di Leon Ravasi [user #4] - pubblicato il 03 ottobre 2003 ore 23:38
Trovate ci sia una contraddizione nel titolo? Nel titolo del disco di sicuro. Chiamare "danni collaterali" le stragi è ben più che un eufemismo. E’ un falso storico. E allora ben vengano dischi come questi, ripieni di empito civico, di voglia di cantare per contare, di voglia di giusta ribellione, di petti che fermano baionette ... Ecco, qui mi fermo. E vale la seconda parte del titolo. Petti? Baionette? Ma come scrivi? "Chi scrive male vive male e pensa male" direbbe Moretti. Quindi gli autori di "Danni collaterali" pensano male? No,pensano benissimo. Pensano che si possa "battersi fattivamente per la pace" e che ci sia gente, come Gino Strada, che lo fa tutti i giorni. E così abbiamo Teresa De Sio e gli Yo Yo Mundi, Ricky Gianco e Gianfranco Manfredi, Eugenio Finardi e Gino Paoli, Lella Costa, Claudio Lolli e gli Skiantos. Un lusso. Comprate questo disco!