di LaPudva [user #33493] - pubblicato il 19 novembre 2016 ore 08:45
Mancano poche ore all'apertura dei cancelli di SHG, e le fidanzate e gli amici non-addetti ai lavori già roteano gli occhi all'idea di una giornata tra nerd dello strumento. La realtà che vi aspetta questo weekend al MiCo però è ben diversa.
Quella dei musicisti è una variegata famiglia che di norma si mescola pacificamente con chi non appartiene al clan, ma che talvolta agisce con spietatezza.
Sarà capitato a molti non-addetti-ai-lavori, per esempio, di sentirsi tagliati fuori da una conversazione dai propri amici suonatori non appena questa virava verso argomenti tecnici, primo fra tutti quello della Strumentazione (maiuscolo d’obbligo, n.d.r.). Questo può rendere gli eventi di settore indigesti per chi abitualmente si occupa di altro. Da non musicista, negli anni ho partecipato a diverse esposizioni di strumenti e fiere della musica, accompagnata dalla frustrante sensazione di non poter essere che un osservatore passivo. Poi c’è stato il mio primo SHG e qualcosa è cambiato. Perché? Innanzitutto perché è un evento organizzato da Accordo. Dopo aver interagito con centinaia di persone sul forum di Accordo.it, è splendido vederle riversarsi tra gli stand e poter chiacchierare vis à vis.
In secondo luogo, a SHG è ignota la sensazione di camminare in mezzo a strumenti-gioiello: qui gli strumenti si possono toccare, provare, fotografare e c’è sempre un insider pronto a spiegare l’unicità di ognuno di essi. Ricordo ancora il mio stupore quando un espositore - al mio quinto giro intorno al suo stand, come neanche uno squalo intorno a un surfista - ha captato il mio innamoramento per una Fender vintage Lake Placid Blue e, senza troppi convenevoli, l’ha presa e me l’ha messa addosso!
Così come cadono le barriere tra visitatore e strumenti, all’interno del perimetro magico di SHG cadono anche quelle tra visitatore e mostri sacri della musica. A SHG è all’ordine del giorno chiacchierare con Cesareo di Elio e le Storie Tese, parlare di didattica con Massimo Varini o farsi una passeggiata insieme a Stef Burns, oltre che sentirli suonare. Ma l’episodio per me più esaltante è stata la visita di Steve Lukather dei Toto, una delle mie band preferite! Luke non ha esitato a fare foto con chiunque, passeggiando tra la distesa di strumenti con l’eccitazione di un quindicenne. Quando la redazione mi ha chiesto di intervistarlo, poi, ho tastato con mano la meraviglia di SHG.
Ogni anno la magia si ripete, addirittura si amplifica. Mi auguro che questa 41ª edizione di SHG possa regalare a musicisti e non-musicisti un carico di ricordi ed esperienze pari a quello che ogni anno ho la fortuna di portare a casa con me!