di Leon Ravasi [user #4] - pubblicato il 08 novembre 2002 ore 09:54
Non sono un fanatico della Bandabardò. Anzi, dopo i primi due dischi avevo cercato di perderli un po' di vista. Primi dischi interessanti, poi una deriva caciarona, molto da festa di piazza, da live, da 'balliamo-tutti-quanti-assieme-che-siamo-fricchettoni'. Un po' diverte, poi, soprattutto se messa su disco, stanca. E così �Se mi rilasso collasso� mi sembra tuttora un disco non riuscito. Ora esce �Bondo! Bondo!� e l�impressione cambia. È sempre la solita Bandabardò, un insieme di sei persone, più camionate di amici che aspira (parole di Enrico Erriquez Greppi, leader del gruppo) �a portare sul palco la stessa atmosfera di festa di una cantata tra amici�, ma con qualcosa in più. Più consapevolezza, meno trasandatezza. Dicono e scrivono sul sito che il disco è stato composto in 10 giorni (5 a San Geminiamo e 5 nella lucchesia). Può darsi. Le linee armoniche bardozziane sono, diciamo così, scheletriche, ma una maggior cura dei brani si avverte. I ritmi a volte rallentano, il �treno� musicale fa qualche fermata in qualche stazione, la patchanka multi-etnica cerca di rendersi comprensibile. E il disco, in fondo, si lascia suonare con piacere.