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Check Sound: sbattere le corna nell'underground
Check Sound: sbattere le corna nell'underground
di [user #17404] - pubblicato il

"Check Sound" di Daniele Galassi è un libro tanto divertente quanto amaro. Perché è la storia di una band heavy metal italiana che intraprende una lunga e impegnativa gavetta, assolutamente motivata a guadagnarsi una fetta di popolarità.

Questo canovaccio già tradisce difficoltà, imprevisti e le asperità di una scena, quella italiana, che per sua storia, tradizione e cultura non è certo il primo paese su cui investire se si vuole diventare famosi suonando metallo. 
Ma a rendere quasi fantozziano il racconto di "Check Sound" è il fatto che questo si snodi nelle due decadi in cui il web ha letteralmente polverizzato la maniera di fare e promuovere la musica. Così, questo gruppo di ventenni che forma una band a metà degli anni ’90, vede sgretolarsi, passo dopo passo, tutti quei capisaldi che costituivano il loro know-how gestionale di gruppo rock underground. Un esempio? Quello più eclatante del CD, oggetto fisico e concreto che ospitava non solo la musica ma pure la suggestione tangibile di foto, crediti e testi, che si smaterializza in mp3. Processo disgregativo che sembra portarsi a braccetto come conseguenza diretta, il valore sempre più esiguo, impalpabile che si offre alla musica. Un deprezzamento che si riflette anche nell’attività live che i musicisti indipendenti continuano a cercare disperatamente. Ed è proprio la descrizione dei tour promozionali uno degli aspetti più spassosi e insieme feroci di questo libro: perché fotografa le rock band affrontare trasferte e locali contro ogni logica e sensatezza economica o di qualsiasi possibilità di ritorno d’immagine, autorevolezza e popolarità. Ma non per questo, meno motivate di una solo virgola a rispettare l’iconografia del rock e quindi a salire a bordo di furgoncini scassati, girando per l’Europa in tour poco più che improvvisati.

Check Sound: sbattere le corna nell'underground

E poi, l’altro grande terremoto raccontato: quella prima dei siti web e poi dei social che hanno fatta piazza pulita di riviste cartacee e fanzine, rivoluzionando rapporti e comunicazione. Le riflessioni dell’autore circa la promozione delle band sui social sono illuminanti e ben sintetizzate nella descrizione presente in quarta di copertina di “Check Sound”: “Come siamo arrivati a un mondo dove si ottiene più attenzione con la foto di un tagliere di affettati che con musica inedita?”.
Ancora più amare le considerazioni sul fenomeno del Pay To Play che vede la band letteralmente pagarsi slot e aperture su palchi importanti o imbarcarsi in surreali e grottesche avventure discografiche in cui, oltre a pagarsi tutto (dalle registrazioni alla stampa) devono anche acquistarsi le copie da vendere.
Il libro si legge che è un piacere perchè si ride, tanto. E' bravo Galassi che sdrammatizza, ironizza e – a detta di chi scrive - tra le righe fa sempre serpeggiare fortissima la sensazione che - comunque - per quanto tragicomiche siano state le avventure affrontate, il fatto di averle vissute con la chitarra al collo gli conferisce un che di eroico e virtuoso. “Check Sound” è una bella da storia da leggere anche senza tirare in ballo l’analisi di come sia evoluta (male)  la situazione e le possibilità di chi oggi vuole suonare rock o metal. Oppure, può essere un testo utile a chi lavora nel settore musicale per capire l’evoluzione di un mondo che è stato scosso da rivoluzioni importanti e drammatiche. Pari, forse, solo a quelle delle videoteche il giorno dopo l’apertura di Youporn.​

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