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di rivista Chitarre [user #516] - pubblicato il 02 aprile 2003 ore 15:54
La Maxon è una casa di prodotti elettronici di antica data. A cavallo tra gli anni '70 e '80 nei suoi laboratori vennero progettati e realizzati pedali destinati a segnare il sound di quegli anni e di quelli a venire. Infatti, se sul mercato giapponese gli effetti uscivano sotto il marchio Maxon, nel resto del mondo erano distribuiti sotto il nome Ibanez. Notissimi pedali quali il TS808 (marchio di fabbrica di Stevie Ray Vaughan), il TS9 o l'AD9 della Ibanez, appunto, non sono altro che circuiti Maxon vestiti da un'altro stilista. Chi possiede qualche pedale Ibanez di quell'epoca potrà verificare facilmente che la scheda su cui sono saldati i componenti reca il marchio Maxon. Strano, ma vero. Ed oggi la casa Giapponese ha deciso di riproporre delle riedizioni fedeli, almeno così asserisce, dei suoi pedali dell'epoca, mantenendo i criteri di progettazione ed il look originali. Ne abbiamo a disposizione cinque (Phasetone PT999, Stereo Chorus CS505, Flanger FL 301, D&S II, Sonic Distortion SD9), ma l'intera gamma è composta da ben 17 effetti. Bisogna dire che siamo curiosi. Prima di passare al test vero e proprio, la premessa d'obbligo è che le valutazioni che seguono sono state fatte in base a gusto ed esperienza assolutamente personali e come tali vanno interpretate: l'unico vero giudice è e deve essere il vostro orecchio, noi possiamo soltanto darvi la nostra opinione.