di svalvolman [user #23788] - pubblicato il 14 settembre 2010 ore 19:53
"Mehari" (al secolo Paolo "bluesman" Lardera) qualche giorno fa, mi ha illuminato sull' esistenza di un certo tale "riffguy" su youtube...
guardate un pò stò video...
Dopo averlo visto devo dire che effettivamente è un chitarrista tanto virtuoso e funambolico quanto squinternato all' inverosimile.
Solo un pazzoide davvero verace può tenere in casa 8 stack 4x12" (per un totale di ben 24 coni da 12" !!!) con 3 teste Marshall da 100watt a pallissima e non battere alcun ciglio. Dove abita, al cimitero?
Insomma, problemi vari con la legge (quì si tratta di vero e proprio INQUINAMENTO ACUSTICO)e con l' udito, maledizioni a magia nera da parte dei vicini ed un abbonamento giornaliero/settimanale dal vetraio di fiducia, a livelli simili, sono d' obbligo.
Questo però mi ha dato spunto per una solenne riflessione...anzi, una conferma!
Nessun pedale o multieffetto ipertecnologico può minimamente eguagliare la potenza e l' impatto sonoro di un buon ampli valvolare a palla. Non c'è storia! E' fisiologico. Certe cose le tiri fuori solo con e a determinati volumi: il soustain (ed il feedback, ad esempio), quello VERO, ha bisogno di watt per mantenere in vibrazione le corde. Sentito che roba nel video?
Cattiveria pura, armoniche-armonici guizzanti come pesci e tonnellate di soustain!
Con l' avvento degli ampli "Master Volume" e della preamplificazione multistadio (mesa/boogie il primo), è nata la moda "facile" di ricorrere pricipalmente alla saturazione del pre per ottenere timbriche hi-gain o comunque più spinte, mantenendo volumi generali bassissimi. Però il risultato non ha certo paragoni: il suono creato da una sezione preamp "moderata" e da un finale potente ed "imballato" ha migliore efficacia di uno fatto esclusivamente dal pre.
Innanzitutto impasta meno, perchè è il volume (e non il guadagno altissimo del pre) a sostenere la timbrica; la spinta a monte del finale è sempre "naturale" ed il gain non è mai esasperato. Puntando solo sul gain del pre senza un sostanzioso apporto di pressione acustica da parte del finale , nella realtà, non si ottiene per proprietà commutativa lo stesso effetto. Il risultato è più "piccolo" e "colloso", quasi "finto" al confronto.
Impossibile imbattersi nel "suono cartonato" con il sistema "vecchia scuola" del nostro "riffguy". Aaaaaah, che nostalgia dei cari vecchi "muri"....
Peccato che per fare questo oggi, dovresti abitare praticamente sull' Everest...o sul K2.
Però...a pensarci bene...ragazzi, ci trasferiamo tutti a casa di "riffguy"?