di Leon Ravasi [user #4] - pubblicato il 14 marzo 2001 ore 14:35
Innanzitutto e' importante ispirarsi bene :-)). E scegliere Tom Waits come modello puo' essere ritenuto un titolo di
merito. Poi bisogna vedere come lo si fa: per intenderci Elvis Presley e' stato
scelto come modello da Little Tony, Booby Solo e Bob Dylan. Il terzo ne ha ricavato qualcosa di piu'. E Vinicio e' proprio bravo. E' vero, peraltro, che non avendo mai visto un
concerto di Tom Waits (e me ne dispiace molto) non posso fare paragoni on
stage. In linea di massima (a
parte l'iconografia col cappelluccio) Vinicio mi sembra molto piu' solare e
caciarone di Tom, decisamente piu' simpatico e con una vena comica e
circense piu' pronunciata. Sulla follia invece Tom e' decisamente piu'
avanti :-)). Tom Waits e' comunque un grande, uno dei piu' grandi.
Non sono pero' d'accordo per quanto riguarda l'aspetto musicale. Canzoni a
manovella, seppur affondi fino al gomito nello stesso humus culturale di
Tom Waits, ma in realta' rifacendosi alle fonti (Brecht/Weill, il cabaret
espressionista tedesco, Karl Valentin, che secondo me Vinicio conosce
benissimo e interpreta anche) si discosta parecchio dal vecchio Tom. Il
clima e' decisamente mitteleuropeo, la voce ha tutt'altra estensione e il
tempo di valzer quasi sempre sotteso e' preesistente a Waits che, peraltro
e invece, coi Balcani centra come i cavoli a merenda. Simile invece una
certa tendenza "rumorista" e la caccia agli strumenti improbabili e
inventati, quasi come quelli proposti nel bellissimo disco di qualche anno
fa "Gravikords, whirlies & pyrophones" (new and unusual musical
intruments),
pubblicato con a corredo una frase proprio di Tom Waits: "Sit back and
enjoy the flight".
Per chiudere, secondo me, piu' Vinicio Waits e Tom Capossela in scena che
su disco e di sicuro non in misura tale da intristire. E poi, semmai, i
dischi vecchi erano molto piu' waitsiani di questo.
Leon