Sono in procinto di cambiare il ponte Tune-O-Matic ― quello che troviamo su Les Paul, SG, 335 e altre chitarre ― sulla mia chitarra e ho una grande difficoltà a scegliere il materiale e quindi il modello. Ho letto una quantità di discussioni in merito ma molte di queste sono basate sulla propria opinione e quindi autoreferenziali. Mi piacerebbe affrontare il discorso in modo “scientifico” e quindi vorrei una mano da chi ha fatto valutazioni di questo tipo in modo libero da pregiudizi di ogni tipo.
Quindi giusto per capirci:
Non mi interessa assolutamente nulla di cosa montavano le Les Paul preistoriche. Il fatto che lo usassero negli anni 50 non è un dato scientifico: è amore per le cose vecchie. Se avessi avuto questa passione, invece che il chitarrista avrei fatto l’archeologo e avrei spostato una donna con 50 anni più di me. Faccio il chitarrista non l’antiquario. Quando deciderò di comprare uno strumento vecchio e di pagarlo per questo 10 volte di più che nuovo, magari scriverò un altro articolo. A quel punto sarò pronto per comprare anche i jeans già consumati invece che nuovi. Per il momento quindi evitate per favore questa argomentazione, non sono pronto per comprenderla, anche se ovviamente non ho nulla in contrario verso chi fa vede le cose in un altro modo. Semplicemente degustibus …
Non voglio pormi il problema di cosa suonava il chitarrista dell’età della pietra. Il suono dei miti che sentiamo nei dischi, a volte veramente meraviglioso, è troppo trattato per comprendere come suona in origine il loro strumento. Ho lavorato molto in studio di registrazione come turnista e spesso dopo il passaggio del fonico e la masterizzazione fatico a riconoscere le mie chitarre!
Non mi interessa il discorso dal punto di vista del valore della chitarra, della rivendibilità e dell’estetica. Non modifico la chitarra per venderla e non la considero un investimento, voglio solo che suoni bene.
Non mi dite che le mie sono solo paranoie e che qualunque cosa metti fa lo stesso. È vero che le differenze possono essere piccole, ma ci sono. Magari saranno inutili per voi, ma non lo sono per me. Quindi abbiate pazienza con la mia fragilità, siate buoni con un povero chitarrista sensibile e permaloso.
Per favore, aiutatemi a vedere il problema SOLO dal punto di vista del SUONO!
Espongo le due teorie principali che ho trovato e le ragioni “scientifiche” che ho trovato addotte da altri o che posso addurre io:
Ponti in metallo duro e pesante come Acciaio o Ottone: Essendo il ponte duro e pesante, non è facile farlo vibrare. Ovviamente un oggetto pesante richiede più forza per essere mosso. La corda quindi trasmette meno vibrazioni al ponte che a sua volta ne trasmette meno al body. Il body non risuona molto e quindi la chitarra da spenta suona meno forte. Questo però non è necessariamente un male perché il pick-up della chitarra non registra le vibrazioni del body ma le vibrazioni magnetiche della corda sui poli del pick-up stesso. Secondo questa teoria quindi, la forza impressa alla corda dalla plettrata o dalle dita rimane tutta sulla corda stessa perché non si ‘sfoga’ sul corpo della chitarra, aumentando quindi la lunghezza della nota e il volume perché vibrando di più, trasmette più vibrazioni direttamente al pick-up. Ovviamente secondo questa prima ipotesi dovremmo poi concludere che i legni del body siano praticamente ininfluenti alla costruzione del timbro dello strumento elettrico.
Ponti in metallo morbido e leggero come Alluminio, leghe speciali, Zinco, Zama: Il ponte leggero ovviamente fa il contrario di quanto detto sopra. Viene messo molto di più in risonanza dalle corde e trasmette quindi molto più suono al body. In questo modo il volume della chitarra da spenta aumenta. Credo fino a questo punto siano più o meno tutti d’accordo. Il ragionamento si può proseguire in due modi ora:
1. Vibrando tutto il corpo, le vibrazioni della chitarra si ‘sfogano’ sul body e quindi il sustain diminuisce. Il suono quindi ha un attacco più forte e una durata minore.
2. Vibrando tutto il corpo, si crea una risonanza che amplifica le vibrazioni e le ritrasmette alle corde, aumentando gli armonici e il sustain.
Ovviamente queste 3 ipotesi (la prima sul ponte pesante e le due sul ponte leggero) non possono essere tutte vere. Qualcuno è in grado di risolvere l’arcano?
Non mi dite semplicemente: “io ho montato questo materiale e quindi la risposta è questa”. Scusate se mi permetto di dirlo, non vorrei distruggere l’autostima di nessuno, ma né le vostre orecchie, né d’altro canto le mie, sono un metodo scientifico. Lo so: è terribile! Ma è così! Quando l’ho scoperto ci sono rimasto malissimo! Dovevo dirlo anche a voi e sono contento di aver trovato il coraggio di farlo. Ora la nostra vita non sarà più la stessa ma, vedrete, se restiamo tutti uniti, insieme riusciremo a superarlo!
Qui su accordo ho apprezzato molto un
articolo che qualche tempo fa proponeva una prova di un body con le camere tonali e senza, in cui c’era anche l’immagine delle frequenze captate e in cui era evidente la differenza di risposta tra i due.
Qualcuno di voi ha mai avuto modo di fare prove di questo genere?
C’è qualcuno che saprebbe spiegare la questione in modo tale da capire quale delle tre ipotesi esposte sopra (o magari altre che io non ho preso in considerazione) è veramente quella giusta?
Conscio della mia ignoranza e fiducioso che nella preparatissima platea di accordo ci siano persone che sapranno illuminarmi, auguro a tutti buona musica!