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Compressori in tempi di crisi
Compressori in tempi di crisi
di [user #27967] - pubblicato il

Quando crisi e GAS avanzano insieme, è bene valutare attentamente ciò che si acquista. A confronto, tre compressori dal valore di mercato inferiore ai settanta euro: Beta Alvin Compression Sustainer CS100, Behringer Dynamic Compressor DC9 e Artec Turbo Compressor.
Inutile girarci intorno: la GAS è sempre dietro l'angolo, specie quando si avverte la necessità (si scrive così, ma si legge "voglia di spendere") di aggiornare il proprio sound con uno di quei bei scatolotti che una volta pigiati danno così tanti colori alla nostra sei-corde. Tuttavia è inutile girare intorno anche ad un'altra cosa: la crisi c'è e le spese di questo tipo per alcuni sono veri e propri sprechi, quindi ben vengano le marche che, a prezzi quasi stracciati, offrono alternative decenti (in certi casi vere e proprie copie) alle marche più blasonate. Rientro assolutamente nella categoria di quelle persone che ricercano le cose che costano meno e suonano meno peggio possibile, ed ecco la mia storiella.

L'anno scorso, per far fronte a live in cui iniziavo ad avvertire la necessità (eccola lì) di suoni diversi, decido di inserire in pedaliera (all'epoca con boost, overdrive, distorsore e delay) un compressore che avrei usato, in perfetto stile gilmouriano (si fa per dire), principalmente su puliti o al massimo su leggeri crunch. Partì allora una ricerca verso il pedale che faceva al caso mio con l'intenzione di non superare (se possibile) la soglia dei settanta euro (nuovo): da un anno a questa parte ne ho acquistati tre, ancora tutti in mio possesso, tutti con un costo da nuovi inferiore ai quaranta euro e con qualità costruttiva e sonora decisamente decente.

Beta Aivin CS-100 compression/sustainer
La produzione si conferma come copia dei prodotti Boss, in questo caso il pedale bersaglio è il Boss CS-3 (il mio preferito). Il colore blu e i potenziometri (Level, Tone, Attack e Sustain) sono assolutamente identici, il pedale è piuttosto robusto (in metallo) e fornisce un suono che, salvo per un fruscio udibile ad alte regolazioni di Tone e Sustain (difetto ereditato dal Boss), è in tutto e per tutto uguale al CS-3, con la differenza di un costo inferiore di trenta euro. Presente nella pedaliera per pezzi originali e cover alternative (Muse, 30 Seconds To Mars), mi ha davvero risolto tanti problemi regalandomi puliti coinvolgenti soprattutto combinato con chorus e delay, ma anche in solo distorti si fa rispettare aggiungendo parecchio sustain.

Compressori in tempi di crisi

Behringer DC9 Dynamic Compressor
Nome e manopole non traggono in inganno: spudorata copia del Dynacomp MXR. Non sono un amante dei pedali Behringer (in sei anni da chitarrista mi sono capitati ai piedi ciofeche allucinanti tra distorsori ed effetti vari), ma questo mi ha colpito parecchio: pedale in metallo, true bypass (affatto scontato per Behringer), abbastanza silenzioso ed efficace. È stato il mio primo compressore e, pur non avendo mai provato il Dynacomp, per ora il DC9 mi soddisfa ed è essenziale nella mia pedaliera per trio blues dove lo uso, con diverse regolazioni, sia per uscire nei puliti sia spingere gli overdrive a valle (si comporta bene come booster). Prezzo: trenta euro, a volte anche qualcosina in meno.

Compressori in tempi di crisi

Artec Turbo Compressor
Il secondo compressore acquistato. Questo non si rifà a pedali particolari e si presenta in un compatto box metallico true bypass con due potenziometri Gain e Hiss Reduction (mah).
Leggo sul manualetto illustrativo e scopro che l'HR sarebbe uno pseudo noise-gate che agirebbe quando, impostando valori alti di gain dal pedale, sopraggiungono fruscii di fondo. Il gain, a prova uditiva, sembra corrispondere al pot Attack del CS3. Infatti, agendo su di esso, si sente chiaramente la maggiore compressione all'aumentare della corsa con enfasi sull'attacco, ma in assenza di un controllo di volume sembra un pedale inutile.
In sostanza è possibile regolare ciò che chiamo "effetto snap" della compressione per enfatizzare l'attacco, ma il volume di uscita dal pedale sarà fisso e non regolabile (seppur leggermente più alto del clean dell'ampli).
A prima vista insensato, ho trovato una collocazione anche a lui. Memore di un video di Massimo Varini in cui si spiegavano gli effetti di un compressore dopo la distorsione, ho provato a seguire il suo consiglio e a posizionare il suddetto pedale dopo la sezione di drive. Magia: il noise gate, seppur in modo leggero, riesce effettivamente a togliere qualche fruscio derivato dagli OD accessi e, a gain a 3/4 della corsa, il suono distorto si gonfia e si compatta per bene, ma restando perfettamente intellegibile anche negli assolo. A onor del vero questo pedale ora è privo di posto, ma mai dire mai.

Compressori in tempi di crisi

In conlclusione, non vorrei che questo articolo venisse inteso come un'accusa a tutti coloro che spendono per avere un compressore Keeley o cose del genere, che sono sicuramente eccellenti prodotti, ma piuttosto spero che funga da aiuto per chi cerca compressori decenti spendendo pochino, oppure per chi vuole farsi un'idea su questo tipo di effetti senza svenarsi.
Benedetto rapporto qualità/prezzo.
artec behringer beta alvin cs100 dc9 effetti e processori turbo compressor
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