Carissimi Accordiani, è con il cuore colmo di gioia che vi scrivo questo articolo perchè ho da darvi una notizia non bella: di più! Non magnifica, di più! Non fantastica, di più!
E non temo di essere smentito… che da me stesso.
La notizia ha del rivoluzionario, ha il sapore del passaggio da un epoca preistorica al futuro perciò tenetevi forte, non sarò breve.
La notizia a onor del vero è vecchia, ma io l'ho scoperta solo adesso.
L' avvocato Andrea Sirotti Gaudenzi nel dicembre del 2004, ha difeso il signor Karl Josef Wilhem Schwibbert, imputato in un processo penale per aver commercializzato in Italia cd rom privi di contrassegni SIAE, il Tribunale di Cesena aveva emesso un'ordinanza con cui venivano formulate alcune domande ai Giudici del Lussemburgo per verificare se il "bollino" previsto dalla legge italiana su CD e altri supporti fosse in linea con le norme comunitarie in tema di concorrenza e regole tecniche.
L'avvocato Sirotti Gaudenzi aveva rilevò che tutte le norme nazionali in tema di contrassegni SIAE avessero introdotto vere e proprie "regole tecniche" nell'ordinamento italiano, in contrasto con quanto previsto da una direttiva comunitaria (la direttiva del Consiglio 83/189/CEE del 28 marzo 1983), che prevede che ogni Stato membro che intenda adottare una normativa tecnica debba procedere alla notificazione del progetto legislativo alla Commissione delle Comunità europee.
A questo punto, il problema era quello di verificare se il bollino SIAE potesse essere equiparato ad una "regola tecnica".
La Corte del Lussemburgo ha condiviso in pieno le tesi dell'avvocato Sirotti Gaudenzi , dichiarando che le norme tecniche in tema di bollini SIAE non possano essere "opposte" ai privati.
E dal 2007 dopo una lunga battaglia, i principi dichiarati illegittimi dai Giudici comunitari vengono ritenuti inapplicabili anche dalla Suprema Corte di Cassazione.
Infatti, la Corte di Cassazione ha posto la nota sentenza "Schwibbert" (emessa dalla Corte di Giustizia delle Comunita' europee in data 8 novembre 2007) a fondamento del principio in base al quale sono inapplicabili le norme penali che prevedono l'obbligatorietà del "bollino" SIAE.
Ben tre sono le sentenze depositate lo nel 2008, con cui la Cassazione ha affermato questo principio che, teorizzato tre anni fa dall'avvocato Sirotti Gaudenzi diviene -di fatto- inopponibile.
La sentenza dell' 8 Novembre è qui:
http://www.cortedicassazione.it/Notizie/GiurisprudenzaComunitaria/CorteGiustizia/Scheda.asp?ID=563
La Suprema Corte di Cassazione sulla base di questa sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha a più riprese – ultima la Sentenza n. 27764 dell'8 luglio 2008- , chiarito tale principio, spingendosi ad affermare che l'assenza del contrassegno SIAE non solo non integra gli estremi di alcun reato ma non può neppure essere assunta ad indice sintomatico del carattere abusivo di una riproduzione e che detenere supporti (CD o DVD) contenenti opere dell'ingegno privi del contrassegno SIAE non può più considerarsi reato ma, detenere opere illegittimamente riprodotte in violazione degli altrui diritti d'autore, invece, resta reato come è giusto che sia.
Questo significa se che noi possiamo e dobbiamo farci tutelare da qualcuno, non per forza la Siae, e nelle forme e limiti da noi stabiliti, senza alcun obbligo di vendere il supporto musicale con il bollino Siae.
Siamo liberi! Siamo liberi…
No.
Riattappate gli spumati amici artisti e chitarristi, rincartate i pasticcini, e sfoderate le vostre spade , anzi sarebbe meglio nel nostro caso …Asce.
I nostri Proni Governanti, non ho detto Prodi ma Proni, non è stato un errore , era voluto! Su suggerimento di chissacchì, stanno tramando alle nostre spalle provvedendo ad inviare alla Commissione di una bozza di Regolamento contenente le misure di attuazione dell'obbligo di apposizione del contrassegno.
Nell'idea del Governo e, soprattutto di Chissacchì, la notifica del Regolamento dovrebbe valere a risolvere ogni problema diciamo “legalizzando” la Siae alla Commissione delle Comunità Europee.
A questo punto ci sono due opinioni a quanto ho capito: c’è chi pensa che dopo l’ approvazione del Regolamento il bollino tornerà obbligatorio, e c’è chi pensa che invece resterà non obbligatorio, perché in contrasto con norme comunitarie in tema di concorrenza. Dato che solo a Cipro esistono i bollini sui cd come i Italia.
Resta il fatto che adesso siamo nello spazio che divide due trincee, in una zona di mezzo non ancora regolamentata e le voci che circolano dicono che nessuno potrà essere condannato per aver detenuto o smerciato opere dell'ingegno prive del contrassegno SIAE, finché la “legalizzazione” della Siae alla Commissione non sarà avvenuta salvo, naturalmente, che la riproduzione di tali opere sia risultata eseguita in violazione degli altrui diritti d'autore.