di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 21 gennaio 2006 ore 11:12
A digiuno da cinque anni (se si trascura l'uscita del 2003 della raccolta "L'indispensabile"), ovvero dall'eccellente "Canzoni a Manovella", ci troviamo emozionati e compressi dalla ressa allo showcase di Ovunque Proteggi, nuovo disco di Vinicio Capossela, organizzato al feltrinellone di piazza Piemonte a Milano. La ressa è tale che a un certo punto gli ingressi vengono chiusi, i Vinicio cloni si sprecano, con la barba incolta, il cappello sulla nuca e un bicchiere di rosso in mano. La situazione - come sempre quando c'è di mezzo il più geniale e visionario cantautore italiano vivente - è surreale. Vinicio sale sullo stage emozionato e pencolante, farfuglia due parole, beve un bicchiere di vino rosso, ricomincia. Lo showcase è bislacco, lui racconta storie visionarie e di tanto in tanto fa ascoltare un pezzetto del brano. Peccato non aver potuto ascoltare prima il CD, si sarebbe potuto capire molto di più di quello che Vinicio ha raccontato tra un sorso di vino e l'altro.