di Leon Ravasi [user #4] - pubblicato il 30 luglio 2003 ore 15:25
Il problema di Marco Ongaro è che ha troppa facilità a scrivere. L'altro problema ereditato dal primo ' che scrive 'su commissione'. Nel senso che a lui piace, perché così trova la disciplina che altrimenti gli mancherebbe e anche la sfida da superare. L'altro problema ancora è che, mediamente, Ongaro supera queste prove. Cosa succede allora? Che Marco butta lì miniere di idee, di spunti sonori e poetici e quando gli sembra che basti (o il committente è contento) si ferma. Così i dischi di Marco Ongaro hanno il doppio effetto di irritarmi ed entusiasmarmi. Altra caratteristica del cantautore veronese è la passione per giocare dietro le quinte: scrivere per altri e rifugiarsi in cabina di regia: in questo caso il ruolo di proscenio viene lasciato a Grazia de Marchi e ai Calicanto. Il risultato è come le montagne russe, ma alla fine il disco è bello. Proprio bello. E nobile il tema: l'acqua. Acquistiamolo ma con una petizione per i committenti che li costringa a fare lavorare di più Marco Ongaro!