Sabato sera, secondo live, in un ristorante all'aperto.
E' andata benissimo...cena compresa offerta dal gestore.
Ma che sfacchinata micidiale.
Se penso alla fatica che ho fatto non esiste prezzo che la può ripagare se non una cosa sola: la passione per la musica.
Tutto comincia il giorno prima: smonta tutto in sala prove, poi il giorno dopo carica il furgone, parti per la destinazione che tutto sommato non è lontanissima, solo un'ora di strada.
All'arrivo scarica tutto, fatica disumana per portare tutto a mano dove si suona, monta tutto....intendo anche l'impianto da fonico, che alla fine è la parte più pesante...
Insomma quando è ora di suonare sono distrutto dalla fatica...
e va a finire che non va come vorrei, come avevo immaginato, sono stanco, teso e il più delle volte mi vengono perfino i crampi alle mani e mi incazzo pure.
E poi, via di nuovo, smonta, carica, il ritorno, riscarica tutto...arriva a casa tardissimo, tre ore di sonno perchè poi si va al lavoro...i due giorni che seguono resto in stato di coma come uno zombie...
Che due scatole, ma ne vale sempre la pena, vuoi mettere?
Le serate dal vivo sono sicuramente molto più eccitanti e stimolanti, dopo mesi di sala prove se non si suona qualche volta anche dal vivo che gusto c'è?
non vedo l'ora del prossimo live....ma stavolta non mi faccio fregare dalla fatica.