di Giuseppe Orlando [user #40] - pubblicato il 18 ottobre 2001 ore 12:11
Nell'ultimo articolo di qualche settimana fa,
vi avevo raccontato come la liuteria è entrata con forza nella mia
vita e vi avevo accennato che la stessa passione mi aveva fatto scoprire
quegli strani oggetti di vetro che, se cadono si rompono ma se li scaldi un
po' urlano come il vento. Al Nocive Lab. oltre a costruire chitarre e bassi
elettrici con le cure di un tempo, si fanno anche aggeggini molto cari ai
musicisti.
Il "Brilliance Unit" (overdrive valvolare) è il primo esperimento che in
modo particolare mi ha insegnato come funzionano le valvole. Pensate che
dentro un pedalino ho inserito un preamplificatore, uno stadio pilota e un
finale push-pull in classe A.
Obiettivi: dinamica, infinite armoniche e soprattutto mantenere il timbro
del proprio strumento anche a distorsioni elevate.
Il mio maestro, Roberto Pistolesi, a cui non devo solo l'idea aveva ragione.
Funziona!
Ovviamente non potevo fermarmi al pedalino e così ho pensato di fare un vero
e proprio ampli.
Per prima cosa mi sono costruito un prototipo dove potevo sentire la voce
delle diverse valvole finali sostituendole di volta in volta. Conobbi così
le "EL34", le "6L6", le "EL84", le"6550", le"KT66", ma mia scelta cadde
sulle 6V6GT per la loro morbidezza quando accarezzate e il loro ruggito in
saturazione.
Iniziai allora a lavorare sul preamplificatore costruendomi un altro
prototipo dove potevo cambiare valvola rapidamente e così via anche per
l'alimentazione. Questa battaglia ha lasciato sul campo: dodici
trasformatori d'uscita, sei d'alimentazione una quarantina di zoccoletti e
centinaia di componenti rigorosamente New Old Stock oltre a otto chili del
mio già piccolo fisico.
Tutte queste prove oltre che far nascere uno dei migliori ampli per chitarra
sul mercato (il suo nome è "Moby Dick"), mi hanno dato una notevole
conoscenza tecnica dell'amplificazione e di tutti i problemi ad essa
correlati.
In quest'edizione di SHG, che si terrà a Milano Domenica 28 Ottobre mi
troverai ad aspettarti per parlare un po' del tuo ampli, per dargli una
tastatina al polso, per controllare il bilanciamento delle finali, o per
qualsiasi altro problema.
Ti aspetto. Moby Dick ovviamente, sarà con me.