Il Dio distratto ( Gino Paoli )
Se un bambino muore all'alba di una guerra senza fine
con il viso abbandonato sotto un cielo spalancato
mentre intanto suo fratello torna ancora nel macello
e comandan le bandiere dove non comanda il cuore
se una donna piange all'alba d'una notte senza tregua
sul suo corpo diventato un ricordo da pulire
e nessuno ha visto niente e nessuno ha fatto niente
e comanda indifferenza dove non comanda il cuore
ci son dei giorni che Dio guarda da un'altra parte
forse non vuole vedere segue un altro cantiere
e se invece di morire uno soffre da impazzire
e tu ancora cerchi un come mentre lui piange il tuo nome
e non c'è niente da fare se non starlo lì a guardare
e comanda l'esistenza dove non comanda il cuore
ci son dei giorni che Dio guarda da un'altra parte
forse non vuole vedere segue un altro cantiere
se la mia metà del cielo non è nera come il resto
e se sul mio parallelo vive ancora la foresta
se la mia piccola scimmia ride e canta nel suo nido
e negli occhi di una donna ho trovato un porto allegro
mentre fuori la tempesta sta squassando la sua festa
e comanda solo il cuore nella casa del mio amore
speriamo proprio che Dio guardi da un'altra parte
che non mi possa vedere segua un altro cantiere
che lasci stare Dio le cose come stanno
che non s'accorga di me segua un altro cantiere
non darmi retta.Dio
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Mi piace davvero tanto riascoltare i miei vecchi dischi:
in ognuno ci sono delle storie da riscoprire.
In alcuni ti specchi dentro; in altri ti chiedi perchè mai li hai comprati.
Alcuni sono emblematici come questo brano, che riascoltato mi è sembrato
così talmente attuale come se fosse uscito...da poco.
C'è la follia della guerra, il dramma dei malati terminali e la violenza
sulle donne (psicologica e non).
E la felicità di un allergro "nido famigliare",
che mi dà la forza di continuare a sperare per
questo mondo.
Purchè Dio...segua un'altro cantiere !
Gino, sei inimitabile !