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Storia della registrazione: quando la musica cambiò per sempre
Storia della registrazione: quando la musica cambiò per sempre
di [user #62015] - pubblicato il

Alcune invenzioni sono state tanto significative da perdere quasi importanza agli occhi del pubblico di massa. Può sembrare un paradosso assurdo, eppure è vero. Alcuni prodotti hanno irrotto nel contesto sociale della loro epoca, rimanendo impressi nell’immaginario collettivo.

Esempi come la televisione o, più tardi, Internet, aiutano a comprendere il discorso; facilmente applicabile anche al mondo della musica.
La possibilità di registrare e riprodurre il suono, infatti, non è sempre esistita, permettendo – forse – ad alcuni artisti di poter entrare nella storia, oltre che per i loro virtuosismi, per frasi celebri da loro derivate come “Paganini non ripete”. Insomma, l’universo musicale ha cominciato a muoversi in modo diverso non da moltissimo tempo. Di fatto, fino a circa un secolo e mezzo fa, l’unico modo per ascoltare la musica era il concerto dal vivo, fatta eccezione per ingombranti marchingegni e costosi strumenti come i piani a rullo.
Agli strumenti pionieri della registrazione dei suoni e a quelli utili alla loro riproduzione nei contesti più disparati va attribuita una profonda importanza. Tra appassionati di musica e non solo, poi, esiste un’ampia fetta di estimatori dell’antiquariato e della storia contemporanea, desiderosi di possedere oggetti come i primi registratori, grammofoni o giradischi vintage. Catawiki offre loro la possibilità di cercare tra i cimeli più ambiti e di poterli acquistare attraverso un affidabile sistema d’aste online.

Cronistoria degli strumenti per la registrazione e riproduzione della musica   
Questa storia ha inizio a metà del XIX Secolo, quando Édouard-Léon Scott de Martinville - in un periodo particolarmente fervente in cui mirabolanti invenzioni si susseguivano e diventavano motivo di competizione tra le nazioni di tutto il mondo - brevettò il fonoautografo, uno strumento in grado di tracciare su un foglio di carta una rappresentazione rudimentale delle onde sonore. Si trattò di un primo passo significativo verso i sistemi più moderni.
Solo qualche decennio dopo, Charles Cros fu in grado di riprodurre alcune registrazioni eseguite dal fonoautografo su una piastra in metallo, i cui solchi sarebbero potuti essere letti da un diaframma a cui fu applicato uno stilo. Questa scoperta, però, non avrebbe destato alcun clamore, essendo stata oscurata completamente dal fonografo di Thomas Edison: era il 1877. Il fonografo di Edison era in grado di registrare onde sonore su un foglio di alluminio installato su un rullo di ottone, rendendone possibile la riproduzione subito dopo la registrazione. Fu l’inventore stesso a dimostrarne il funzionamento registrando e riproducendo i versi di Mary had a little lamb.

Storia della registrazione: quando la musica cambiò per sempre

Edison segnò il primo punto di svolta significativo nella nascita della musica registrata e della riproduzione: un paradigma che si intreccia e si co-produce con magnifica armonia. Da allora, il progresso portò alla nascita dei cilindri in cera dei laboratori Bell e, nel 1889, al disco fonografico di Berliner, diretto predecessore dei vinili, per i quali si sarebbe dovuto aspettare fino agli anni ’50 del XX Secolo. Il disco fonografico a 78 giri veniva riprodotto attraverso l’utilizzo del grammofono, la cui diffusione avvenne in tempi brevissimi. L'interesse degli appassionati nei confronti dei grammofoni continua a vivere. Per questo motivo Catawiki offre loro una sezione dedicata a questa strumentazione storica.

Registrazione a nastro e giradischi: l’alba della modernità
Fast-forward al 1932, anno in cui venne commercializzato il primo nastro per registratore audio. Prodotto da Basf, si adattava ai sistemi Telefunken. Il supporto viene tutt’oggi apprezzato per registrazioni professionali e riproduzioni audiofile. Nei primi decenni del Secolo scorso, si cominciò a sperimentare ferventemente sul suono. Non a caso, il Futurismo ebbe modo di nascere nel medesimo periodo storico. L’arte contemporanea rimase folgorata dalle potenzialità del suono, al punto da far nascere centri di sperimentazione musicale, vocati proprio alla scoperta delle applicazioni, dei limiti e delle suggestioni del suono. La ricerca della musica concreta di Pierre Schaeffer ne è un esempio lampante.
I primi decenni del ‘900 furono particolarmente significativi per lo sviluppo della musica. Risalgono a questo periodo le sperimentazioni con le registrazioni domestiche di Les Paul, oltre alla nascita di strumenti in grado di ridefinire la storia contemporanea e la cultura pop come la chitarra elettrica, il microfono a condensatore e la distorsione: figlia di tendenze musicali e sociali di Secondo Novecento. La ricerca del suono unì indissolubilmente la musica ai movimenti culturali e - soprattutto - controculturali, in particolare attraverso la nascita della musica pop e delle sue infinite declinazioni.
Non solo, concetti come quello di industria musicale nacquero proprio in quell’epoca. L’evolversi della tecnologia, poi, ha condotto a un utilizzo di massa degli strumenti di registrazione musicale, rendendo l’home recording una pratica comune per diversi artisti.
Al contempo, la riproduzione è diventata alla portata di chiunque, grazie non soltanto a giradischi e lettori CD, ma anche alle piattaforme di streaming online, capaci di massificare il consumo musicale. In questo frangente, immergersi nell’ascolto di qualità o nella registrazione risulta particolarmente accessibile, anche grazie all’ampio ventaglio di prodotti audio all’asta su Catawiki, acquistabili a prezzi competitivi.
catawiki tecniche di registrazione vintage
Link utili
Catawiki
Registratore a nastro
Registratore a nastro valvolare "vintage"
Registratore a cassette
Juke Box a 78 giri
Grammofono portatile
Elvis 78 giri shellac
Giradischi
Microfono a condensatore
Sampler
Mixer Digitale
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