di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 14 settembre 2004 ore 23:40
Correva l'anno 1980, quasi un quarto di secolo fa. I poveri manager della povera Fender CBS, dopo un decennio vissuto sugli allori, si stava pian piano rendendo conto che mentre loro se la spassavano, il mondo intorno era cambiato. Erano nate nuove aziende nel mondo della chitarra, chi a ricercare la qualità perduta, chi a inventarsi cose nuove. Ma la povera Fender CBS se ne era rimasta a guardare. Fu alla fine del 1979 che qualcuno cominciò a domandarsi se non fosse il caso di far qualcosa. Cominciò così un lungo cammino che richiese un altro decennio o quasi (identifico la Stratocaster Homer Heynes come segno della rinascita Fender per essere concluso. I primi segni di cambiamento destinati a introdurre l'epoca di Dan Smith (l'uomo destinato a guidare la resurrezione dell'azienda californiana) si videro con la 25th Anniversary e con la The Strat. La prima era sostanzialmente una chitarra della vecchia guardia, ma con quattro viti e regolazione del truss rod all'antica, alla base del manico; la seconda un improbabile mongrel che da un lato si rifaceva al passato (la paletta in tinta col corpo - candy red o lake placid blue, poi anche bianca - e più piccola, benché di forma oggettivamente oscena) dall'altro occhieggiava alle super-Strat dei piccoli costruttori dell'epoca, con parti in ottone e sofisticati (ma ben poco utili) circuiti.