- dell'arte di scoprire come fanno i geni e all'infine fregarsene -
"Impara l'arte e mettila da parte" diceva la buona anima di mia nonna che ancora aleggia nei miei ricordi di fallito bambino.
Fallito perchè fallito nella testimonianza più riconoscibile al mondo estraneo all'arte: fammi qualcosa che conosco.
La riproducibilità di un capolavoro è agli occhi del mondo pratico il mezzo di giudizio primo per i punti bonus necessari all'accredito in società come "colui che può": dipingendo una copia della Primavera del Botticelli o eseguendo il ritratto di colui che di fronte a te si arroga il momentaneo diritto di essere giudice della tua arte, manifesti " il dono", talvolta regalato a mani principesche , talvolta agoniato e sofferto con anni di calli e bestemmie a poveri arti contadini.
Arti ed arte: interessante assonanza tra il limitato nostro mezzo espressivo e lo slancio infinito di ciò che ancora non è.
E qui inizia nel trattato la somma provocazione: perchè, giovani chitarristi, invece di rimanere frustrati e incatenati alle pesanti catene di quelle infinite tablature trascritte da geometri della musica, passando una vita di fatica a salire pesantemente vette che in cima svelano panorami triti e tristi, infine quindi una vita da copisti, perchè, vi chiedo io, non diventare insetti polimorfi?
- No! non ora, ti prego mio unico lettore, non argomentare il piacere di raggiungere infine quella vetta dopo tanti sforzi, esso è un piccolo piacere in confronto all'estasi del raggiungere con altrettanta sofferenza paradisi nascosti da giungle inestricabili che nessun uomo mai percorse, come avrà a spiegarti un giorno il mio buon amico Dr. Livingstone.
Prendete l'insistenza della mosca, la voracità della zanzara e la leggerezza della libellula.
Prosaicamente, per non entrare nei terreni della sofìa esoterica, l'ormai stanco scrittore lascia al popolo di chi sottende corde per il diletto dell'anima un semplice ammonimento.
Ascoltate, guardate, annusate, toccate, fate vostre le arti dei maestri, ma poi liberatevi nello spazio infinito del non ancora detto, tralasciate i giudizi di chi giudica i copisti, e alzatevi all'altezza in cui l'arte non abbisogna di orecchie per ascoltare altrui parola ma solo il suono del proprio cuore delle proprie mani della propria Arte.
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