Quelli della mia generazione suonavano la chitarra nelle piazze. La mia piazza si chiamava Garibaldi ma, non era importante il nome, avrebbe potuto benissimo chiamarsi Navona, San Marco o San Petronio, era solo lo stare insieme che contava. Oggi ho 45 anni e nei primissimi anni '80 suonavo la mia bella acustica Eko Ranger 6 corde, condividendo con i miei amici musica, ragazze e vino. Si cercava di carpire qualche accordo "difficile" a chi era più bravo di te ma, trovare qualcuno più bravo, tra noi strimpellatori di piazza, era un'impresa. Siamo migliorati col tempo, improvvisando, senza lasciarci impressionare dalle difficoltà che incontravamo lungo la strada. Non avevamo né cellulari né internet dove poter attingere notizie e tecniche chitarristiche; non avevamo questi mezzi e non li conoscevamo, quindi non ne sentivamo la mancanza. Suonavamo sicuramente di più e facevamo l'amore quasi ogni sera con le nostre ragazze.
Ascoltavamo e sunavamo di tutto: Pink Floyd, Genesis, U2, Simple Minds, cantautori italiani, James Taylor, Cream etc... Scrivevamo canzoni, eravamo felici, a modo nostro e senza sapere di esserlo, eravamo strimpellatori e geni.