di Bedlo [user #5961] - pubblicato il 06 marzo 2005 ore 00:59
Bedlo scrive "In diverse occasioni ho acquistato strumenti elettrici vintage (specie Fender ma soprattutto Gibson) negli States è ho sempre avuto la sensazione che la qualità generale dello strumento (soprattutto dei legni) fosse nettamente superiore rispetto agli equivalenti importati in Italia.
Già da tempo mi frulla per la testa un dubbio, che gli strumenti destinati all'export siano una seconda se non terza scelta mentre quelli di prima rimangono nel mercato interno?
Sulla carta la cosa ha il suo senso, in USA la quantità di negozi e l'offerta è vastissima (specie in certi stati come Texas, Tennessee ecc.), perciò gli strumenti devono essere veramente validi per accontentare il palato fine dei musicisti locali.
Visto che spesso si è parlato di chitarre paragonandole a prosciutti resto in tema: io penso che il miglior crudo di Parma si mangi prima di tutto a Parma e zone limitrofe, non credo che il crudo migliore venga esportato negli States.
Credo che la stessa legge regoli il mercato degli strumenti.
Cosa ne pensate? la reputate una cosa possibile?"