Sarà l'ora tarda o la mancata digestione di una pizza col tonno che definirei alticcia (alta e molliccia), ma mi sento in vena di fare una considerazione. Spesso salta fuori, parlando con gli amici, che al giorno d'oggi i musicisti sono tutti più "bravi" di un tempo. Peggio per me, mi dico. Commiserazioni a parte, però, penso si possa dire con tranquillità che oggi, a tutti i livelli, ci sia più tecnica nella musica rispetto a 30-40 anni fa: il musico frequenta scuole di alta formazione, è dotato di strumentazioni costose e di mezzi didattici alternativi potenti, come ad esempio la rete e questo meraviglioso sito. Questo, da un certo punto di vista, è un bene, dal momento che aumenta la potenza espressiva e la qualità della musica, dotandola di un vocabolario di tecniche più ampio e di musicisti più capaci. Tuttavia, dato che si sta parlando di arte e non di ingegneria, alle volte ho il timore l'idolatria per il metodo e la tecnica che ogni tanto vedo in giro soffochi l'aspetto dionisiaco dell'arte, riducendola a puro raziocinio e calcolo matematico. Intendiamoci: non sono uno dei tanti che criticano i vari shredders nascondendosi dietro una blue note e dodici battute. Sto solo pensando alle cose fantastiche che persone molto meno "acculturate" (passatemi il termine sono le 2) hanno fatto con degli strumenti più rudimentali, alle volte senza neanche conoscere la teoria musicale. Ecco, ogni tanto mi sembra manchi un po' l'enfasi sulla genuinità del prodotto musicale e sulla sua origine, ovvero, l'artista stesso con la sua complessità. Insomma, non vi sembra che ci siano in giro esecutori sempre più bravi, ma meno artisti?
Vi do la buonanotte postandovi questo video che mi pare un grande esempio di talento e genuinità.
https://www.youtube.com/watch?v=Ae70lkdAzJs
Buonanotte e buonenote
pdr