di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 17 febbraio 2010 ore 12:21
Quante volte vi siete trovati a dover trasporre una canzone in diverse tonalità per colpa del cantante raffreddato? Scommetto tante, e magari qualche volta è capitato anche senza preavviso, durante una serata, e allora giù a calcolare i gradi, le alterazioni, nel migliore dei casi a contare sulla tastiera.
Eh si, perché il chitarrista, barzelletta di tutte le orchestre, non va mai tanto d'accordo con l'armonia, è il praticone della situazione, quello che suona geometricamente senza sapere nemmeno che note sta pizzicando in quel momento, fate una prova: suonate la scala maggiore di Do pronunciando tutti i gradi, fatelo velocemente, ed ora, alla stessa velocità, fatelo con un'altra tonalità a caso… No, noi non siamo fatti per questo, noi dobbiamo pensare che la scala maggiore ha una forma e la spostiamo qua e là per la tastiera a seconda della tonalità, senza farci tanti problemi, e allora perché non usare le caratteristiche geometriche del nostro strumento a nostro vantaggio essendo però consci di cosa stiamo facendo?