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Perché le grandi firme montano pickups che vengono poi sostituiti?

di Giovanni Ghiazza [user #31] - pubblicato il 26 luglio 2018 ore 18:33
Sarà il caldo estivo, ma qualcosa non mi torna. Mi spiego: gironzolando nelle varie "drogherie" web all'eterna ricerca dell'ennesima chitarra, sempre più frequentemente mi imbatto in strumenti ai quali sono stati sostituiti i pickups. E non parlo di marchi o modelli entry level, ma di major quali Fender e Gibson, con un prezzo usato superiore ai 700 euro, per capirci.
Prima riflessione. Stante che: a) il costo dei materiali e della lavorazione è fondamentalmente il medesimo, da costruirli "buoni" o "non buoni"; b) che tutte le caratteristiche progettuali sono ovviamente in possesso delle suddette major; c) che i pickup "outboard" o "aftermarket" sono nella stragrande maggioranza dei casi di produttori indipendenti, e quindi la sostituzione non genera un extra-ricavo in capo alle major;
mi e vi chiedo: qual'è la logica di tutto ciò?
Ma non possono subito montare un pickup "buono"/"original-vintage"?

Seconda considerazione. Poiché il timbro delle solidbodies è fatto, secondo i più, per buoni tre quarti dai pickups, non sarà che l'utente, alla ricerca di una nuova timbrica, invece che comprare un'altra chitarra (spendendo es. i 700 euro di usato di cui sopra) sostituisce i pu (spendendo soli 250 euro, per dire)?
Se la seconda più o meno me la spiego, la prima proprio no... Calda estate!

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Amare la chitarra.
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di tattoo [user #35346]
commento del 26/07/2018 ore 19:15:22
spero che sei ironico,perchè seno' sei molto ingenuo ;)
Rispondi
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 27/07/2018 ore 09:49:35
Ironico lo sono, specie autoironico. Ma mi farebbe piacere che mi esplicitassi il tuo pensiero, se ti va.
Rispondi
di guifan65 [user #46547]
commento del 27/07/2018 ore 00:15:20
Ti rispondo anch’io con un paio di riflessioni: 1) le major comprano volumi grandi di componenti e fanno un contratto con un produttore industriale per un prodotto standard che deve costare il meno possibile... scelgono alcuni tipi di componenti (pu ma anche tutto il resto) appena sufficienti per il livello qualitativo e tirano sui fornitori a morte... 2) le major vendono un prodotto arcinoto che deve essere il più standard possibile, neutro, senza particolari sfumature personali. La strato american standard suona così e basta! Discorso diverso per le signature o linee particolari x cui il discorso (e il prezzo)è tutto diverso: li compri una sonorità precisa.
Pensa alle gomme della macchina di primo impianto: scelta la categoria (economy, premium, etc) dettata dalla classe del veicolo e la misura vengono montate le gomme che l’ufficio acquisti di volta in volta trova al minor prezzo (infatti è normale trovare macchine identiche nuove gommate diverse)
Rispondi
di Cukoo [user #17731]
commento del 27/07/2018 ore 00:54:58
Ciao Giovanni. Qual è la tua ultima jazzbox?
Rispondi
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 27/07/2018 ore 09:48:1
Non ci crederai: telecaster! A inizio 2017 sono tornato a mettere le mani su una solidbody, per motivi di gestione volumi in situazioni live rumorosette, ed ho scoperto che la tele è: 1) suonabile da seduti; 2) con pick-up al manico interessanti; 3) cercando se ne trovano di leggere, sotto i 3.4kg, cosa alla quale faccio attenzione per via della spalla sx propensa ad infiammarsi; 4) maggior sustain rispetto alle archtop, che su certi brani è cosa utile (ho addirittura preso un overdrive!...).
Insomma, la trafila è stata: mex da prezzo --> G&L Asat (bella ma pesantuccia) --> tele CShop con Duncan "alla Gibson" al manico.
E poi: A) tele '63 mahogany in replica Masterbuilder Stephen Stern (fantastica, incedibile; presa permutando strao); B) Yamaha Pacifica Mike Stern (leggerissima, ottima, ma rivenduta perché ti fa suonare "alla Stern"); C) thinline mex con HB Fender (mah...).
Un po' di casino, ma ora ci sono. Non ho dimenticato, anzi, le archtop. Sull'ultimo lavoro (cd in duo con me stesso) ho usato le une e le altre. Approfondiamo?
Rispondi
di strimp [user #13472]
commento del 27/07/2018 ore 12:30:12
Ciao Giovanni,
o.t. su che amplificatori suoni le tele?

In ogni caso raccolgo il tuo invito e mi piacerebbe tu approfondissi e, perché no, ci facessi sentire qualcosa dei tuoi lavori.


Rispondi
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 27/07/2018 ore 17:29:09
Dipende da cosa devo tirarci fuori. Fondamentalmente con head Polytone su cabinet Raezer's Edge (o al "nipotino" Henriksen JazzAmp 10"er). Ma anche con Roland jc120 ed anche, di rado, Speedster 25W (tube 6v6).
Ma non è una questione di "suona meglio su questo o su quello" ma di quel che voglio sentire.
Rispondi
di accademico [user #19611]
commento del 27/07/2018 ore 18:00:32
ah sei diventato un jazzista telecasterista! ti sei fatto stregare da Julian Lage o da ed Bickert? Sai che prima o poi passiamo tutti da lì?
A proposito hai poi provato quell'ampli Ibanez? sarei curioso di sentire la tua dotta impressione.
Rispondi
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 28/07/2018 ore 08:58:33
Il primo che hai detto (JL)...
L'Ibanez se ne andò prima che trovassi il tempo di andarlo a provare (ad una dozzina di km da casa, grrrr...). Su mercatino è durato giusto un paio di settimane...
Rispondi
di Cukoo [user #17731]
commento del 27/07/2018 ore 21:50:48
Ti capisco, anche se non ho nessuna Telecaster. Io mi tengo stretta la 175; ho colmato in questi ultimi anni qualche lacuna con una citarra classica e una acustica 12 corde (entrambe Hofner). Poi una Gretsch coreana alla quale ho rimesso i PU originali al posto dei TV Jones: sono dell'idea di non toccare gli strumenti. E non solo di quelli da 800 € in su.
Come ansiolitico uso costruire un violino all'anno, anche due. Gli ultimi sono carini e suonano benino. Ci metto circa 300 ore per farne uno.
Rispondi
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 28/07/2018 ore 09:00:11
Come ansiolitico ho pensato, arrangiato, suonato un cd...
Rispondi
di Inglese [user #31999]
commento del 27/07/2018 ore 08:40:21
Perché le major non li fanno "avvolti a mano" per ovvie questioni e l'utente tipo è convinto che se sono avvolti a mano suonano meglio.
Rispondi
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 27/07/2018 ore 09:53:41
Ci sta, e siamo d'accordo. Mi manca però il perché un marchio blasonato debba far uscire, con danno all'immagine, prodotti "scarsi" (ribadisco che il costo di un pu buono ed uno meno buono, per quanto ciò possa significare, potranno differire di qualche spicciolo). L'unica che ci vedo è quella di spingere così sulle linee più alte di gamma, a maggior valore aggiunto.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 27/07/2018 ore 11:38:46
Non penso che la differenza sia "qualche spicciolo", verificati i listini tra un p.u. scrauso ed uno di marca c'è una differenza del triplo almeno, vuoi che in parte conta il marchio (che comunque è anche sinonimo di qualità), ma immagino che il delta sia dato anche dai costi di produzione, commercializazione e quindi reperibilità ed assistenza. D'altra parte, uscendo dai listini dei grandi produttori, anche i validi artigiani si fanno pagare, quindi delle due l'una: o la differenza economica c'è, oppure sono tutti fuori per rubare, ma non penso, visto che basterebbe ridurre il prezzo anche solo del 30% per sbaragliare la concorrenza.
Ciao
Ciao
Rispondi
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 27/07/2018 ore 17:31:31
Mah... Sei pezzetti di metallo magnetizzato, un po' di filo di rame, due placchette e uno scatolino forato in materiale plastico: quello è il pickup. Quanto possano costare al produttore non so, ma non penso un granché.
Rispondi
di Inglese [user #31999]
commento del 27/07/2018 ore 11:46:0
Il problema è che non puoi "misurare" e dichiarare quanto buono sia un pickup.
Comunque le grandi produzioni non possono pensare di offrire qualcosa di buono che sia considerato buono da tutti e allora si adotta uno standard che andrà bene per il 90% degli acquirenti e pace.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 27/07/2018 ore 10:11:18
Il pensiero che un marchio blasonato (i soliti due, fender e gibson, tanto per fare un esempio), faccia uscire i loro prodotti con pick-up scarsi, credo sia un luogo comune, sbagliato.
Io ho confrontato una Strato american standard, coi suoi pick-up, con una alla quale avevano montato dei pick-up famosi (non faccio il nome per non influenzarti), e suonavno meglio i Fender.
Poi ci sono ottimi produttori di pick-up, ma non sarei così certo che i Fender sono peggio.
Ho provato una Tele thinline Elite, e suonava da paura, non mi verrebbe in mente di cambiare i pick-up.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 27/07/2018 ore 11:33:19
Ciao, dalla mia esperienza in realtà non è affatto così: personalmente contando una ventina di chitarre che mi sono passate per le mani a nessuna dalla fascia media (7/800 euro) in su ho mai dovuto o voluto cambiare p.u., unica eccezione la Fender america standard che mi regalarono quando avevo 18 anni su cui ho montato un humbacker, ma per esigenze di sonorità (suonavo heavy metal). Trattando, invece, di chitarre più modeste, mi sono trovato spesso a sostituire i p.u. di fabbrica, ma perchè erano veramente poca cosa.
Se prendi una Gibson che monta dei 490 o 495 o un'Ibanez con dei Di Marzio di qualità (io ho una Steve Vai ed una Satriani premium) non vi è nessuna esigenza di cambio perchè hai già ottimi microfoni. Probabile che, come scrivi, alcuni sostituiscano il p.u. per non cambiare chitarra volendo un suono diverso, ma quello prescinde dalla qualità della dotazione originale.
Ciao
Rispondi
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 27/07/2018 ore 17:37:40
Concordo con "personalmente contando una ventina di chitarre che mi sono passate per le mani a nessuna dalla fascia media (7/800 euro) in su ho mai dovuto o voluto cambiare p.u.". Personalmente ho sostituito due soli pickup, su chitarre archtop, ed entrambe le volte per un timbro meno "acido" ma più caldo e con attacco soft (Guild Artist Award dove misi un Benedetto; Fender D'Aquisto, dove ho cambiato un sostituto... su questa l'originale lo sostituivano tutti, forse per ragioni estetiche).
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 27/07/2018 ore 13:46:13
A me pare che sia piu' che altro funzione del nostro continuo cercare un suono, che della scarsita' dei pickup. Prendiamo uno strumento di qualita' che costa dei bei soldi, e non ci troviamo subito il suono che vorremmo...a qualcuno/qualcosa dovremo pur dare la colpa, no? Ovviamente troviamo subito una schiera di artigiani pronti a dirci che quelli montati di serie sono dei PU indecenti, e che solo loro possiedono il magico voodoo che ci dara' finalmente il nostro suono...in cambio di qualche altro soldino.
La metto in ridere, ma se ci fai caso ci sono tre tipi di chitarristi: quelli che non cambiano mai i PU (chi si accontenta gode?), quelli che li cambiano una volta e sono a posto (magari cercano un suono diverso) e quelli che alimentano questo mercato, perche' essendo sempre insoddisfatti continuano a cambiare - e di solito non trovano mai quello che stanno cercando.
Non trovo pero' che i pickup montati di serie su chitarre di buon livello siano scarsi (cosa diverse le chitarre economiche), semplicemente devono essere "one size fits all" e non a tutti piaceranno.
Rispondi
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 27/07/2018 ore 17:40:36
Bella la tripartizione dei chitarristi! Mi sento di dire che i "cambiatori" siano orientati a strumenti dal costo inferiore ai 1.000 euro.
Rispondi
di AlbertoDP [user #44112]
commento del 27/07/2018 ore 13:54:20
I pickup di serie Gibson e Fender sono, in generale, tutt'altro che scarsi (a volte ottimi). Il fatto è che non tutti hanno le stesse esigenze e può accadere che qualcuno senta il bisogno di cambiare l'elettronica per adattarla ai propri gusti (o alle proprie evoluzioni). Dire che si cambia il pickup per uno migliore, in questi casi, ha poco senso. Piuttosto, si cambia il pickup per uno più adatto.

Diverso è il caso delle low cost a cui si aggiorna l'elletronica.
Rispondi
di chikensteven utente non più registrato
commento del 27/07/2018 ore 14:03:16
io parlo per me, data la mia esperienza.
ho cambiato i pu della mia sg standard gibson del 92, credendo di migliorarla come sound e pasta, questo dopo solo un anno che l'avevo comprata, prima con un DIRTY FINGER, poi con un DIMARZIO MEGADRIVE, la mia ingenuità mi fece credere che suonasse meglio con i cambi, poi nel 94 torno a farci rimontare gli originali, subito dopo la prova ho esclamato, cazzo se suona da dio con gli originali!
da li in avanti non ho + cambiato a nessuna chitarra i pu, giunto alle conclusioni, che se provo un elettrica e non mi piace la sua voce, la lascio li in negozio
Rispondi
di Giovanni Ghiazza [user #31]
commento del 27/07/2018 ore 17:41:31
Grande!
Rispondi
di bulgi81 [user #45146]
commento del 27/07/2018 ore 14:37:1
Secondo me sono turbe da chitarrista un po' fenomeno e fondamentalmente eternamente insoddisfatto, con tutto il rispetto. L'accoppiata Gibson 490R/498T sulle Les Paul da 700€ è già una coppia di pickup coi controcazzi. Se li sostituisci per montare dei Duncan o dei Dimarzio, secondo me spendi male i tuoi soldi, visto che è poi tutto da vedere se la chitarra poi suona davvero meglio.
Rispondi
di dantrooper [user #24557]
commento del 27/07/2018 ore 14:59:20
mah in realtà non bisogna fare di tutta l'erba un fascio.
Ho una strato USA 2008 così come uscita dalla fabbrica quanto a pick up e posso dire che un mio amico la adora; sulla sua ha montato un set lindy fralin, ma continua a preferire la mia come suono.
in più, tempo fa, presi la capata di voler cambiare i pick up e me lo sconsigliarono tutti quelli che avevano sentito questa chitarra suonare, liutaio di fiducia compreso.

detto ciò, il cambio pick up va bene se, come qualcuno ha già detto in precedenza, si cerca un determinato suono che possa esser dato da quel tipo di pick up, il resto sono pippe mentali.
Rispondi
di ENZ0 [user #37364]
commento del 28/07/2018 ore 13:17:3
Io sono di quelli che i PU non li cambiano, se mi piace così la prendo, altrimenti non se ne fa nulla!
Però con qualche eccezione: ho messo 2 p90 su una semiacustica per provare i p90 e per differenziarla dalle altre con HB.
Ritengo che un po' tutti i PU (tranne che non siano giocattoli) abbiano delle peculiarità, poi sta a noi riuscire a farli suonare come ci piace, farceli piacere/bastare, riuscire ad inserirli in un contest, ecc.
Ero vicino a sostituirli ad una Ibanez SAS32 (prima chitarra elettrica comprata senza la minima idea di cosa cercavo) che proprio non mi piaceva come suonava... infatti, alla fine, ho cambiato le sellette ed ho risolto il problema!
Con le dovute eccezioni, incompatibilità assoluta, esigenze professionali (non le mie da hobbista), ecc., ritengo che buona parte dei suoni si riescano ad ottenere già solo con la regolazione di volumi, toni, eq, PU, l'amplificatore giusto per noi... È forse anche accontentandosi un po' :)
Rispondi
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