di stefano58 [user #23807] - pubblicato il 29 giugno 2011 ore 22:29
Oggi , approfittando della giornata di festa a Roma , ho portato la famiglia al lago.E’ un lago piccolo , isolato anche se limitrofo al ben più grande e famoso bracciano , devi fare qualche chilometro di strada sterrata e piena di buche , parcheggiare sulla sommità della conca e poi scendere a piedi per un sentiero che a metà tragitto , da un taglio della boscaglia , ti offre uno scenario che ancora oggi cattura la mia vista e rasserena l’animo.L’origine è vulcanica ed era conosciuto e apprezzato sin dai tempi degli antichi romani che costruirono un acquedotto di 33 km per portare l’acqua a trastevere per le naumachie (battaglie marine ) in onore di giulio cesare.Il suo perimetro non supera i 6 chilometri , e tante sono state le volte che , negli anni , ho fatto il giro del lago , una passeggiata di poco più di un ora ma che ,a causa delle mille cose da soffermarsi a scoprire , poteva durare anche una giornata intera.Non ci sono case , non c’è una strada che segue le sue coste , e questo ha permesso il mantenimento di una flora e di una fauna inaspettata per un luogo che dista da Roma appena 25 minuti di macchina.Andai per la prima volta a Martignano nel 1975 , con un gruppo di amici .Prima non ne avevo neanche mai sentito parlare , e anche adesso , nonostante sia ormai invaso nei fine settimana da centinaia di persone, spesso , nominandolo , mi accorgo di quanto poco sia conosciuto ai più il territorio che ci circonda.E meno male , aggiungo…..E’ però incredibile vedere quante persone si imbarchino per affrontare i disagi che si incontrano per raggiungerlo , eppure anche oggi c’era una fila di varia umanità sulla ripida discesa che porta alle rive ,che come tante altre discese ha la spiacevole abitudine di trasformarsi in salita al ritorno, dove si arranca cotti dal sole , appesantiti dalle cibarie , stonati dai vinelli, grondanti sudore sotto i chili di ombrelloni ,zaini,palloni,borse frigo e bebè piagnucolosi.Per arrivare poi dove si è lasciata la macchina , in cima alla salita , una landa di polvere e senza un albero , a far da contraltare ai fitti boschi circostanti.E nella macchina oggi , alle sei del pomeriggio , facevano 40 gradi…
Ma quando ci andai nel ’75 , e negli anni a venire fino a metà anni ’80 , non era così….la discesa al lago era possibile anche con le macchine ( la 850 di papà ! ), tanto non c’era mai nessuno tranne qualche pescatore , mucche e cavalli , e gruppetti di frikkettoni come noi che andavano li con sacco a pelo e scatolette ,chitarre e ammennicoli gaudenti vari , a passare anche solo una giornata , magari la mattina dopo , raccolti stracci e sentimenti , si tornava in città attenti a mantenere il segreto di quel posto solo “nostro “ , cosa che poi , alla fine , non ci riuscì granchè , visto che ora è sempre pieno .Su quelle sponde ho dormito per la prima volta sotto le stelle ,oppure ho fatto la traversata in canoa alla luce della luna ,fino a veri e propri raduni musicali con jamsession infinite.Qualcuno di allora è rimasto lì , nel vero senso , ha cioè fatto di una sua passione ( costruire canoe ) un lavoro , ed oggi lo trovi coi suoi baffoni che affitta canoe e pedalò a chi tenta l’avventura verso il centro del lago.Comunque non faccio passare anno che non vada a bagnarmi almeno una volta nelle sue fresche e , per il momento , ancora pulite acque , un luogo dove senza neanche troppa fatica puoi ancora avvistare tassi o istrici , germani reali e nibbi , dove se ti guardi intorno e riesci a cancellare i corpi seminudi intorno a te , vedi solo prati e alberi , mucche in lontananza , qualche pesce che salta tra i pedalò e pensi che in fondo non si poteva tenere qualcosa di così bello solo per noi…..ma almeno non strillate !!!!!!!!!