Dave Carroll ha prodotto una canzone contro la United
MILANO - La chitarra era da buttare: dal finestrino del loro aereo United Airlines i componenti di una band canadese hanno dovuto osservare impotenti come gli addetti ai bagagli, visibilmente scocciati dal loro lavoro, distruggevano uno degli strumenti. La compagnia ha ignorato le lamentele - fino a quando i musicisti hanno pubblicato una canzone su YouTube. Clip, che sul portale è già diventata una hit.
«L'AVETE ROTTA, ORA DOVETE RIPARARLA» - La vendetta è un piatto che va servito freddo: su un volo United Airlines da Halifax in Canada a Omaha, Nebraska, Dave Carroll del gruppo country Sons of Maxwells si è ritrovato la sua chitarra, una Taylor da diverse migliaia di dollari, senza più il manico. Dopo infiniti reclami la compagnia si è rifiutata di rimborsarlo e Carroll ha promesso che avrebbe scritto tre canzoni sul tema e le avrebbe diffuse in video nel mondo. Detto, fatto. http://www.davecarrollmusic.com/story/united-breaks-guitars La prima è stata pubblicata in questi giorni su YouTube - ed è già un successo. La melodia di «United breaks guitars» si rifà alle canzonette sdolcinate e disinteressate tipiche del folk. Il testo però ha un sapore quasi di sfida: «You broke it you should should fix it, you're liable just admit it, I should have flown with someone else» (L'avete rotta, perciò dovreste ripararla, siete responsabili, ammettetelo, avrei dovuto prendere un'altra compagnia"), canta Dave Carroll.
ODISSEA - La disavventura risale agli inizi del 2008, spiega il cantante. Durante uno scalo a Chicago uno dei passeggeri ha improvvisamente gridato: «Oh mio Dio, là fuori stanno lanciando le chitarre!». I musicisti hanno potuto vedere come gli addetti ai bagagli maneggiavano gli strumenti in modo rabbioso. Hanno informato il personale di bordo, che tuttavia non ha reagito. Una volta ritornato in possesso della chitarra, il cantante Carroll ha dovuto constatare il danno: 3.500 dollari. Non sono servite a nulla le tante mail, lettere e chiamate di reclamo.
SCUSE - Con tanta rabbia nello stomaco il cantante ha infine deciso di screditare pubblicamente la compagnia scrivendo, producendo e infine pubblicando il primo di tre video-protesta. La clip su YouTube, ripresa da molti portali americani, sta scalando le classifiche. E anche la reazione della United Airlines non si è fatta attendere: «Abbiamo subito contattato Carroll, garantendogli la riparazione», ha detto una portavoce della compagnia americana al «Los Angeles Times», ammettendo in ogni caso che «il video alla canzone era riuscito molto bene».