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Delay, reverberi ed echi: come create lo spazio?
di [user #3480] - pubblicato il

Saso scrive: Ultimamente è nata una diatriba tra un mio amico (chitarrista molto più esperto di me e fonico di mestiere) riguardo il tipo e la quantità di effetti di ambiente (intendo reverbero e delay) da usare nel proprio suono di base. Ovviamente ciò dipende dal genere che si suona. Ma questo mio amico ha cercato di mostrarmi come in moltissimi generi (dal jazz al punk) si usi COSTANTEMENTE un delay a 90-100 ms con una o due ripetizioni e level ad almeno 50%. Sono perplesso: io suono rock originale e nei miei pezzi questo slapbak continuo, questo ambiente tipo box doccia, lo percepisco e non mi piace. Ammetto che "unisce" le note, che dà spazio e presenza ma io preferisco il reverbero del mio ampli settato ad ore 10-12 secondo il pezzo. Ovviamente poi uso il delay dove serve. E ce lo metto col badile! Vorrei innescare un censimento sulle abitudini di tutti voi riguardo l'aggiunta di "spazio" al proprio suono, con annesse citazioni dei nomi dei propri giocattoli utilizzati a tal fine. Grazie a tutti. Ciao, Fabio


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