Sto vivendo un periodo di grandi cambiamenti, sia dal punto di vista personale, quello professionale che quello musicale. Nonostante questa crisi che sta mandando nel panico il mondo, e forse proprio per merito di questa crisi, mi sto ritrovando ad approfittare di occasioni che fino a qualche tempo fa avrebbero fatto parte soltanto dei miei sogni più belli. Proprio una di queste occasioni mi ha permesso di entrare a far parte di quella grande famiglia i cui componenti ho sempre apprezzato ma forse un po' snobbato, quella dei "Gibsonisti" o "Gibsonari" (chiamateli come volete). Proprio un paio di settimane fa, durante uno dei miei frequenti "scanning" in rete alla ricerca di occasioni chitarristiche a basso prezzo, mi sono imbattuto nell'inserzione di un negozio di strumenti italiano che proponeva una Gibson Les Paul Studio Wine Red del 1993 in ottimo stato, con custodia rigida a meno di 700 Euri! Dopo essermi guardato in giro ed aver valutato diverse altre occasioni, tra le quali quelle di strumenti simili nuovi, ho deciso di chiamare il negozio e chiedere ulteriori informazioni a riguardo. Da subito il venditore si è rivelato disponibile e simpatico e mi ha inviato una serie di foto molto dettagliate dello strumento. Qualche graffio qua e là, parti metalliche dorate un po' consumate, ma tutto quel fascino che solo la Les paul può avere! Ebbene, l'ho acquistata e in breve tempo sono diventato il fiero proprietario di una Gibson... voi direte: "e allora, cosa c'è di particolare in tutto ciò?" Bene, dovete sapere che io sono sempre stato un Fenderista convinto e faccio parte di quel gruppo di chitarristi che si è sempre fidato solo di chitarre rigorosamente solid body con il manico avvitato e le meccaniche in linea, senza mai mettere le mani su qualcos'altro, nemmeno per prova. "Le Les Paul sono troppo pesanti", "hanno il manico grosso, sono squadrate e poi vanno bene solo per suonare l'hard rock"... scusate... quante cazzate!!! Avevo la testa piena di pregiudizi. E il pregiudizio proviene proprio dalla non-conoscenza! Non avevo mai avuto l'occasione di apprezzare una Gibson, forse troppo timoroso di trovare qualcosa di troppo diverso da una Stratocaster! Eppure molti dei miei chitarristi preferiti usavano e usano una Les Paul, come il mio amico Alex Gariazzo (felicissimo, quando gli è giunta la notizia della mia "conversione"). Devo dirvi che dopo l'acquisto della Wine Red, vista anche la novità e il desiderio di sfoggiarla, ho preso a suonarla in modo massiccio, sostituendola completamente alla mia Strato USA. Dapprima mi sono reso conto che il peso un po' eccessivo rispetto a quello della Strato poteva essere mitigato semplicemente tenendo la tracolla ad un'altezza più "ergonomica" rispetto a quella mia solita, ovvero in una posizione che non costringesse la mia colonna vertebrale a piegarsi. Poi mi sono accorto della scorrevolezza del manico e del feeling immediato che ho sperimentato con esso. Per quanto riguarda il suono, non mi pento proprio dell'acquisto! Mi sono ritrovato con uno strumento dal suono potente, un output più alto rispetto a quello della Strato (infatti devo tenere il master dell'ampli più basso...) e una timbrica potente e cristallina, sia con il suono pulito che con l'inserimento di un boost e di un overdrive. Mi sono proprio innamorato della Gibson Les Paul! Adesso non posso più farne a meno! Proprio ieri, stavo spolverando la mia Stratocaster e l'ho imbracciata per farci un paio di riff... con un tuffo al cuore mi sono reso conto di non trovarmici più come prima, mi sono reso conto che fino ad ora mi ero fossilizzato. Non dico che le Fender adesso mi facciano schifo, ma mi sono reso conto che se "l'altra parte del cielo" usa le Gibson, un motivo ci sarà!