di agilità con la destra ed era più facile lavorare di dita che non di polso, …faccio parte di quelle persone che usano la chitarra come salvadanaio per i plettri (ogni tanto qualcuno ci casca dentro). Sono innamorato dello strumento “chitarra” e questo amore mi ha portato a cercare di approfondire le mie conoscenze dello stesso leggendo, informandomi, frequentando liutai, …e cambiando nà marea di strumenti. Oggi sono arrivato a qualche punto fermo ed in casa mia convivono sempre e solo 3 chitarre: 2 steel strings ed una flamenca. Lo strumento che amo di più? Senza dubbio la flamenca perché pur non riuscendo a suonarla come merita è quella che mi emoziona di più, …sicuramente quella che terrei se ne dovesse rimanere una sola. Ho la fortuna di vivere con una donna che ama la musica e che ho conosciuto su un palco, anche lei con la chitarra in mano, in un periodo in cui curavo la realizzazione di spettacoli teatral-musicali. Grazie a lei ho anche 2 bambini meravigliosi, Sirio e Samantha, che per colpa nostra devono frequentare lo stesso mondo (ormai sono le mascotte dei vari Guitar Camp). Il mio nick? Come avrete capito l’ho creato in concomitanza con la nascita di mio figlio.
Città: Vadena
Genere: Country.
Sono interessato a: Chitarra acustica.
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Articoli pubblicati

Amplificazione dell'acustica
di Sirio | 19 gennaio 2009 ore 12:00
Dopo anni di svariati sistemi piezo under-saddle (partendo da Barkus sperimentati i vari Fishman, EMG, Highlander, …per approdare infine al sistema di Fontanot con il quale ho felicemente convissuto dal 2000 al 2006 circa) mi sono ritrovato a non poterne più di inserire corpi estranei sotto al saddle (tra l’altro, …per poi avere comunque il tipico suono “piezo”) ed ho iniziato la ricerca di soluzioni alternative che fossero meno invasive per lo strumento e più naturali nella resa.
Schoenberg Standard 000C
di Sirio | 04 settembre 2008 ore 15:05
Credo siano pochi quelli che non hanno mai sentito parlare delle Schoenberg …ma credo anche che siano ugualmente pochi quelli che sono riusciti a provarne una: io sono tra i molti che ne hanno sentito parlare e, fino a 4 mesi fa, ero uno dei molti che non l’avevano mai provate, …fino a 4 mesi fa, …da circa 4 mesi ho infatti in casa una Schoenberg Standard 000 cutaway 12 frets, e quello che segue è il mio tentativo di “spiegarvela”.
Merrill OM28, la chitarra impossibile
di Sirio | 31 gennaio 2008 ore 03:45

Merrill OM28, la chitarra impossibileSirio scrive: Nel mio ultimo articolo “Merrill OM18: bingo, la ricerca è finita” ho chiuso con un “desiderio finale” nel quale dicevo che, visto come suonano la OM18 e la C28, tremo al pensiero di provare un giorno la tanto decantata OM28: Bene, dopo 11 mesi, quel giorno è arrivato.

Merrill OM18 - Bingo, la ricerca è finita
di Sirio | 06 marzo 2007 ore 13:47

Merrill OM18 - Bingo, la ricerca è finitaSirio scrive: INIZIAMO DALLE CONCLUSIONI: credo che per molto tempo non avrete modo di leggere altri miei articoli su nuovi strumenti perché ritengo di aver raggiunto, o quantomeno di essere arrivato molto vicino, al mio setup ideale. Mi rendo conto che la notizia potrebbe essere accolta con un sospiro di sollievo da più di un “accordiano”, ma rimane il fatto che sento di voler condividere con voi la gioia di aver finalmente trovato gli strumenti tagliati per me.

Merril C-28. Crescita, rimbambimento, o ritorno alle origini?
di Sirio | 12 febbraio 2007 ore 22:00

Merril C-28. Crescita, rimbambimento, o ritorno alle origini?Sirio scrive: E’ da un po’ di tempo che non vi tedio con le mie amenità chitarristiche e forse qualcuno iniziava a sperare di non dover essere più costretto a leggere i miei sproloqui: speranza disattesa! Il mio silenzio non era dovuto ad un periodo di immobilismo chitarristico (il “fiocco rosa” ha tentato di frenare la GAS …ma ha fatto fiasco, e la chitarra adesso viene utilizzata anche per tentare di calmare la creatura nei suoi momenti urlanti) ma piuttosto ad un momento di riconversione. Normalmente quando decido di condividere qualcosa con voi lo faccio per presentarvi una chitarra ma questa volta, pur avendo qualche strumento nuovo le cui caratteristiche sarebbe bello condividere con gli appassionati, preferisco parlare del cambio di rotta che ha interessato i miei gusti e le mie convinzioni in materia di strumenti.

Goodall THR000
di Sirio | 23 agosto 2006 ore 16:24

Sirio scrive: Stavo scrivendo la recensione di uno dei miei ultimi acquisti, una splendida classica di liuteria USA “Kenny Hill Crossover cutaway” ma ho stracciato tutto perché avendo deciso di venderla per acquistare una chitarra flamenca non volevo che la recensione sembrasse uno scorretto tentativo di indurre poi qualcuno ad acquistarla. Cestinata la recensione della Hill eccomi pertanto a presentarvi l’acquisto precedente e precisamente una Goodall THR000 12s.

La chitarra totale
di Sirio | 23 ottobre 2005 ore 23:55

La chitarra totaleSirio scrive: Potrebbe sembrare strano fare una comparativa tra 3 strumenti estremamente diversi come una 000 12 fret, una Grand Concert, ed una Dreadnought, ma ripensando al tempo in cui di chitarre acustiche ne avevo una sola e ci dovevo fare di tutto potrebbe essere interessante capire se esiste, e quale possa essere, la chitarra totale prendendo in essame 3 classici: la 000, la Grand Concert, e la Dreadnought. L'idea di scrivere queste righe me l'ha data Ermanno con un suo intervento sul mio post riguardo la Merrill, e se inizialmente la cosa mi sembrava quantomeno strana, poi, ripensandoci, ho deciso di provarci proprio per il motivo di cui sopra.

Climatizzazione delle chitarre
di Sirio | 21 ottobre 2005 ore 08:50

Climatizzazione delle chitarreSirio scrive: Avete mai avuto problemi ad assicurare un ambiente confortevole per le vostre amiche a 6 corde? Vi è mai capitato di vedervi letteralmente “schioccare” la cassa di una delle vostre bambine a causa di problemi di umidità? Se avete problemi di questa natura continuate a leggere altrimenti “siete molto fortunati” e lasciate perdere il proseguo di questo post. Io abito a Bolzano ed il problema è normalmente legato ad un clima molto secco (20/30%) con repentine e brevi escursioni ad oltre il 70%.

Merrill, la nuova vecchia
di Sirio | 19 ottobre 2005 ore 09:15

Merrill, la nuova vecchiaSirio scrive: Sono cresciuto con il suono delle D Martin nelle orecchie ed in 30 anni ho tentato più di una volta di fare mia una di quelle chitarre. Più di una volta sono partito alla volta di Montebelluna (EsseMusic), Bologna (Tomassone), Verona (Musicalbox), ed altri posti che è inutile citare, “armato di pecunia + strumenti vari da permuta”, per farmi ‘sta benedetta Martina. Dovete sapere che la Dread è una chitarra che esteticamente mi ha sempre dato il voltastomaco, ma ero pronto a chiudere gli occhi se ritrovavo il suono che mi aveva fatto crescere …fatica inutile: sono sempre tornato a casa senza la Martina. Onestamente cominciavo a non riuscire a capire come cavolo avesse fatto la Martin a guadagnarsi la popolarità che ha finchè non ho provato, da Pierpaolo (Verona: Guitarranch di Pierpaolo Adda), qualche vecchia, ed ho detto “VECCHIA”, D18 e D28 …”SI”, qualcuna di quelle anzianotte riusciva a ripropormi il suono ed il sapore che cercavo.

Acquistare vicino a casa? Se convenisse...
di Sirio | 17 ottobre 2005 ore 13:59

Sirio scrive: Acquistare vicino a casa per migliorare il servizio al consumatore? Non è la prima volta che sento inviti a rivolgersi ai negozi locali per gli acquisti in materia di strumenti di accessori, e non è la prima volta che il negoziante o l’amico di turno mi manifesta disappunto in merito al fatto che ci si rivolge agli USA, o comunque ad altri negozianti fuori zona, con il risultato di venire accusati più o meno velatamente di essere corresponsabili della crisi del settore. Ma voi sapete quale sia la situazione del mercato interno o comunque locale? Sicuramente qualcuno che sta fuori dalla mia regione sta meglio di me, visto che io mi rivolgo spesso a negozianti fuori regione, …ma se avete la sfortuna di vivere in Alto Adige vi giuro che vi passa la voglia di suonare o finite a fare gli acquisti in altre regioni (o all’estero).

Froggy Bottom
di Sirio | 22 febbraio 2005 ore 13:20

Froggy BottomSirio scrive "Tu apri la custodia e rimani a guardare la deliziosa bellezza del piccolo capolavoro che si propone al tuo sguardo. Per qualche minuto non la tocchi nemmeno, ...rimani a guardare la bellezza dei legni, il binding in acero tigrato, la semplice rosetta che se ne fa un baffo degli abaloni più belli, l'eleganza delle forme e dell'insieme accentuati dallo sbarazzino ammiccamento del ranocchietto che se ne sta acquattato sulla paletta.Poi ti fai coraggio, ti asciughi le mani sudate sui pantaloni e la estrai dalla custodia; lei ti cade in mano come fosse stata costruita apposta per te, ....ma tu ancora non hai il coraggio di toccare le corde e continui a guardartela provando a mettere le mani sulla tastiera e rigirandola tra le mani per gustarti tutti i particolari. “Bella, proprio bella!”Inizi ad accordarla pizzicando pianissimo le corde e già lei ti procura la prima botta allo stomaco e ti fai un'idea della bellezza del suono che la signorina ha intenzione di darti. Alla fine timidamente piazzi le dita per fare un G in prima posizione e finalmente accarezzi le corde L'accordatura ti aveva dato un assaggio, ma non eri preparato a quello che adesso succede, ...la cascata di note ti fa ammutolire dall'emozione; …sono bellissime e sono accompagnate da overtones che sembrano campanelli, ...il tutto si diffonde con una grazia, un calore, una nitidezza e morbidezza che ti fa pensare di essere di fronte ad un miracolo. Tua moglie, che è abituata alle tue chitarre Hi-End, si gira e ti guarda sorpresa, ...non fa commenti ma rimane a guardarti con una espressione interrogativa il cui significato tu lo comprendi perchè è la stessa cosa che provi tu: "meraviglia". Ed allora inizi a fraseggiare, …le note che escono ti scaldano il cuore! …aumenti il ritmo, …passi dal basso alternato a pezzi di stampo classico, …e lei è lì! …ti spingi verso ritmi di bossa, …lei continua imperterrita a seguirti in un modo spettacolare spingendoti a continuare, continuare, continuare ....fino a quando non sei obbligato a fermarti... e solo allora ti rendi conto che stavi suonando trattenendo il respiro.Per qualche istante tu e tua moglie vi guardate senza dire niente perchè non ci sono parole per descrivere le emozioni che avete provato ....solo dopo un pò iniziate timidamente a parlarne e gli aggettivi che utilizzate sono tutti dei superlativi."

Collings DS2H la Dreadnought per fingerstyle
di Sirio | 09 dicembre 2004 ore 16:37

Collings DS2H la Dreadnought per fingerstyleSirio scrive "La Collings DS, come la 000 e la 00,appartiene a quella serie di strumenti un po retrò che hanno dato origine alle chitarre acustiche moderne così come oggi le conosciamo e che sono rimasti in produzione (anche se in quantità limitata) con un mercato quasi prettamente limitato agli Stati Uniti. I nostri importatori, per una questione di numeri e di richiesta, non si sono mai curati di importare questi particolarissimi strumenti, ma oggi, con le facilitazioni offerte Web, sta diventando più facile avvicinarsi a queste chicche."

Corde D'Orazio. L'America dopotutto è in Italia
di Sirio | 15 novembre 2004 ore 11:39

Sirio scrive "Alla ricerca della "corda definitiva" e stimolato da alcune recensioni lette su Accordo sono riuscito, grazie alla disponibilità e cortesia di Mario Monteleone e della D'Orazio, ad approvvigionarmi di una serie di mute di corde D'Orazio che sono andato prontamente a testare sulle mie chitarre. Tanto per iniziare bisogna premettere che, dopo innumerevoli prove con tutte le corde che riuscivo a trovare, da qualche anno uso solamente le D'Addario EXP16 (Ph/Br 0.12) e che, prezzo a parte, di queste sono ampiamente soddisfatto (fa eccezione una chitarra che mi è arrivata da poco e sulla quale uso le Cocco 0.13 Bronze)."

Il fosforo è meglio nel cervello o nelle corde?
di Sirio | 25 ottobre 2004 ore 19:40

Sirio scrive "Girovagando per il sito mi sono reso conto che ci sono frequentazioni di tutto riguardo in quanto ad esperienza e competenza (Mario Monteleone e Jo Palco tanto per fare due nomi …e mi scuso per tanti altri che non ho citato ma che apprezzo) ed è a loro che rivolgo il mio dilemma: “le corde per acustica”. In merito alle corde se ne sentono di tutti i colori: “vade retro fosforo”, “rigorosamente fosforo”, “il suono vero vuole il bronzo”, “più brillante”, “meno brillante”, “non durano”, “sporcano le dita”…. e chi più ne ha più ne metta. C’è qualcuno che è in grado di fare un po’ di chiarezza sull’argomento senza rinviarmi al solo “è fattore di gusti” (della serie: si riesce ad applicare una valutazione tecnica su questo argomento che indirizzi l’utente medio verso una scelta, almeno di indirizzo, più mirata?)."

Gallagher, una gustosa scoperta
di Sirio | 22 ottobre 2004 ore 00:06

Sirio scrive "postato da Sirio – Volevo parlarvi di una gustosa scoperta: la Gallagher. Io appartengo a quella fascia di chitarristi che non riuscendo ad eccellere a livello qualitativo tentano inutilmente di compensare cercando strumenti eccelsi (sono mediocre “ma non stupido” nel senso che non mi illudo che lo strumento compensi i miei limiti …il fatto è che amo visceralmente la chitarra anche come oggetto). Questa ricerca mi ha portato a ricercare chitarre come Collings, Santa Cruz, Merrill, Olson ecc. …e come sapete già stiamo parlando di strumenti che per portarseli a casa richiedono lo svenamento o quantomeno un mutuo (attualmente ho una Collings 0002h del 96 ed una Scruz OM Custom del 91).Fatta la debita premessa veniamo al punto e cioè alla Gallagher.Stiamo parlando di un costruttore che ha iniziato nel 65 e che sforna una novantina di strumenti all’anno; gli strumenti sono di chiara ispirazione Martin e vengono proposti a dei prezzi che rispetto ai nomi che ho fatto prima sono estremamente bassi. Sono di qualità inferiore?"

Tra UPS ed USPS la differenza non sta solo in una
di Sirio | 09 ottobre 2004 ore 09:43

Sirio scrive "Mi sono riaffacciato nel sito dopo una lunga pausa di riflessione e mi sono letto un po'di arretrati trovando un certo numero di post aventi per argomento l'importazione di strumenti dagli USA. Constatato che l'argomento sembra interessare più amici ho deciso di raccontarvi la mia esperienza. Se qualcuno ha letto la recensione di Jo Palco sulla J40 (la chitarra che abballa) sappia che io sono quell'Enzo che l'ha venduta, perché ammaliato da una Collings 0002H, e che la storia che segue è il resoconto dell'infelice viaggio della piccola signorina dagli USA a Bolzano."

Un altro esempio di ottima liuteria italiana
di Sirio | 02 novembre 2003 ore 01:22

Sirio scrive "Aneddoto: un po' di tempo fa un certo Tommy Emmanuel, di mattina presto, si è messo un paio di chitarre sotto il braccio, ha preso l'aereo, ed è atterrato in quel di Verona. Sempre un po' di tempo fa un certo Roberto Fontanot, di mattina presto, si è visto arrivare il Tommy di cui sopra il quale gli ha chiesto di sistemargli le chitarre. Finito il lavoro il "Tommy" si è ripreso le chitarre, ha ripreso l'aereo, ed è tornato a Londra. La morale di questo piccolo aneddoto è che anche noi in italia abbiamo dei personaggi che nulla hanno da invidiare a quelli ben più famosi di oltre-oceano e uno di questi è proprio il buon Roberto Fontanot che ha il suo laboratorio all'interno del negozio Musicalbox di Verona (proprio di fianco al Guitar-Ranch di Pierpaolo Adda)..."

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