Nel Sud e nel Centro Italia spesso ci si lamenta delle scarse opportunità di aggregazione, della mancanza di posti in cui poter suonare ed incontrare altri musicisti nonché di poter assistere ad interessanti seminari e dimostrazioni di strumenti musicali ed effetti. Il Coatto Guitar Camp, così come le altre manifestazioni analoghe (Grappa, Mottarone), è l'occasione per riuscire ad avere tutte queste cose in un solo, incantevole posto.

Questo articolo è un piccolo tributo ad una grande pagina della musica italiana: gli Showmen. La mia età anagrafica non mi consente di avere una esperienza diretta del fermento musicale denominato "Neapolitan Power" che esplodeva negli anni sessanta, movimento culturale che avrebbe visto emergere artisti come Pino Daniele, Edoardo Bennato, Enzo Avitabile, Tullio De Piscopo e tanti altri. La mia memoria non può fregiarsi di aver ascoltato dal vivo questo gruppo di musicisti a me conterranei che cominciarono a mettere un pò di ritmo nella musica, 'o pepe come si dice a Napoli. Fortunatamente la storia è stata scritta a suon di dischi e di singoli di grande effetto, enorme eredità per tanti musicisti.

Il tempo e l'esperienza mi hanno reso consapevole che lo strumento con cui mi sento maggiormente a mio agio fosse la chitarra classica. Dopo aver sfoltito le chitarre che usavo meno, quelle economiche e quelle per cui non era nato amore, sono approdato con grande soddisfazione e per lungo tempo alla Takamine CP132SC.

Ieri sera ho avuto la fortuna di assistere al concerto di uno splendido gruppo di musicisti: i “California Guitar Trio” accompagnati per la prima volta in un tour italiano dal grande Tony Levin.

Il "Teatro Le Maschere" ha determinato una cornice ideale per questo genere di musica, il pubblico di Arzano ha accolto con calore la prima tappa di un tour che toccherà molte città italiane.

Devo ammettere che fino a poche settimane fa non conoscevo nulla di questi musicisti, avevo sentito soltanto nominare Tony Levin, senza rendermi conto che molto probabilmente avrò ascoltato decine di canzoni in cui c’è la sua presenza.

Moltissime le sue collaborazioni con grandi musicisti internazionali quali Peter Gabriel, Joan Armatrading, David Bowie, Natalie Cole, Alice Cooper, Tracy Chapman e tanti altri.

Tanti anche i progetti in cui lui era uno degli anelli portanti come nei “King Crimson”, “Liquid Tension Experiment” oppure il “Tony Levin Group”, non solo in qualità di bassista ma anche di “stickista”, di cui ha contribuito a favorirne la diffusione.

Segnalo la presenza di Tony Levin ad Arzano il giorno 07/02/2007 al teatro "Le maschere": il concerto è gratuito.

Ieri sera ho avuto l’onore di assistere al grande concerto di Tommy Emmanuel ed in più il privilegio di vederlo duettare con Gigi Cifarelli: una grandissima emozione!

Ho saputo dell'esistenza del “Eddie Lang Jazz Festival” grazie a Gigi che mi ha chiamato al cellulare, mentre ero ancora al sole delle spiagge siracusane, e subito mi sono acceso per la presenza di entrambi. Ieri mi sono recato a Monteroduni in Provincia d'Isernia giusto in tempo per lo spettacolo che era previsto per le 21:30 e mi sono accaparrato il biglietto che Maurizio, uno degli organizzatori, mi aveva riservato. Ho chiesto la cortesia di poter raggiungere Cifarelli, che in quel momento si trovava nel back stage, e, dopo aver salutato Adriana e Sasà, sono stato spettatore di un assaggio di ciò che la serata mi avrebbe riservato: Gigi e Tommy che improvvisavano su standard jazz. Ho aspettato che riponessero i loro strumenti per poter strappare una foto con il protagonista della serata ed una posa scherzosa insieme alla famigerata (e molto maltrattata) Maton.

Quest'ultimo è stato un gran bel fine settimana per tanti motivi: una delle tante cose che ho avuto la possibilità di vivere è stato rivedere Gigi Cifarelli in concerto insieme alla mia fidanzata. Come avevo anticipato in una delle ultime pagine del mio diario avrebbe presenziato ad una tre-giorni di demo, presentazione di nuovi prodotti, workshop e Gigi era presente come dimostratore delle chitarre Heritage e di amplificatori Randall.

Ho deciso, seppur con molto ritardo, di recensire questa chitarra, compagna di viaggio e di tante esibizioni live, con cui mi trovo a mio agio. Tra le tipologie di chitarre acustiche quella con le corde in nylon è quella che prediligo: le mie dita scorrono facilmente senza affaticarsi e senza procurarsi danni come con quelle in metallo, inoltre ogni tecnica chitarristica mi riesce con maggior naturalezza.

Anche l'amore per la musica di Pino Daniele ha contribuito ad acuire questa mia preferenza: con questo strumento le atmosfere e le sonorità di questo artista sono avvicinabili ed anche imitabili. In particolare nel live “e sona mò” suonato interamente con una Paradis con corde in nylon, le sonorità erano così riproducibili da spingermi ad impararne quasi tutti i brani.

Da quando ho preso per la prima volta la chitarra tra le mani, Pino Daniele è stato uno dei primi chitarristi a cui mi sono ispirato.
Da bambino non sopportavo la sua voce talvolta stridula, quel falsetto un po’ nasale che lo contraddistingueva, poi con il passare degli anni è diventato uno dei miei idoli.
Ero ancora alle scuole superiori, quando un compagno di classe mi fece ascoltare uno dei suoi brani più commoventi: “cammina, cammina “. Credo che sia stato quello l’input che mi spinse a suonare: quel brano mi emozionava e mi colpisce ancora oggi, anche solo per la chitarra, a prescindere da un testo poetico e altrettanto emozionante.

Ho collezionato poi tutti i suoi dischi, alcuni anche in vinile grazie a reliquie familiari, cercando di imparare tutte le canzoni che mi piacevano.

Ho cominciato a suonare per gioco nel “lontano” 1997, quando avevo diciassette anni, complici alcuni compagni di classe che già suonavano piuttosto bene e, nel giro di un paio di mesi, abbiamo preparato alcuni brani da suonare al concerto di fine anno delle scuole superiori. Da allora in poi ho cercato di bruciare le tappe, dedicando allo strumento molte ore il giorno, rompendo più volte le scatole ai miei colleghi studenti per farmi insegnare nuovi brani.

Non m'impegnavo molto a scuola e questo mi dava molto tempo libero, ma non ho mai intrapreso lo studio della musica con serietà fino a che ho guadagnato il mio primo stipendio e potevo permettermi un insegnante di chitarra.

Dopo l'incontro dal vivo con un "accordiano" (grazie Magnetico), mi sono deciso ad effettuare una mini recensione su quella che è diventata una mia routine: costruirmi i plettri da solo.

L'articolo di Docfra di qualche giorno fa, "censimento dei sogni", ha messo in luce come, persone come Glen ed altri, abbiano saputo trarre insegnamento da eventi traumatici per migliorare la propria vita e trovare la forza di inseguire i propri sogni.

Ciao a tutti, ho deciso di recensire la mia chitarra dopo aver lasciato che passasse qualche mese per poter metabolizzare l'acquisto e comprendere meglio le caratteristiche dello strumento. La chitarra in questione è la TAN45C della Takamine, una acustica con spalla mancante, dotata di serie di un preamplificatore valvolare.