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La mia vita nei Dire Straits, un ebook consigliato

di Ampless [user #60399] - pubblicato il 13 marzo 2023 ore 14:12
Chissà come sarebbe ora la storia della musica pop rock, se non fosse arrivato quell’assegno da 500 sterline, lasciato in eredità dalla nonna defunta al nipote John Illsley.
Tale somma era destinata ai pagamenti degli studi e l’affitto di quella catapecchia dove John alloggiava insieme a David Knopfler, 
ma alla fine servì per registrare il loro primo demo.
Quella registrazione fu la miccia per i Dire Straits, grazie a Sultans Of Swing che venne messa in onda da radio Honky tonk e che fece fioccare decine di telefonate da diversi talent scout di diverse etichette discografiche. 
John Illsley, classe 1949, bassista e fondatore dei Dire Straits, in questo ebook, narra le vicende più importanti della band inglese., ripercorrendo tra alti e bassi le tappe fondamentali che hanno determinato l’inizio e la fine di quella meravigliosa band chiamata Dire Straits.
Un ottima lettura, ve la consiglio vivamente!

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di Pearly Gates [user #12346]
commento del 13/03/2023 ore 22:34:42
Riguardo alla povertà
Cosa vuol Dire Straits?
dire straits [esempio]
situazione disperata [es.] tempi duri [es.] tempi difficili [es.]

Il nome del gruppo non è casuale
Rispondi
di Ampless utente non più registrato
commento del 14/03/2023 ore 07:18:30
Come dice il bassista nel libro, significa essere con l'acqua alla gola o più semplicemente significa gravi difficoltà, visto anche che erano 4 squattrinati che prima di arrivargli i soldi dalla nonna, suonavano saltuariamente nei pub per un pugno di noccioline e una pinta.
Quel nome non era mai piaciuto ai manager e ai discografici, pensavano tutti, visto il periodo 1977, che fossero l'ennesimo gruppo punk, ma loro non vollero cambiarlo, ci sono tanti aneddoti e curiosità interessanti in questo ebook, ti fa capire lo spirito di adattamento che hanno certi musicisti anche in fase di registrazione, ad esempio per il loro prim album in studio, registrato alle Bahamas, avevano prenotato una lista di strumentazione tra ampli ed effetti che non arrivò mai, e andarono il prestito da altri musicisti, tra cui citato Robert Palmer che aveva una casetta lì, gli prestò il suo Fender twin reverb, e altri musicisti reggae prestarono il resto, poi mancava una percussione tipo shaker, e con un portarullino andarono fuori dallo studio in spiaggia e lo riempirono di sabbia e lo usarono come shaker per le registrazioni..
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 14/03/2023 ore 15:03:45
Credo che, letteralmente, Dire Straits significhi "terribili ristrettezze".
Sono la band (assieme al nostro grande Edoardo Bennato) che mi hanno fatto propendere per imparare a strimpellare. Per me un benefico pugno allo stomaco.
... Acquistato!
Rispondi
di Ampless utente non più registrato
commento del 14/03/2023 ore 15:24:09
Grande, poi mi dirai.. per me è scritto bene ricco di aneddoti e molto genuino come libro, John mi sembra una persona molto coi piedi per terra e con molta umiltà.. anche per me i Dire Straits sono stati l'amore della mia adolescenza, peccato non aver potuto vedere un concerto loro ma mi sono dovuto accontentare di ascoltare Knopfler da solista al Fila Forum 10 anni fa, molto invecchiato già allora con un filo di voce ma sempre molto emozionante sentire uscire le note della sua chitarra dal vivo:)
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 14/03/2023 ore 15:33:4
Io li ho visti a Firenze, in una forma strepitosa, nel 1992.
Poi ho visto da poco Knopfler, a Cattolica nel 2019, con tutta la sua super band di una marea di elementi.
Solo un pò di casino iniziale perché hanno aperto i cancelli tardi (colpa dell'organizzazione, mi sono stupito perché non rende giustizia all'efficienza romagnola), sì, invecchiato inevitabilmente, ma un concerto notevole.
Rispondi
di Ampless utente non più registrato
commento del 14/03/2023 ore 17:56:33
Quindi tu sei Romagnolo..
di che zona se posso chiedere?
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 14/03/2023 ore 22:36:4
Io sono nel confine, abito a Imola.
Sulla carta sono Emiliano, ma storicamente Imola faceva parte del limite ovest della Romagna.
Lo dice il fatto che è l’ultima città dove ci sono chioschi che producono e vendono la piadina, e viene imbottigliato il Sangiovese.
Rispondi
di Ampless utente non più registrato
commento del 15/03/2023 ore 07:13:38
Sei come mia moglie, anche lei mezza e mezza, ha la madre romagnola e il padre Modenese.. P.S ho letto un bel libro da poco di un tuo conterraneo di Imola, Loris Capirossi, 65 la mia vita senza paura, molto bello, se sei appassionato di moto e motori e se non lo hai già letto te lo consiglio;)
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 15/03/2023 ore 07:21:30
A Imola la quasi totalità delle persone hanno la moto nel DNA… ho anche la moto :-))
Loris è sempre stato uno dei miei piloti preferiti.
Io ero anche vicino di casa di Fausto Gresini, quando era un bambino.
Lo leggerò!
Rispondi
di Ampless utente non più registrato
commento del 15/03/2023 ore 07:26:04
Pensa che pure Capirossi quando era piccino era vicino di casa di Gresini, nel libro si parla molto della loro amicizia e delle loro scorribande in pista e fuori, visto che sono stati compagni di squadra in 125;)
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 16/03/2023 ore 10:45:52
Bei tempi... a Imola ci sono passati tutti i migliori piloti del mondo, dal grande Ago in su, e tutti l'hanno sempre definita una delle più belle piste in assoluto, chi viene capisce perché.
Purtroppo dopo il fine settimana più brutto per la storia di Imola, quando morirono prima Ratzenberger, poi Senna, la pista ha subìto modifiche che l'hanno un po' snaturata.
Loris e Fausto, sono due idoli per Imola.
Rispondi
di Ampless utente non più registrato
commento del 16/03/2023 ore 12:16:27
Quel week end del1994 rimarrà impresso per sempre, come se il fato si fosse messo lì apposta, concentrato tutto su quel tracciato in quel week end, pure Barichello se non ricordo male nelle prove fece un bruttissimo incidente.
Poi quel fatidico primo maggio, un ricordo indelebile, per me si fermò il mondo quando Ayrton si schiantò in quel maledetto punto del circuito
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 16/03/2023 ore 12:23:24
Una sfiga inenarrabile...
Rispondi
di Ampless utente non più registrato
commento del 15/03/2023 ore 17:27:49
Un bel aneddoto sulla registrazione in studio del brano Money For Nothing:
L’inconfondibile sound della chitarra di Mark in Money For Nothin fu il risultato di una coincidenza fortunata,
Era mattina e il microfono messo davanti all’amplificatore Laney di Mark era caduto rivolto verso il pavimento,
Mark stava usando la sua Gibson Les Paul nel tentativo di ottenere quel suono leggermente distorto stile Billy gibbons, qualcuno se ne accorse e stava per rimettere il microfono apposto, quando in quel momento il tecnico di chitarra di Mark prese l’interfono urlando, non toccare niente! É perfetto così!
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 16/03/2023 ore 10:46:17
Non conoscevo questo particolare.
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