di haventech78 [user #38859] - pubblicato il 11 novembre 2013 ore 14:00
Possono sembrare delle semplici manopole per dosare volumi e toni, ma i potenziometri di una chitarra hanno un ruolo fondamentale nella definizione del suo timbro, oltre a offrire escursioni e sensazioni tattili differenti. Ecco come scegliere e montare i potenziometri giusti.
Possono sembrare delle semplici manopole per dosare volumi e toni, ma i potenziometri di una chitarra hanno un ruolo fondamentale nella definizione del suo timbro, oltre a offrire escursioni e sensazioni tattili differenti. Ecco come scegliere e montare i potenziometri giusti.
Buonasera ragazzi, sono un felicissimo possessore di una splendida Epiphone Joe Pass natural, uno strumento che sto migliorando gradualmente, dal ponte in palissandro che ho sostituito montando un bridge in ebano rilavorato dal mio liutaio per calzarlo meglio sul mio strumento, alla scelta di corde lisce (Thomastik Js) e alla sostituzione del capotasto.
Il quesito è il seguente. Vorrei adesso passare al prossimo step e avrei deciso di migliorare i potenziometri magari sostituendoli con quelli che monta Gibson. Premetto che vorrei fare questa operazione a completamento dell'imminente cambio humbucker visto che mi ritrovo in casa due Classic '57 originali di una Gibson Les Paul Studio (doppioni). Con quale criterio sono montati sulla chitarra? Inoltre, da profano, come sceglierli e che caratteristiche devono avere i quattro potenziometri?
Grazie a tutti per l'aiuto che vorrete darmi.
Risponde Luca Villani di I-Spira pickup: il criterio di scelta dei potenziometri riguarda più che altro la loro "curva di intervento" e il loro valore di resistenza. Per compensare la percezione non costante da parte del nostro cervello riguardo ai cambiamenti di volume, si utilizzano per questa funzione potenziometri di tipo logaritmico, mentre per il tono si impiegano i normali potenziometri lineari, in abbinamento a condensatori non polarizzati di valore compreso tra 22 e 47 nF, a seconda di quanto si vuole che taglino le frequenze acute. Nel caso di una chitarra archtop, vanno bene potenziometri da 500KOhm (o da 300KOhm, se si predilige un timbro più caldo) ad alberino corto, mentre sulla Les Paul si devono utilizzare di norma i cosiddetti "long shaft", ad albero più lungo, per poter attraversare lo spessore maggiorato del top. È bene focalizzare l'attenzione sul fatto che i potenziometri di per sé non migliorano o peggiorano la qualità del suono dello strumento, ma piuttosto funzionano bene o male: la loro corsa deve essere graduale ed esente da "scratch". Mancanza di gradualità nella corsa, presenza di scratches che non se ne vanno nemmeno dopo una "annaffiata" con disossidante per contatti (quello del tipo oleoso) o valore di resistenza non adeguato alle esigenze sono in realtà gli unici motivi davvero validi per una sostituzione di questi componenti, che peraltro su una semiacustica si rivela di solito particolarmente impegnativa in termini di tempo e altrettanto scomoda.
ps: attenzione, che sulle Les Paul Studio non vengono di norma montati i Classic 57, ma piuttosto i 490/498. Sotto la scocca dei Classic 57 deve esserci lo sticker "Patent Applied For" nello stile dei vecchi PAF, mentre nei secondi si trova di solito un logo Gibson inciso.