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La chitarra è salva?!

di kross [user #16328] - pubblicato il 06 febbraio 2024 ore 12:18
Ciao accordiani,

ma che bella stagione sta vivendo il nostro strumento? Negli ultimi 10 anni si sono affermati dei musicisti incredibili che, chitarra alla mano, stanno scrivendo una nuova era.
Da chitarristi d'avanguardia come Tosin Abasi, Scott LePage e Tim Henson a quelli con un piede nella tradizione (ma freschissimi!) come Nick Johnston, Cory Wong e Matteo Mancuso ... un po' in ogni genere troviamo veri "game changer" che stanno esplorando e rinnovando il nostro strumento. A mio avviso è forse la prima vera ondata di rinnovamento della chitarra a seguito degli anni '80.
In tutto questo bellissimo movimento metto in evidenza, forse per maggiore affinità al mio gusto, due eccellenze: 

- Mateus Asato: capace di indirizzare una tecnica mostruosa in un modo di suonare flluente e musicale, con un'incidenza ritmica in costante alternanza tra melodia e armonizzazione probabilmente unica. La mano sinistra rapisce l'attenzione, ma la vera magia è nella destra!

- Lari Basilio: ricercatezza melodica commovente, tecnica solida al perfetto servizio della canzone. Mai esibizionista, sempre emozionante e con un uso della dinamica che fa scuola. Ed un suono stupendo.

Voi che dite, è un bel periodo per il nostro strumento preferito?

Carlo

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di Sykk [user #21196]
commento del 06/02/2024 ore 12:24:37
non so.. negli anni 80 alla radio sentivi i Duran Duran e gli A-ha ma anche la musica rock, adesso è una cosa da radio tematiche e i nomi che citi non li conoscono in molti
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 06/02/2024 ore 12:47:05
Un bel periodo? Sei serio?
La chitarra da 20 anni non è più al centro della musica popolare.
Gli artisti che citi si può tranquillamente affermare che non li conosca nessuno... le classifiche non le vedono neanche con i binocoli.
E' dagli anni 90 che la musica chitarro-centrica non fa più parte della cultura popolare...
Certo, nella nostra nicchia, ci sono un po' di interessanti novità... fenomenali artisti da youtube più che altro, ma questi sono i tempi che corrono.

Quindi per risponderti.
Il nostro strumento appartiene al secolo scorso e difficilmente tornerà anche solo lontanamente vicino a quei fasti. Quindi no, non è un gran periodo.
Ma nella piccola, e ormai culturalmente insignificante, cerchia dei chitarristi comunque c'è vita.
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 06/02/2024 ore 12:55:48
sono perfettamente d'accordo ...però io non ho parlato di chitarra nella musica di massa di oggi! Ho parlato di chitarra ...e basta. Non di musica centrata sulla chitarra, non di grandi numeri, non di diffusione massiva, non di musica popolare e chitarra ...solo di chitarra.
Quindi, parlando di chitarra, io oggi vedo tanti artisti interessanti che stanno introducendo molte novità nel nostro mondo. Che poi non fanno i numeri in termini di music business e attrazione delle masse, questo è oggettivo. (Con qualche eccezione data dal limite dell'essere in Italia dove certe cose arrivano poco ...esempio Bruno Mars fa numeri allucinanti con una musica dove la chitarra è molto in evidenza).
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 06/02/2024 ore 13:13:09
Sì, ma la "fortuna" di uno strumento la fa la sua popolarità.
Tra 10 anni quanti ragazzini saranno stati invogliati a studiare chitarra?
E tra 20?
E' uno strumento in declino. E' uno strumento "elettrico", fa parte culturalmente dello scorso secolo.

Detto questo, come è già successo per tanti altri strumenti con passati gloriosi nella storia, manterrà il suo zoccolo duro di appassionati... e in questo contesto effettivamente qualcosa si muove... non che ci sia rimasto più molto da inventare.

Purtroppo se uno strumento smette di essere lo specchio del suo tempo è destinato ad ecclissarsi.

Non conosco tutti gli artisti che hai menzionato, ma quelli che conosco sono perlopiù funamboli ultra-tecnici dello strumento, personalmente molto lontani dai miei gusti e molto poco interessanti (per me) in termini musicali.
Purtroppo quando uno strumento o un genere musicale diventano di nicchia, spesso diventano autoreferenziali e di conseguenza poco interessanti e noiosi se non per gli addetti ai lavori.
Quindi ripeto, per me no, non è un gran momento per la chitarra elettrica.
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 06/02/2024 ore 14:14:04
Capisco il tuo discorso, ma non è in tema con ciò che intendevo condividere.
In estrema sintesi: oggi ci sono chitarristi innovativi che stanno facendo crescere la chitarra molto più che negli scorsi decenni (con le dovute eccezioni dei casi). Non vuol dire che tutti incontrino il mi gusto musicale, ma da appassionato mi piace vedere come certi artisti stiano cambiando le regole del gioco, svincolando la chitarra elettrica dal suo posizionamento rock-blues-metal . Finalmente, io aggiungo.
Se poi si vuole fare un discorso di diffusione, eredità generazionale ed influenze apriamo un altro post ;)
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 06/02/2024 ore 14:28:38
Capisco il tuo punto di vista.
Ma mi sembrano artisti autoreferenziali che possono interessare solo altri chitarristi per il loro virtuosismo abbastanza fine a se stesso... forse sono troppo tranchant, ma il succo è quello.
Matteo Mancuso, è simpatico è bravissimo e mi rende felicissimo vedere un italiano che sta avendo molto riscontro anche oltreoceano, ma la sua innovativa tecnica della mano destra alla fine, a chi interessa fuori dagli ambienti chitarristici?
Se la sua musica non l'ascolta nessuno (esagero) che importanza ha quello che sa fare?

Fosse nato 30 anni prima forse avrebbe fatto la storia... ma ora, purtroppo, può aspirare a fare likes su youtube... e questo perchè nonostante tutto, non è un buon momento per la chitarra (e probabilmente non lo sarà mai più).
Cambiare le regole di un gioco che nessuno segue più non è una grande notizia.

Poi ripeto, all'interno della nostra piccola nicchia, sì, ci sono un bel poò di virtuosi interessanti in giro, ma forse è più merito dei social, che permettono a tanti funamboli che non avrebbero mai pubblicato un disco di successo neanche 30 anni fa, di farsi conoscere tra gli adetti ai lavori.
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 06/02/2024 ore 14:53:48
Zoso guarda, riproporrei la mia riflessione anche se al mondo ci fossero solo 100 persone che suonano la chitarra. Non ripeto il focus del post perché evidentemente non ci capiamo e va bene così.
Ti invito comunque ad ascoltare bene bene questi musicisti pazzeschi senza usare il gusto come metro di giudizio. Come esercizio è bello provare a cogliere l'innovazione, le idee nuove che mettono in gioco e lo svecchiamento dell'uso dello strumento. C'è molto da imparare, per poi lasciarsi ispirare ed integrare il nostro playing con qualcosa di nuovo, anche se ciò da cui deriva non piace.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 06/02/2024 ore 14:58:01
Purtroppo io come chitarrista sono troppo scarso per poter anche solo pensare di riuscire di integrare qualcosa di loro! :)
Comunque la pensiamo diversamente, nessun problema... è il bello di confrontarsi.
Forse solo tra 10 anni potremmo dire se qualcuno di quei nomi ha lasciato davvero un impronta importante sulla storia dell strumento...
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 06/02/2024 ore 15:11:08
Certo, è il bello del confronto.
Non volendo fare da spettatore, io mi accontento di essere veramente gasato dal fatto che stanno lasciando un'impronta sul mio playing, in termini di ispirazione, attingendo dalle loro idee slanci per ampliare le mie.
Rispondi
di carlo80 [user #38042]
commento del 06/02/2024 ore 13:42:0
Ciao Carlo hai un profilo su facebook che ti mando la richiesta di amicizia
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 06/02/2024 ore 14:14:31
in totale disuso ed abbandono!
Rispondi
di Daffy Dark [user #64186]
commento del 06/02/2024 ore 15:52:06
Tra quelli da te citati anche se non li seguo, Nick Johnston e Lari Basilio sono affini ai miei gusti musicali,
parlo da ascoltatore perché anche io, come ha detto più sopra Zoso, sono scarsissimo a suonare per cui non mi metterei mai a provare di rubare qualcosa dal playing di questi enormi talenti.
Sul punto del post, sempre se non faccio confusione, la chitarra è salva?
Se la mettiamo come l'hai spiegata tu sicuramente si, perché comunque in mezzo alla folla emerge sempre qualcuno che tira fuori dal cilindro qualcosa di innovativo tecnicamente parlando,
poi però mi fermo qui, perché non voglio tirare in ballo altri temi, come la musica, le canzoni, e chi ascolta questo tipo di cose, ecc ecc.
P.S. se poi però conosci qualche chitarrista, cantante, song writer che scrive brani come hanno fatto Knopfler e Clapton con 2 note in croce ma con delle canzoni che ti rimarranno sempre in testa e nel cuore, beh allora non esitare a segnalarli qui sopra, saluti Sanny.
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 06/02/2024 ore 16:07:21
E' un discorso un po' difficile e comunque interessante, grazie! Il fatto è che non è detto che ciò che lascia il segno in me possa lasciarlo in te ...e allora qui si entra nella complessa sfera della critica (che necessita di definizione di parametri, sennò è puro giudizio a sentimento).
Sicuramente gli artisti che ho citato oggi non rappresentano un fenomeno di massa, probabilmente non lo saranno mai come Knopfler o Clapton, ma se continuiamo a ritenere i soliti grandi come nostri unici riferimenti ...siamo noi a condannarci all'estinzione :)
Sai quale sarebbe un esercizio davvero utile? Obbligarci per un anno intero a non ascoltare mai musica di artisti che già conosciamo. Sai quante cose nuove scopriremmo e di conseguenza potrebbero influenzarci nel nostro modo di suonare? A prescindere dal livello di ognuno, l'ispirazione che si trae da un artista è poi traducibile per chiunque. Bisogna lavorarci su tanto però, questo è sottointeso.
Rispondi
di Daffy Dark [user #64186]
commento del 06/02/2024 ore 16:40:10
Io invece trovo più utile ascoltare, e poi lo faccio spesso, musica e artisti dove la chitarra non c'è proprio come traccia nelle canzoni,
se continuiamo a pensare solo alla chitarra allora si siamo destinati all'estinzione, e permettimi ora rischio il linciaggio, anche destinati alla noia.
Io iniziai ad innamorarmi da bambino della musica e cominciai il mio primo approccio ad essa cantando come voce solista nel coro della mia scuola elementare, per cui per me la musica deve essere anche cantata, ascoltare nuovi chitarristi che propongono solo brani strumentali, parlo da ascoltatore non lo trovo così stimolante, giusto per rispondere a tema della tua risposta al mio commento, infatti avevo detto più sopra poi mi fermo qui, ma tu mi hai voluto stuzzicare, in senso buono, siamo tra amici e ci stiamo scambiando pacificamente opinioni, tanto alla fine nessuno ha ragione o torto
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 06/02/2024 ore 16:45:58
Apprezzo molto il tuo modo di dialogare e ti ringrazio per la tua condivisione ...che a mia volta condivido. La mia fortuna credo sia quella di essere appassionato di musica, non solo di chitarra (si apre un mondo qui...) Questo mi porta a godermi tanti tipi di musica diversa dove la chitarra non è sempre al centro. A volte nemmeno c'è! Questo mi salva un po' dal sentirmi vincolato al ruolo di chitarrista, ma mi permette di arricchirmi molto.
Rispondi
di melonstone [user #55593]
commento del 06/02/2024 ore 16:24:58
Ho letto con attenzione lo scambio di risposte con Zoso. Io sono sempre conteso tra l'ascoltare i virtuosi o comunque i chitarristi che sono nel mercato discografico perchè quella nicchia è rivolta esclusivamente a noi chitarristi, ed i gruppi musicali, che invece sono nel mercato per le "canzoni". Ecco, in questa distinzione la prima parte è il post di kross, la seconda (mi pare di poter dire) è rappresentata dall'intervento di Zoso. La chitarra continuerà ad esistere così come esiste il contrabbasso, ad esempio. Il problema sta nella musica di massa, che non è un termine spregevole, tutt'altro; se ci focalizziamo sugli ascolti (ormai non si vende più...) lì è scomparsa. C'è stato un periodo d'oro, meraviglioso e che ho avuto la fortuna di vivere in prima persona, gli anni '90, in cui il nostro strumento campeggiava su tutte le riviste di musica: grunge, hard, heavy, shredder.
La domanda da porsi non è tanto su di noi, è chiaro che noi siamo alla ricerca di nuovi nomi e nuovi talenti; la domanda vera è quanta attrattiva abbia la sei corde sulle nuove generazioni. Lì, devo dare ragione a Zoso
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 06/02/2024 ore 16:41:09
Grazie per la sintesi, io sono d'accordo con le riflessioni di Zoso e le tue.
Semplicemente volevo portare l'attenzione non sul quanto la chitarra oggi sia centrale nel panorama musicale di massa (per niente dispregiativo), ma sul suo percorso di evoluzione per mano di nuovi artisti.
Forse il titolo del post è un po' fuorviante in questo senso e mi scuso per questo ...perché a mio avviso finchè emergeranno artisti così, la chitarra sarà salva eccome. Che poi "venderà" poco ...è un altro tema.
Rispondi
di melonstone [user #55593]
commento del 06/02/2024 ore 16:52:06
Il tuo post è un ottimo spunto di discussione, nonchè di ascolto! Non conosco Basilio, ma Asato sì, ed è veramente strabiliante. Tutti coloro i quali suonano uno strumento con consapevolezza e passione hanno bisogno di ascoltare sempre artisti nuovi, ma questo accade anche per gli altri strumenti. Anche l'arpa o la tromba hanno artisti sempre nuovi da ascoltare, perchè la vita è fatta di passioni e nei nostri hobbies non siamo unici, c'è sempre qualcuno cui piace qualcosa esattamente come noi. Ho scoperto con gli anni che c'è gente che è appassionata dei cartoni giapponesi degli anni 80, e ci sono siti e club riservati a loro.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 06/02/2024 ore 17:35:29
Il tuo post è molto interessante, devo dire che sono d'accordo un po' con tutte le opinioni (opinioni tra l'altro espresse con estremo garbo).
Non c'è chi ha ragione e chi ha torto, ma solo chi guarda la questione da un punto di vista e chi da un altro.

Per quanto mi riguarda, credo che Holdsworth, Gambale, Howe, Beck, Govan e altri, già qualche decennio fa, abbiano tracciato le strade (in termini di efficacia del fraseggio, complessità e bellezza delle frasi) che le nuove leve di adesso percorrono e diversificano (come è giusto che sia) con ottimo entusiasmo e talento.

Il mio problema è che mi sono un po' stancato di certe dinamiche prettamente chitarristiche (dopo quasi 30 anni davvero molte delle cose che ascolto da chitarristi non mi stupiscono più) e vorrei ascoltare altro. C'è una certa uniformità di fondo che mi viene a noia. Ad esempio, stamattina ascoltavo l'ultimo disco di un eccezionale e famosissimo chitarrista americano e mi è sembrato uno show delle cose che fa di solito e che conosco a menadito, con la batteria missata indietrissimo e delle idee che personalmente non mi piacciono (pur adorando il musicista). Stessa cosa successa qualche anno fa con un altro chitarrista americano che ho amato alla follia; al terzo concerto ho comprato il terzo disco, quando l'ho messo sul lettore cd della macchina ho ascoltato i suoi soliti lick, il suo solito fraseggio, fin quando ho "predetto" il passaggio dalla tonalità di A alla tonalità di D, puntualmente avvenuto. Non è che sono un mago, sono un cretino, ma un cretino che l'ha ascoltato tantissimo.
A quel punto mi è passata la voglia di ascoltarlo.

Anche nel sound si trova la stessa cosa: in tanti oggi hanno un suono molto compresso che personalmente non mi fa impazzire.
Non so se è un buon momento per la chitarra in generale, credo sia sicuramente un buon momento per i musicisti che hai citato perché sono gente in gamba, musicisti favolosi che meritano il successo che hanno.
Per le persone sono contento, per la chitarra onestamente non me ne frega nulla :D mi piacerebbe anzi che ci fosse un momento di rinnovata forza per quanto riguarda la musica in generale (e intendo nella scrittura delle canzoni, dei testi, nei progetti nuovi, nelle sonorità nuove, nell'avere qualcosa da dire soprattutto, e che sia qualcosa di bello e significativo).
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 07/02/2024 ore 07:43:40
Grazie per il tuo contributo! Condivido con te l'apertura, ho la fortuna di essere molto curioso di natura e portato a cercare sempre cose nuove nei miei percorsi. E' un attitudine (naturale, non di merito) che mi permette di ampliare moltissimo la visione, ma anche di farmi perdere in un oceano di informazioni ...e non tutte interessanti o di qualità.
Ho imparato pian piano a godermi la ricerca senza perdere i riferimenti nel momento in cui mi sono sottratto alle regole non scritte del dover prendere parte, dei "duri e puri" di un genere, degli intransigenti e dei coerenti a tutti i costi. C'è un mondo di generi e musica di cui godere, non si perde identità nell'aprirsi, ci si arricchisce. Ma questo in ogni ambito...
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 08/02/2024 ore 08:27:52
Bella domanda...
Credo che la chitarra sia uno strumento talmente bello, che si salva da sola.
Mi ritengo piuttosto d'accordo col pensiero di E! espresso qui sopra. Quoto tutto.
Oggi possiamo ascoltare ottimi chitarristi, il loro "problema" è che non lasciano traccia.
(oggi, l'unico virtuoso che non mi annoia mai è l'ultimo arrivato, il grande Matteo, gli auguro una carriera strepitosa, il tempo ce lo dirà).
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 08/02/2024 ore 08:59:1
Dimenticavo.... piccolo aneddoto.
Ho conosciuto una ragazzina (19 anni) violinista, che frequenta una prestigiosa scuola della mia città.
Un fenomeno, una padronanza dello strumento pazzesca, legge uno spartito e impara a memoria in pochissimo tempo qualunque cosa (Mozart, Paganini, di tutto) e la esegue in un modo che ti fa cascare la mascella. La dedizione alla musica all'ennesima potenza.
Bene, le ho fatto sentire la chitarra, acustica ed elettrica, è bastato pochissimo per folgorarla, al punto che quando può la prende e vuole imparare.
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 08/02/2024 ore 09:18:50
Glielo auguro anche io ...nel mio piccolo vivo la dimensione del musicista che suona la musica che scrive, quindi alcuni musicisti moderni stanno lasciando traccia in me, decisamente! L'evoluzione del mio modo di suonare procede di pari passo con ciò che scopro di nuovo, integrando elementi man mano, questo nel piccolo è un lasciare traccia.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 08/02/2024 ore 09:23:36
La chitarra non sparirà mai, certamente. Ma non ha il ruolo di primo piano che aveva con la musica rock. Ma vale per tutti gli strumenti, pensa alla batteria quanto soffre da anni.

Ci sono cose nuove in giro?
Più che altro, vedo una forte tendenza a suonare da soli, one-man-band, video in cameretta, gente che si fa pure le percussioni tamburellando sulla chitarra etc.

Credo che si debba tornare nelle cantine, insieme agli altri, fare jam, vivere la musica come aggregazione e scambio. E chiamatelo un percussionista!
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 08/02/2024 ore 10:16:36
Hai ragione. è una tendenza evidente, ma è anche un potenziale importante se ci pensi: oggi in casa è possibile fare musica con un approccio nuovo, meno complesso e che lascia maggior spazio ala creatività.
Nel mio percorso un po' particolare, ho suonato in gruppi e costantemente live per 22 anni e ho avuto la fortuna di iniziare da adolescente e nel tempo accumulare molte esperienze arricchenti.
Da 3 anni vivo la mia dimensione di musicista dedicandomi principalmente allo studio e alla scrittura da solo e in casa. Ed è una cosa di cui ho proprio bisogno, senza mediazioni, lontano dalle dinamiche di band e live che al momento non voglio abbiano spazio in me. Se è solo una fase lo scoprirò, ma al momento questa fase mi sta portando grandi sfide, crescita e un po' di soddisfazioni.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 08/02/2024 ore 18:26:35
Sara' un potenziale, ma per me la musica va suonata davanti a chi ascolta, non davanti a una computer.
Rispondi
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