E’ un amore incondizionato per la musica e una grande curiosità - che spingono Luca di Luzio, chitarrista eclettico e raffinato, dalla formazione e dallo stile versatile, ad attraversare, partendo dalla Puglia sua terra di origine, l’intera Emilia Romagna, dove si è stabilito (a Cesena) e dove risiede, proseguendo poi verso gli USA dove, da pochissimo tempo ha finito di registrare il suo ultimo album “Globetrotter”.
Quell’Emilia Romagna ricca di buon cibo, buon vino, e che ha stimolato sicuramente, grazie anche al paesaggio, Luca di Luzio per comporre i suoi brani.
Brani dal gusto raffinato che toccano l’anima di chi li ascolta. Quell’Emilia Romagna che lo ha visto laurearsi in Chitarra Jazz presso il Conservatorio di Musica Frescobaldi di Ferrara.
Luca negli anni collabora con grandi artisti italiani come: Max Ionata (Sax), Paolo Fresu (Tromba), Giancarlo Schiaffini (Tromobone, Tuba), Fabrizio Bosso (Tromba), e il compianto Marco Tamburini (Tromba), nato a Cesena e morto a Bologna nel 2015, al quale ha dedicato una canzone (Sunshower) tratta dal suo ultimo album “Globetrotter”.
Gli USA invece come meta dalla quale attingere da sonorità con contaminazioni diverse, come: bossa nova, funky, blues, fusion e jazz, per la scelta dei brani da inserire nell’ultimo album.
Negli States Luca si incontra con grandi artisti, tra i quali: Mike Stern, John Abercombie e Pat Metheny, con i quali ha frequentato diversi masterclass, forgiando sempre di più il suo stile inconfondibile.
Sempre negli States Luca frequenta e collabora con Jimmy Haslip che diventa il produttore del suo “Globetrotter”.
Quel Jimmy Haslip, bassista e produttore, che sul finire degli anni ’70, precisamente nel 1977, fonda gli Jellowjackets, la fusion band più longeva della storia, ancora attiva nei giorni nostri. Il bassista mancino che per primo suona un basso a cinque corde con la peculiarità di avere le corde invertite ovvero: la più acuta in alto e la più grave in basso.
E’ da questo incontro che nasce “Globetrotter”, l’album che contiene 8 brani + un bonus track che ci accompagnano per le vie del Jazz con quella spontaneità e goliardia romagnola e quella risolutezza e raffinatezza data dalle varie
collaborazioni contenute in questo album.
Filo conduttore dell’intero album è il “viaggio”, e da qui il titolo “Globetrotter”. Un viaggio tra l’Emilia Romagna e gli USA con ritorno nella sua Cesena, dove da anni Luca ha anche uno Studio di registrazione. Oltre a Jimmy Haslip che l’album lo ha anche prodotto, troviamo al sassofono Max Ionata, Dave Weckl alla batteria, George Whitty alle tastiere.
www.lucadiluzio.it
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