di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 02 novembre 2007 ore 00:12
Non c'è nulla da fare, quando ti piglia ti piglia. Credi di esserne uscito, ma poi ti capita di vederne una che per te è nuova, unica, diversa, irresistibile. Quasi sempre vieni giudicato un pazzo da tutti gli altri, soprattutto se affetti dalla medesima sindrome, che non capiscono il tuo volo di fantasia su un oggetto che a loro dice poco o nulla. Ma tant'è, la chitarra è così, in realtà te ne basterebbero un paio al massimo, l'elettrica e l'acustica. O due elettriche e un'acustica. O due acustiche. Insomma, quando ne hai quattro sei già oltre. Eppure quasi tutti noi ne abbiamo troppe di più, perché di tanto in tanto capiamo di non poter più vivere senza "quella". A me è capitato di recente, dopo un bel po' di tempo di pace dei sensi. Trasformato da bluesman elettrico fenderdipendente in strimpellatore acustico casereccio per necessità, ho coltivato con cura la mia malsana passione per le chitarre di plastica di cui ho già avuto modo di parlare.