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70 anni di Jim Morrison e miti da sfatare
70 anni di Jim Morrison e miti da sfatare

di LaPudva [user #33493] - pubblicato il 08 dicembre 2013 ore 14:00
L'8 dicembre del 1943 a Melbourne (Florida) nasceva James Douglas Morrison, a cui la sorte avrebbe riservato il paradosso di diventare una delle icone più popolari e al contempo uno degli artisti meno conosciuti della storia del rock.
L'8 dicembre del 1943 a Melbourne (Florida) nasceva James Douglas Morrison, a cui la sorte avrebbe riservato il paradosso di diventare una delle icone più popolari e al contempo uno degli artisti meno conosciuti della storia del rock. L'affermazione farà sussultare qualcuno, considerando la fama di cui godono i Doors dopo più di quarant’anni dalla prematura morte del loro leader, ma è un’incontestabile verità: Morrison viene ricordato quasi esclusivamente come il trasgressivo frontman di una delle band americane di maggior successo dei tardi anni ’60, mentre rimangono in ombra alcuni degli aspetti più interessanti del suo lavoro e della sua vicenda. In occasione del settantesimo anniversario della sua nascita, vogliamo celebrare l’artista Morrison scardinando alcuni dei luoghi comuni più diffusi sul Re Lucertola.

Morrison è a tutt’oggi una figura molto amata dai più giovani perché emblema della ribellione e della trasgressione. L’aver vissuto gli ultimi anni della sua vita da vero bohémien allo sbando ha portato molti a pensare che le sue radici affondassero in un passato misero e tumultuoso.  In realtà, Morrison proveniva da una famiglia borghese ed era il primo dei tre figli dell’Ammiraglio George Stephen Morrison e di Clara Clarke. Cresciuto nel rigore di una “famiglia militare”, Jim conobbe un’infanzia nomade, segnata da continui spostamenti dovuti alla carriera del padre. Non potendosi permettersi il lusso di legarsi a nessuno, le uniche costanti in quei difficili primi anni di vita senza radici furono gli infiniti viaggi in auto, la preziosa compagnia della musica e il suo rifugio preferito: i libri. Jim fu da subito un lettore voracissimo e assetato di sapere, ma a scuola così come a casa era poco incline alla disciplina e al compromesso. Le ferree regole da rispettare andavano in frantumi a contatto coi sogni che scaturivano dai libri e la scelta di sottrarsi al destino scritto nel copione famigliare - come pure la rottura con i genitori - fu il frutto di una scelta drastica che lo portò a rinunciare a notevoli privilegi e a intraprendere un percorso altamente incerto pur di perseguire le proprie aspirazioni artistiche.


Morrison, che nel più becero dei luoghi comuni talvolta viene ancora ricordato come un fantoccio dalla mente costantemente obnubilata dai fumi dell’alcol, era in verità una persona brillante, incredibilmente acculturata che incantava ogni sorta di interlocutore. Gli amici ricordano che alle superiori, con un quoziente intellettivo di 149 (“intelligenza superiore”), si dedicava incessantemente alla lettura, dai simbolisti francesi agli eroi della Beat Generation, da Norman Mailer a Nietzsche, da Sade a William Blake a trattati di demonologia del XVI secolo, e annotava riflessioni nei suoi inseparabili taccuini. Non c’era nulla che osservasse e che non venisse passato al vaglio, immagazzinato e rielaborato, per poi ricomparire, magari, in una composizione anni dopo. Cominciò a scrivere poesie da bambino, ma fu proprio con l’appassionato studio dei suoi beniamini (tutti letterati) che affinò i propri mezzi espressivi e gettò le fondamenta di un personalissimo universo artistico, che traeva spunto dall’esperienza dei primi anni di vita: nei suoi scritti compaiono paesaggi desertici, rettili, la strada, un solitario hitchhiker (autostoppista), figura minacciosa di viaggiatore esistenziale che lo ossessionerà per il resto dei suoi giorni, comparendo in seguito in ogni forma artistica abbracciata da Morrison. E poi il mondo degli Indiani d’America, con cui entra bruscamente a contatto da bambino, imbattendosi in un incidente nel quale morirono diversi Pueblo, le cui anime, disse, si impossessarono di lui. Che fosse vero o meno, albergheranno nella sua arte per sempre.

Un trend bizzarro è, poi, quello che vuole Morrison come poetucolo da strapazzo, autore di strampalati versi perlopiù privi di significato. Questo fenomeno, tra l’altro, ha assunto contorni grotteschi proprio nel nostro paese, dove il Morrison-poeta viene ricordato prevalentemente per una  serie di banalissimi aforismi che non ha mai scritto. È sufficiente, infatti, cercare una traduzione inglese degli stessi per scoprire che non esiste; insomma, sono una creazione made in Italy. Morrison ha iniziato a scrivere poesie da bambino e ha smesso nel momento in cui è morto. Ha sempre considerato la poesia come la propria occupazione primaria anche negli anni della ribalta coi Doors, e ha concluso la sua vita ritirandosi a Parigi nel disperato tentativo di accantonare lo show business che lo aveva prosciugato e di dedicarsi ai suoi scritti a tempo pieno. Sfortunatamente è morto a 27 anni, riuscendo a vedere pubblicate soltanto due raccolte, The Lords e The New Creatures, lasciando centinaia e centinaia di pagine inedite, soltanto alcune delle quali sono state poi raccolte in due ulteriori volumi postumi (The American Night e Wilderness, curati dall’amico Frank Lisciandro). Il corpus poetico di Morrison è imponente, incredibilmente affascinante e prezioso, e rivela un lavoro costante e una crescita che fanno rimpiangere il fatto che se ne sia andato proprio nel momento in cui stava diventando un artista maturo. Quello di Morrison è un personalissimo universo poetico che attinge da simboli ancestrali e immagini naturali così come dai neon della metropoli moderna, dalla purezza dell’infanzia allo squallore della prostituzione, dalla magia e dalla trascendenza alle bassezze dello show business e molto altro, il tutto sapientemente sigillato in parole cariche di significato, sapientemente scelte. Alcune di queste poesie sono state registrate in fasi successive, rivelando, oltre tutto, un’incredibile attenzione di Morrison per la dizione e l’interpretazione nella lettura poetica. Insomma, era un vero word man, definito dal poeta beat Michael McClure (e non solo) il più grande poeta della sua generazione.

L’atteggiamento trasgressivo di Morrison e la fortuna dell’immagine legata alla sua indubbia avvenenza - perlomeno negli esordi, quando venne definito “la bambola Barbie definitiva” - hanno senza dubbio eclissato altri aspetti ben più rilevanti della sua carriera di musicista. Coi Doors realizza sei album in studio usciti tra il ‘67 e il ‘71. Ascoltandoli, da un punto di vista squisitamente canoro, risulta difficile capire come possano passare inosservate le sue doti di interprete: anello di congiunzione ideale tra i suoi idoli (Frank Sinatra e Elvis Presley), dotato di una stupenda voce baritonale, coniugava le doti del più delicato dei crooner con quelle del più aggressivo degli screamer rock, passando per le malinconie alcoliche di un consumato bluesman, con un ventaglio espressivo incredibilmente ampio per un ragazzo senza esperienza, strappato dalla spiaggia di Venice e sbattuto in vetta alle hit parade nel giro di pochi mesi. Parlando, invece, delle sue doti di songwriter, curiosamente Morrison continua a esser considerato “quello di Light My Fire” (che tra l’altro non è una sua canzone), mentre brani epici in cui riecheggiano le sue sterminate letture e si riversano fitti richiami al suo percorso personale, formativo e artistico rimangono perlopiù ignoti o incompresi.


Alcuni concerti dei Doors vengono ricordati come megarisse generate dall’alto tasso lisergico di artisti e pubblico. C’era, invece, molto più di questo, che ci crediate o no. Da studente alla Florida State University, Morrison si interessò alla sociologia e alla psicologia di massa; nei suoi taccuini prendeva appunti sulle teorie di Riesman sui limiti imposti alla libertà individuale dalla cultura di massa, di Canetti sul rapporto performer/pubblico e di numerosissimi altri, e scrisse anche un saggio sulle nevrosi sessuali delle masse, trattando peraltro l’argomento dell’uso del mezzo musicale per risvegliare le energie sessuali del pubblico. Come se non bastasse, in seguito, appassionatosi di teatro, fece proprie le teorie di Antonin Artaud e il suo Teatro della Crudeltà e del Living Theatre. Non sorprende che dall’inquietante file aperto dall’FBI su Morrison e poi desecretato sia emersa proprio la pericolosità del leader manipolatore di masse. Morrison è stato un frontman rivoluzionario e tracce delle sue teorie sul concerto rock sono disseminate in interviste e dichiarazioni che, condivisibili o meno, tradiscono una lucidissima concezione del proprio ruolo di sciamano elettrico.
Ma gli interessi di Morrison non finiscono qui. Laureatosi in cinematografia alla UCLA nel 1965, il suo sogno era di diventare regista. Con alcuni amici e collaboratori fonda la HiWay Productions (da “highway”, autostrada), compagnia di produzione cinematografica con la quale realizzò due lavori: Feast of Friends (documentario sui Doors) e, nel 1969, approfittando di una pausa per il processo per atti osceni in seguito a un concerto tenuto a Miami, il suo film sperimentale HWY: An American Pastoral, che ripropone in versione filmica tutte le figure chiave della imagery delle poesie di Morrison. Si tratta, infatti, della storia di un autostoppista misterioso che si muove tra paesaggi desertici fino ad approdare in una metropoli.

 
Anche volendosi limitare a queste poche osservazioni, appare evidente che Morrison sia ingiustamente naufragato in un mare di luoghi comuni. Nella storia del rock non esiste un caso analogo di ignoranza,  di mala interpretazione o di esplicita distorsione dei fatti, e Morrison stesso, parlando dei Doors, affermò “We’re the band you love to hate” (siamo la band che vi piace odiare, n.d.r.). Il concetto, va da sé, è estensibile al suo lavoro di poeta e regista.
Se un tempo risultava più difficile reperire materiali e informazioni, alla luce della mole di dati disponibile oggi, appare incomprensibile che un artista di questo calibro (i cui scritti sono stati trattati in dipartimenti di studi letterari di svariate università nel mondo) venga ricordato dal grande pubblico più per gli episodi di ubriachezza molesta – benché numerosi – che non per i suoi lavori. A 70 anni dalla sua nascita e a 42 dalla sua morte è giunto il momento di riconoscergli lo status che gli spetta.  Morrison è una delle più grandi leggende del rock di tutti i tempi, ma ancor prima è un Artista.  Cosa ci lascia? Un universo in buona parte da scoprire, fruibile attraverso le sue poesie, le sue canzoni, le sue immagini e le sue riflessioni, frutto di una dedizione e di una rielaborazione costanti. Questa non è una canzone d’amore, ma un doveroso tributo e, soprattutto, un invito da parte di chi ha avuto il privilegio di addentrarsi in quel reame a fare altrettanto.

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Morrison senza polvere
di jimy92 [user #20637]
commento del 08/12/2013 ore 14:26:05
Articolo chiaro, intelligente e ben scritto. Difficile affrontare il "tema" Morrison senza cadere nel luogo comune o nell'idolatria. Purtroppo si tende ad appiattire musicisti, scrittori e artisti in genere, condensandoli in poche frasi, riducendoli a un'accozzaglia di aneddoti, frasi fatte e una manciata di versi a condire il tutto. Dimenticandosi queste persone non sono cartoline per turisti annoiati.
p.s. che fonti hai utilizzato per scrivere l'articolo? Quali siti, biografie, libri? Sarei curioso di approfondire l'argomento.
Rispondi
Re: Morrison senza polvere
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/12/2013 ore 14:59:28
Ciao Jimy! Ti ringrazio tantissimo per aver letto e per il tuo commento.
Sono un'appassionata di Morrison da una trentina di anni e le cose che ho appreso le ho lette in una quantità di fonti (un centinaio di testi, articoli, tante interviste e soprattutto per la fortuna di averne discusso con chi le cose le ha vissute in prima persona).
La biografia che io personalmente consiglierei per la mole complessiva di dati biografici raccolti rimane quella di Stephen Davis (Vita, Morte, Leggenda), ma va integrata con altri testi (ad esempio i libri di Frank Lisciandro, L'Autostrada ai confini della notte di Riordan e Prochniky , The Doors by the Doors di Ben Fong Torres, i libri di Manzare e Densmore - ma tutti da prendere con le pinze per la comprensibile parzialità della prospettiva). E poi, per comprendere davvero ciò che ha scritto, leggere i libri che ha letto Jim (di cui trovi menzione nei testi che ti ho indicato)...

Morrison è un autore non facile da capire. Per decifrare i suoi scritti si deve davvero aver voglia di rintracciare una quantità di fonti per ricostruire - per quanto possibile - la sua formazione. Temo sia per questo che in molti preferiscono tagliar corto bollandolo come un incapace. Niente di più falso.

Tra l'altro Accordo ha pubblicato un'intervista con uno dei suoi collaboratori l'anno scorso, se può interessarti: vai al link

Ti mando un salutone e ti abbraccio! :D
Rispondi
Re: Morrison senza polvere
di jimy92 [user #20637]
commento del 16/12/2013 ore 18:21:10
Grazie mille per le informazioni, ho da leggere per anni! Ricambio l'abbraccio e buona musica ;)
Rispondi
Brava Fede!!!
di Chiodo utente non più registrato
commento del 08/12/2013 ore 14:39:42
Finalmente un'articolo su Re Lucertola!!!
Hai ragione...per troppo tempo si e' data di lui l'immagine di un ubriacone fuori di testa!!
Invece di testa ne aveva e anche tanta!!Era un filosofo "Estremo" del concetto di liberta' a tutto tondo grande scrittore e straordinario poeta!!
Un vero Rocker nel concetto piu' intrinseco del termine!!!
Chiaramente la sua educazione in una famiglia cosi' conservatrice non poteva che far emergere in lui questa grande forza anarchica e ribelle!Tanti artisti sono stati condizionati al "contrario" dalle loro famiglie...anche James Heitfield era figlio di adepti del "Cristianesimo Scientista"....cosa poteva venir fuori??EH EH EH
Ciao Pudva!!E un piacere rileggerti!!!;)
Rispondi
Re: Brava Fede!!!
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/12/2013 ore 15:10:56
Ciao amico mio, come stai?!
Grazie, sei sempre così carino e mi fa piacere sapere che tu abbia letto e gradito l'articolo.
Sarà che io il suo lavoro, anche poetico, l'ho studiato (non senza faticare, perché può essere davvero ostico senza prima avere un'idea della sua formazione), ma mi pare talmente assurdo che sopravvivano dei luoghi comuni così inverosimili, oltre tutto proprio nei confronti di qualcuno che di spessore artistico ne aveva da vendere e su più fronti!
Ho scelto di trattare soltanto 5 o 6 di questi miti da sfatare (i più gettonati che ho sentito emergere negli anni nelle tante discussioni sui Doors e Morrison), ma avremmo potuto andare avanti ad oltranza.
Concordo su tutto ciò che dici. Spero, da ottimista quale sono, che un giorno la sua figura venga rivalutata. Ad oggi Morrison gode di una grandissima popolarità,ma rimane davvero incompreso!
Ti abbraccio forte! :D
Rispondi
Re: Brava Fede!!!
di Chiodo utente non più registrato
commento del 10/12/2013 ore 13:08:35
Ciao Stella!!Io sto' bene.....diciamo che fin quando ho la salute per combattermi il quotidiano e le corde per suonare la sera ,sarei un "Piangimerende" a dire che non sto' bene.....per cui ,si va' col vento in poppa!!EH EH EH
E vedo che anche tu stai molto bene ,a giudicare dal tuo nuovo avatar da "Spezzina Speziata"!!:DD(nel senso di peperina,vivace e piena di carattere)
Non faccio il complimentoso dicendoti che hai scritto un bell'articolo ,ma contrariamente sarei un bugiardo se dicessi che i tuoi articoli non rendano interessante il nostro essere "Accordiani"!!
Va bene questo complimento all'incontrario???:P
Ciao .....Un grosso bacione e Buone Feste!!!:)
Rispondi
Poeta
di Claes [user #29011]
commento del 08/12/2013 ore 15:28:0
È stato Bob Dylan a seriamente lanciare la moda di testi talmente poetici da essere impossibili da capire.

Terreno fertile per Morrison - il suo look da supermodel non ha guastato. La musica dei Doors mi ha convinto all'istante eJim aveva una specie di potere magnetico sul pubblico.
Rispondi
Re: Poeta
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/12/2013 ore 15:51:10
Hai ragione, bei testi, un grande carisma e un'immagine dal grandissimo appeal, che però gli si è ritorta contro. Quando Morrison lo ha capito, ha cercato di distruggerla (ricordiamo tutti l'evoluzione che ha avuto, esteticamente parlando), ma non è riuscito a sottrarsi al meccanismo. Ancora oggi il merchandising dei Doors che funziona di più è quello che lo ritrare bello, giovane e ammiccante!
Rispondi
Re: Poeta
di Claes [user #29011]
commento del 08/12/2013 ore 16:21:37
Sottrarsi al meccanismo è difficile. Anzi, difficilissimo. Una buona soluzione è morire. Tutti si aspettano qualcosa da te - costantemente - niente respiro o pace per restituirsi. Nel caso di Jim vi erano le aspettative della band, del manager, della casa discografica, del producer... e dei fans! Non mi stupisce il fenomeno merchandising - le foto di Jim sono opere d'arte (chi le ha scattate?).
Rispondi
Re: Poeta
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/12/2013 ore 22:30:54
Hai assolutamente ragione... L'impietoso showbiz!

Le foto storiche del giovane Morrison (quello dove compare a petto nudo, per intenderci) fanno parte di una session fotografica realizzata da Joel Brodsky chiamata "Young Lion". Dopo qualche tempo Morrison si rese conto di essere rimasto intrappolato dentro quell'immagine e disse che avrebbe voluto bruciarle tutte!
Rispondi
Giustissimo ricordarlo...
di invioinvio [user #30752]
commento del 08/12/2013 ore 16:08:59
Jim non era solo alcool, lsd ecc...era un grande, scrittore, poeta e cantante! Gli eccessi facevano da cornice adu bellissimo quadro di poesie/canzoni/musica/rock!! Forse senza i Doors non l'avrei mai "letto" e, chissà, mai conosciuto...forse, addirittura, sarebbe oggi li a festeggiare il suo 70mo compleanno con i nipotini e Pam...ma la Storia ci ha regalato altro! Brava LaPudva! Sempre "nonscontata"!
Rispondi
Re: Giustissimo ricordarlo...
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/12/2013 ore 17:58:19
Concordo su tutta la linea... Purtroppo gli eccessi lo hanno portato via troppo presto, ma possiamo dire che nei pochi anni a sua disposizione (e 27 sono proprio pochi...) ha lasciato davvero tanto, al punto che dopo più di 40 anni è rimasto ancora tanto da coprire.
Senza i Doors (senza quell'idea di Manzarek) quasi sicuramente non ne avremmo saputo niente... Ma per fortuna è andata diversamente.
Grazie per il complimento, è uno dei più belli che abbia mai ricevuto!
Un abbraccio
Rispondi
Io sono di parte quando ...
di alexus77 [user #3871]
commento del 08/12/2013 ore 16:33:59
Io sono di parte quando si parla di JM... crescendo a Genova, mi sono trovato spesso circondato da gente che non capiva una mazza di musica o di inglese, ma straparlava dei Doors ogni 5 minuti, andava in giro con le t-shirt col bel faccione di JM, e ti metteva su i loro dischi ad ogni occasione.

Forse e' per questo che parto prevenuto. Poi pero', da un punto strettamente musicale, li ho sempre trovati banali. Certo, un paio di canzoni interessanti le hanno, ma non hanno cambiato la storia della musica (tranne forse che per Ian Astbury dei Cult, che era un po' un clone vocale di JM) e per me hanno goduto di fama immeritata.

Devo pero' ammettere che la situazione negli USA mi pare diversa, per radio non li senti mai e ne senti parlare ancor di meno da ascoltatori e soprattutto da musicisti. Coincidenza interessante, ho sentito alla radio "Light My Fire" l'altro giorno, cosa stranissima qui dalle mie parti, dove alla radio mettono raramente "People Are Strange" e magari mi capita di sentirla una volta all'anno, e stavo proprio pensando a tutto questo.

Non sono mai stato un apprezzatore della poesia in Inglese - diamine, neppure Walt Whitman riesco a digerire, questione linguistico/culturale - ma quando si parla di JM ed affini (personalmente, e datemi pure dell'eretico, ci metto pure Bob Dylan in questa categoria... no comment sulla vendita della Strat...), il mio giudizio personale e' che essere grandi poeti non vuol dire essere grandi musicisti. E ora lapidatemi pure ;)
Rispondi
Re: Io sono di parte quando ...
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/12/2013 ore 17:46:40
Ahahah! Eh be', Alexus, io sono cresciuta a La Spezia... Ti lascio immaginare la differenza rispetto allo scenario di cui mi parli. La stessa identica cosa, con in aggiunta il controbattere di chi straparlava di Doors in negativo, ma comunque con pari preparazione in materia: ZERO assoluto o quasi.
Nessuna lapidazione, anzi, sono d'accordo con te quando dici che essere grandi poeti non vuol dire essere grandi musicisti. Nel caso di Morrison, però, io trovo che le due cose convivessero pacificamente, anzi, potenziandosi reciprocamente.
Non so, da un punto di vista musicale direi che i Doors siano stati davvero influenti, in particolare proprio Morrison. Tu nomini solo Ian Astbury, ma - solo per nominare gente influenzata da Morrison e soltanto alcuni tra coloro i quali riconoscono il debito - lasci fuori gente come Bono Vox, Billy Idol, Iggy Pop, Eddie Vedder, Scott Stapp dei Creed, Kurt Cobain, Perry Farrell dei Jane's Addiction, gli Strokes, ma anche i Soundgarden, i Cure, Siouxie and The Banshees.
Morrison può decisamente non piacere, però è stato un caposcuola come frontman, ma anche come interprete e come autore...
Rispondi
Re: Io sono di parte quando ...
di alexus77 [user #3871]
commento del 08/12/2013 ore 23:17:04
Ma brava, spezzatina sei ;) tanti ricordi, c'ho fatto il militare in Marina.
Rispondi
Re: Io sono di parte quando ...
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/12/2013 ore 23:28:55
Nooo... Davvero?! E io ho frequentato assai Genova perché sono stata fidanzata con un genovese (chitarrista, tra l'altro)!
Rispondi
Re: Io sono di parte quando ...
di alexus77 [user #3871]
commento del 08/12/2013 ore 23:48:49
Haha, pensa... beh, in fondo le due citta' sono ad un tiro di schioppo, anche se all'epoca quel centinaio di km sembravano proprio tanti. Magari ci siamo pure incrociati, in via XX o dalle parti di Pagliari/Lerici ;)
Rispondi
Re: Io sono di parte quando ...
di herrdoctor [user #18849]
commento del 08/12/2013 ore 20:28:4
Sono d'accordo con te.
Rispondi
A me non hanno mai ...
di coldshot [user #15902]
commento del 08/12/2013 ore 18:02:28
A me non hanno mai detto molto però per quanto mi riguarda l'elemento che ha sempre attirato di più la mia attenzione dei Doors è Ray Manzarek, trovo il suo lavoro con l'organo molto interessante, non fucilatemi ma lo trovo molto più interessante di Morrison, e aggiungerei che per me è il marchio di fabbrica, ok scannatemi ah ah.
Rispondi
Re: A me non hanno mai ...
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/12/2013 ore 18:23:4
Manzarek è (era.. Ahimé) un GIGANTE!!! Determinante nei Doors, quanto Morrison.
Però i due dischi dei Doors senza Morrison cosa sono?
Rispondi
Re: A me non hanno mai ...
di coldshot [user #15902]
commento del 08/12/2013 ore 18:42:11
---Però i due dischi dei Doors senza Morrison cosa sono?----

capisco, diciamo che ci vogliono tutti e due mentre gli altri due sarebbero stati facilmente sostituibili senza creare troppi traumi, però secondo me Morrison con il fatto di avere un carisma come pochi ha preso troppi meriti mentre per quanto mi riguarda è un 50% a testa
Rispondi
Re: A me non hanno mai ...
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/12/2013 ore 19:05:14
Sono d'accordo, Morrison ha sempre - ingiustamente - eclissato il resto della band.
Io personalmente però ritengo che anche gli altri siano stati determinanti. Krieger, in particolare, ha scritto parecchio.
Per me comporre musica per i testi di Morrison dev'essere stata un'impresa davvero ardua... L'hanno fatto egregiamente. Dopo la sua morte si è rotto un equilibrio, comprensibilmente. Molto più interessanti, infatti, i dischi che hanno realizzato da solisti che non i due dischi a nome Doors senza Morrison!
Rispondi
Articolo bellissimo. L'ho apprezzato ...
di NorwegianWood [user #18676]
commento del 08/12/2013 ore 19:02:1
Articolo bellissimo.
L'ho apprezzato tantissimo nonostante non sia un fan dei Doors, tutt'altro (credo che in quegli anni lungo la west coast ci fossero band musicalmente più interessanti, a mio modestissimo parere) e nonostante non conoscessi praticamente nulla sulle vicende umane di Morrison.
Sottoscrivo in toto quanto scritto da Jimy.
Ed estenderei il suo discorso a tante altre rock star del passato.
Troppi falsi aneddoti che alimentano e continuano ad alimentare leggende metropolitane su di essi.
E' stata una lettura piacevolissima. Grazie.
Rispondi
Re: Articolo bellissimo. L'ho apprezzato ...
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/12/2013 ore 20:29:4
Caro NorwegianWood (aaaah che bel nome!), quello era davvero un periodo d'oro... I gruppi incredibili non mancavano di certo! Che meraviglia...
Concordo con ciò che dici: la mitologia rock ha il suo fascino, ma purtroppo è un meccanismo impietoso che spesso eclissa cose ben più importanti e interessanti.
Grazie a te per aver letto!
Un saluto :D
Rispondi
Personalmente amo più il Morrison ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 08/12/2013 ore 19:05:11
Personalmente amo più il Morrison scrittore che non il cantante e frontman dei Doors. Peccato che in realtà, come pure molti suoi illustri colleghi viventi o trapassati, sia diventato il peggior nemico di se stesso. Al riparo da spinte chimiche adolescenziali e da pensieri bacchettoni e repressivi credo di poter affermare che sarebbe stato più grande senza l'autodistruzione alla quale si è sottoposto, fatto questo innegabile. Questo affiancamento nato in quegli anni tra genio e sregolatezza ha portato più danni che benefici al rock. Ho letto molti suoi scritti ed effettivamente nella maggior parte si coglie un filo comune o semplicemente un senso, altri permettimi di dire che mi sembrano i deliri di una mente effettivamente annebbiata da droghe e alcol e per quanto mi riguarda quando qualcosa si riduce ad essere comprensibile unicamente per chi lo scrive perde di quella grandezza ravvisabile in produzioni anche banalmente meno complesse. Diciamo che con una maturità maggiore oggi tanti idoli mi sembrano molto meno grandi e le lotte elettro-chimiche solo delle banali scuse per trasgredire senza risultati apprezzabili. Dunque evviva il Morrison poeta e scrittore, molto meno il cantante ribelle dei Doors. Il tutto chiaramente secondo il mio opinabilissimo punto di vista!
Rispondi
Re: Personalmente amo più il Morrison ...
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/12/2013 ore 21:57:39
Tyler, è interessantissimo e mi fa piacere! Non mi capita quasi mai di imbattermi in persone che preferiscono il versante letterario di Morrison a quello musicale.
Non saprei commentare la tua affermazione "sarebbe stato più grande senza l'autodistruzione alla quale si è sottoposto". Morrison viveva di eccessi, era costantemente alla ricerca di un "dérèglement de tous les sens", per citare uno dei suoi idoli letterari. Anche a me piace pensare che raggiungendo un equilibrio sarebbe diventato un artista maturo. La stava raggiungendo quella maturità artistica (si riscontra dall'evoluzione dei suoi scritti). Ma chissà...
Per risponderti, sicuramente alcune sue composizioni sono criptiche a dir poco, ma lo sono anche alcune composizioni di giganti della letteratura. Io personalmente sono sempre rimasta affascinata dalla scelta della parole di Morrison, che per me rende anche le poesie meno decifrabili davvero evocative e affascinanti.
Un salutone e a presto!
Rispondi
Re: Personalmente amo più il Morrison ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 08/12/2013 ore 22:32:39
Sai perché ho sempre preferito i poeti ai romanzieri? Perché in realtà il senso a ciò che scrivono dipende in buona misura a quello che tu ci vuoi/riesci a leggere, cosa questa che dipende molto da tuo stato emotivo, dal contesto entro il quale ti muovi, dal grado di tranquillità/irrequietezza che hai raggiunto. Ecco allora che le cose che lui scrisse a 15 anni avevano un senso, a 20 un altro, oggi 30 un altro ancora. E guarda caso le interpretazioni ed il grado di comprensione e approfondimento sono andati cambiando dall'adolescenza in famiglia ed in un piccolo paese del sud conditi da trash metal alle prime esperienze fuori casa accompagnate da musica folk e serata di piazza sino ad una maggiore stabilità odierna in cui guarda un po' sono approdato al blues più introspettivo...Così in poche parole t'ho raccontato la mia vita e la mia evoluzione musicale, che sono andate sempre di pari passo...Ho detto ciò non in maniera autoreferenziale per spiegare una posizione un po' strana!? In tutto ciò quella L.A. Woman che ho trovato in molti suoi scritti frammentati, annotati in periodi presumibilmente diversi, avrei voluto davvero leggere che collocazione avrebbe trovato in un momento di consolidata raggiunta maturità e, magari, pace nel nostro James!
Rispondi
che bell'articolo!
di Sykk [user #21196]
commento del 08/12/2013 ore 19:07:51
Bello bello bello.
Purtroppo è vero, a volte Morrison fa la stessa fine di Guevara, un'immagine sulle magliette che attira l'attenzione senza neanche sapere bene per cosa.
Rispondi
Re: che bell'articolo!
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/12/2013 ore 20:26:
Ciao Sykk!
Mi fai venire in mente un articolo letto parecchi anni fa in cui si parlava delle dieci icone più popolari del mondo, anche in termini di merchandising. Ricordo che Jim Morrison compariva in vetta con Che Guevara e Marilyn Monroe! Insomma, ci hai azzeccato in pieno...
Grazie per il complimento e un abbraccio :)
Rispondi
Re: che bell'articolo!
di Sykk [user #21196]
commento del 09/12/2013 ore 07:48:07
bè sai mi sono informato molto negli ultimi tempi, un anno e mezzo fa ho iniziato con questo tributo ai Doors e col passare del tempo, invece di annoiarmi come era successo con gli altri gruppi, la cosa mi ha preso sempre di più.

Inoltre vedo varie somiglianze con i membri della band originale... il cantante bello e dannato (un po' più in piccolo per fortuna), il tastierista fenomenale, io che ho una base di chitarra classica (non proprio flamenco, ma va bè). E cerchiamo di proporre qualcosa di più simile ai loro live piuttosto che fare tutti i pezzi uguali... non c'è quasi mai una scaletta!

The Evening Prayer - The Door Tribute
Rispondi
Re: che bell'articolo!
di LaPudva [user #33493]
commento del 09/12/2013 ore 15:02:3
Secondo me è una scelta saggia e intelligente da un punto di vista musicale!
Se devo essere onesta, trovo che i tributi, pur nel rispetto di certi aspetti imprescindibili e pur dovendo chiaramente rievocare gli artisti a cui rendono omaggio, non dovrebbero mai offrire una copia pedissequa dell'originale...
Bravissimi, dunque!

p.s. Mi sto vedendo i vostri video su youtube mentre ti scrivo!!! :D
Rispondi
Re: che bell'articolo!
di Sykk [user #21196]
commento del 09/12/2013 ore 21:41:07
ah sul mio canale di youtube, ma è roba di un anno fa!
Suonavamo insieme da un paio di mesi, eravamo ancora un po' impacciati.
Adesso ogni tanto il cantante ci fa qualche scherzo, tipo che non inizia a cantare e allora partiamo con un'improvvisazione di 10 minuti :))
Rispondi
Premetto che....
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 08/12/2013 ore 19:08:17
....non sono mai stato un fan dei Doors, non mi sono mai piaciuti al di là di qualche singolo episodio come "Riders on the storm" o "The end" e quindi non ho mai voluto approfondire certi background culturali che in questo articolo emergono in modo significativo.
Complimenti Fede, hai scritto un gran bell'articolo che un "no-fan" come me ha divorato con estremo interesse nel giro di pochi minuti.
Rispondi
Re: Premetto che....
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/12/2013 ore 20:19:07
Mi fa davvero, ma davvero un enorme piacere leggerlo. Grazie di cuore!
Quando ero molto piccola Morrison mi ha avvicinata alla letteratura e alla scrittura... Per questo ho preso a cuore la cattiva ricezione che ha sempre avuto e le informazioni erronee in circolazione. Sono felicissima che l'articolo possa esser stato di interesse, soprattutto per qualcuno che non è "di parte", come i fans sfegatati dei Doors. Grazie per averlo letto!
Un bacione :D
Rispondi
Talismano del blues.
di ginakman [user #34956]
commento del 08/12/2013 ore 21:50:1
Credo di esser uno dei pochi che considera Jim il più grande vocalist di blues che abbia abitato il pianeta.
Le sue interpretazioni e performance nella musica del diavolo sono uniche, irripetibili gioielli incastonati nell'anima di chi lo sa ascoltare.
Alcune grida sembrano provenire dall'inferno in cui albergano le anime dannate e ci conducono in ambienti ostili e pericolosi, nei quali però ci sente al sicuro.
Energie ancestrali si fondono e si sprigionano all'improvviso dalle corde vocali torturate del poeta e violentano le anime intrappolate nei corpi mortali che finalmente si liberano e vibrano all'unisono.
Jim è come un talismano.
Magico potente e pericoloso.
Immortale.
Rispondi
Re: Talismano del blues.
di LaPudva [user #33493]
commento del 08/12/2013 ore 22:07:47
Io sono d'accordo con te, anche se mi rendo conto che faremo inorridire i puristi.
Come dico nell'articolo, per essere un principiante assoluto, in pochissimo tempo ha sviluppato un'abilità interpretativa sorprendente che gli ha permesso di essere a suo agio in diversi registri. Per me Morrison come cantante è davvero l'anello di congiunzione tra diverse realtà... Se ascolti i lenti dei Doors, è un crooner alla Sinatra ma con qualcosa di indubbiamente più moderno. Nei pezzi più aggressivi è un proto-hardrocker... Nei brani più schiettamente blues, è un bluesman animalesco che attinge alla tradizione ma è decisamente "bianco". Insomma, un innovatore ovunque.
E poi tiri fuori una cosa che mi ha sempre colpito... LE GRIDA. Solo lui in quella maniera...
Insomma, sottoscrivo!
Rispondi
Ciao Federica, bellissimo articolo, come ...
di angeletto [user #21395]
commento del 09/12/2013 ore 08:24:31
Ciao Federica, bellissimo articolo, come sempre del resto :)
Pensa che anni fa fui ospitato da una mia amica a Parigi nel palazzo dove morì Jim Morrison: affacciandomi potevo vedere il bagno in cui fu trovato morto...
Ciao
Angelo
Rispondi
Re: Ciao Federica, bellissimo articolo, come ...
di LaPudva [user #33493]
commento del 09/12/2013 ore 14:58:38
Ciao Angelo! Quell'edificio è stupendo... Molto retro!
Non so cosa darei per poter soggiornare lì... Non tanto per Morrison, ma perché è davvero spettacolare!
Un bacione
Rispondi
Morrison
di cucciolo1234 [user #23772]
commento del 09/12/2013 ore 09:13:47
Un grande personaggio !!
Rispondi
Re: Morrison
di LaPudva [user #33493]
commento del 09/12/2013 ore 15:13:25
Davvero...
Una fama che non accenna a svanire!
Rispondi
Complimenti per l'articolo, molto interessante. ...
di MM [user #34535]
commento del 09/12/2013 ore 09:16:4
Complimenti per l'articolo, molto interessante. Sei sempre molto brava.
Conosco Morrison solamente (e nemmeno troppo) per i pezzi prodotti con i Doors, nulla di tutto il resto.
Non mi hanno mai fatto impazzire a suo tempo, ma è innegabile, soprattutto riascoltandoli ora, a 48 anni, che la vena artistica (grande anche quella di Manzarek) ci fosse tutta.
Oggi però, mi rendo conto che la grandezza di un artista, sta anche nell'invecchiare bene, magari sapendo anche virare nelle scelte artistiche, mantenendo comunque la vena zampillante.
Lui purtroppo non c'è riuscito, e mi chiedo (vale per lui come per altri in quegli anni): perché rovinarsi a 27 anni? essere artisti e parallelamente massacrarsi in quel modo? so che sono domande che lasciano il tempo che trovano, ma è davvero amaro.... e che talento sprecato.
Rispondi
Re: Complimenti per l'articolo, molto interessante. ...
di LaPudva [user #33493]
commento del 09/12/2013 ore 13:15:0
Ciao, grazie mille per aver letto e per i complimenti!
Ottima domanda, caro MM. Mi sono trovata spesso a riflettere su cosa sarebbero diventati Morrison o Hendrix se non fossero morti così giovani... Naturalmente non ci è dato saperlo, ma l'evoluzione che stavano intraprendendo era davvero interessante, per cui non posso non pensarla come te... Che talento sprecato.
Non so esprimermi in merito. Credo che alcune persone siano semplicemente destinate a bruciare in fretta... Nel caso specifico parliamo di persone tormentate, che sono state scaraventate alla ribalta molto giovani e in un periodo storico assai particolare... Tutto era nuovo, probabilmente non avevano piena coscienza di quello che stava accadendo loro e gli esiti sono quelli che conosciamo.
Va detto che nei pochi anni a disposizione hanno lasciato una quantità di cose davvero notevole e non a caso siamo ancora qui a parlarne...
Rispondi
Bellissimo articolo, che rende l'idea ...
di Bustio [user #24438]
commento del 09/12/2013 ore 13:05:38
Bellissimo articolo, che rende l'idea di un personaggio spesso molto abusato, e troppo tirato per la giacchetta da molti, troppi figuri. Ammetto che la mia conoscenza dei Doors è troppo superficiale, ma articoli come questo fanno venire a voglia di scoprire di più su un artista ricoperto da una patina che non gli rende giustizia!
Rispondi
Re: Bellissimo articolo, che rende l'idea ...
di LaPudva [user #33493]
commento del 09/12/2013 ore 14:14:1
Bustio, che bella cosa che hai detto... E' esattamente quello che in cuor mio speravo di suscitare nell'ipotetico lettore del mio articolo: interesse.
Non sono qui a dire che Morrison sia stato un eccelso poeta vergognosamente sfuggito al grande pubblico (credo sia un ottimo poeta, con uno stile e un mondo particolarissimi e decisamente interessanti, ma questa è solo un'opinione personale). Purtroppo siamo molto più indietro... Sono a dire che sia stato un poeta, status che non gli è mai stato riconosciuto nonostante sia sempre stata la sua attività primaria.
Paradossalmente l'enorme successo di pubblico gli ha cucito addosso un ruolo e viene considerato unicamente per quello. La gente evidentemente fa fatica ad accettare il concetto di MULTITASK! :D
Rispondi
Re: Bellissimo articolo, che rende l'idea ...
di Bustio [user #24438]
commento del 10/12/2013 ore 23:38:49
Io nel mio piccolo scrivo degli articoli musicali sul bollettino dell'Ordine dei Medici di Sassari, e cerco sempre di fare cose come questa, spingere la gente ad aver voglia di ascoltare. Tu sei molto brava in questo, infatti leggo sempre molto attentamente i tuoi articoli perchè so che posso rubacchiarti qualcosa :-D
Un articolo che ho fatto è stato su Enzo Jannacci, doppio collega: medico e musicista; uno tipo me insomma, ma ovviamente molto molto meglio, in quanto anche anche diplomato al conservatorio. Cercando informazioni mi sono reso conto di quanto la fama nasconda molto di una persona, perchè Jannacci non era solo un cantante di filastrocche apparentemente simpatiche (apparentemente!) ma era un fine autore, un attore, una cintura nera di judo, un chirurgo eccellente e così via.
Con i dovuti distinguo mi rendo conto che è stato così anche per Jim, e questo suo essere "mito da ragazzine" suo malgrado può aver influenzato a priori le opinioni di molti comprese le mie, infatti mi sono accorto tardi di quanto fossero visionarie alcune opere dei Doors. Però meno male non troppo tardi, due anni fa quando ho visto il Whisky a go-go ho pensato: "Porca miseria...qui ci suonavano i Doors"
Ancora complimenti Pudva!!!
Rispondi
Ciao Federica...bellissimo articolo che traspare ...
di SuperAdrian76 utente non più registrato
commento del 09/12/2013 ore 13:37:14
Ciao Federica...bellissimo articolo da cui traspare molta passione per l'artista Jim avulso dal personaggio creato dai media (con tutti i falsi miti che ne conseguono).
Volevo chiederti che idea ti sei fatta della sua morte, se propendi per il complotto o pensi che tutto sommato non ci sia poi così tanto di strano dietro....grazie.
Rispondi
Re: Ciao Federica...bellissimo articolo che traspare ...
di LaPudva [user #33493]
commento del 09/12/2013 ore 14:57:11
Ciao Adrian!
Davvero difficile a dirsi... In tutta onestà, dopo aver letto il file aperto dall'FBI su Morrison non trovo del tutto inverosimile l'ipoesi di un complotto come invece facevo un tempo. Tuttavia trovo più plausibile quella di una morte per overdose.

E' una storia molto intricata. La cosa terribile è che Morrison non era un eroinomane (era principalmente un grande alcolizzato che non disdegnava sperimentare sostanze di ogni tipo, prevalentemente allucinogeni). La sua compagna, Pamela Courson, lo era. Anni fa, leggendo l'autobiografia di Marianne Faithfull ho appreso che l'amante e spacciatore della Courson, il conte Jean de Breteuil (spacciatore delle star abbastanza noto a Los Angeles all'epoca) nel luglio del 1971 era il compagno della Faithfull. Nel periodo parigino di Morrison, anche la Faithfull e il conte si trovavano nella ville lumière, e nel suo libro la Faithfull racconta che la notte della morte di Morrison, Breteuil, che aveva venduto dell'eroina alla Courson, venne chiamato d'urgenza dalla stessa perché Jim stava male. Li raggiunse per poi tornare in albergo dalla Faithfull all'alba, sconvolto, costringendola a fare le valige in tutta fretta per partire alla volta del Marocco, perché Jim Morrison era morto di overdose e lui era nei guai fino al collo.
Bretetuil morì a sua volta di overdose di eroina quello stesso anno e il caso fu chiuso da un giudice della corte di giustizia di primo grado e bollato come suicidio o omicidio irrisolto...
Chissà!
Rispondi
Re: Ciao Federica...bellissimo articolo che traspare ...
di SuperAdrian76 utente non più registrato
commento del 09/12/2013 ore 17:11:52
Già, te lo ho chiesto appunto perché avevo appreso da vario materiale in rete delle losche storie tra lo spacciatore di Pamela e quest'ultima, per cui inevitabile pensare a moventi passionali o pseudotali dietro la morte di Jim.
La verità probabilmente non la sapremo mai e il mito verrà alimentato anche da questo.
Ciao!
Rispondi
Bell'articolo
di Mybloody [user #34722]
commento del 13/12/2013 ore 15:47:06
Complimenti, diciamo che parte della colpa (secondo me anche il 60-70%) è attribuibile a quel filmaccio brutto fatto da oliver stone. l'ho vidi in età adolescenziale e col senno di poi ho capito che nelle persone della mia generazione ha contribuito a creare quell'immagine di ubriacone dedito più a correre dietro le gonne delle tipe che a fare musica e scrivere. Ho riscoperto la sua figura poco fa, e la morte di manzarek ha riacceso in me quell'antica passione sepolta da massicce dosi di indi 90. :)
Rispondi
Re: Bell'articolo
di Mybloody [user #34722]
commento del 13/12/2013 ore 15:48:51
errata corrige: LO vidi in età adolescenziale
Rispondi
Re: Bell'articolo
di LaPudva [user #33493]
commento del 13/12/2013 ore 17:51:10
Ciao Mybloody!
Concordo al 100%: la biopic di Oliver Stone, che doveva essere il grande riscatto di Morrison, ha finito per devastargli definitivamente la reputazione. Manzarek - come gli altri due Doors sopravvissuti - era stato chiamato come consulente e non faceva altro che lamentare la poca aderenza con la realtà, fino a quando alla fine se n'è andato, disgustato (infatti gli altri due compaiono nel film in un cameo, mentre lui no). Un vero peccato...
Rispondi
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