La prima cosa che mi viene in mente è che in Cina, come in tutti gli altri paesi con basso costo di manodopera, la salvaguardia della salute dei lavoratori è all'ultimo posto. Sono oramai almeno una novantina i Paesi nel mondo aderenti al programma ISO (International Standard Organization) ed in questi Paesi le aziende spendono fior di soldi per rendere gli ambienti di lavoro più sicuri ed il più possibile protetti dalle cosiddette malattie professionali, questo non per spirito umanitario ma perchè la tendenza delle aziende è quella di acquisire la certificazione ISO per offrire maggiori garanzie ai loro clienti: aumentando la qualità di tutti i processi industriali aumenta anche la sicurezza e la qualità delle condizioni di lavoro....il risultato è che in tutti questi Paesi la manodopera costa molto di più perchè è più specializzata, i costi di gestione sono più alti perchè gli investimenti strutturali ed in macchinari sono di gran lunga superiori, le materie prime, i semilavorati ed i prodotti finali subiscono lavorazioni più complesse, più sicure ed i controlli di qualità sono più accurati e più selettivi....di conseguenza mi viene anche da pensare che anche la qualità dei prodotti sia superiore in termini di sicurezza verso l'utilizzatore finale: vi ricordate i giocattoli verniciati con materiali altamente tossici pericolosi per i bambini in quanto questi tendono a mordicchiarli? probabilmente non mi metterò a mordicchiare la mia Squier però non è simpatica l'idea che per tre ore la settimana maneggio un qualcosa di velenoso, di pericoloso.....
Un'altro punto fondamentale che è stato toccato è che ci sono prodotti cinesi (è chiaro che il "cinesi" è riferito a tutto il mondo cheapest) di scarsa qualità e di ottima qualità con tutte le sfumature intermedie....su questo ho le idee abbastanza chiare: questo è sicuramente vero però se dovessi spendere parecchie centinaia di euro per una chitarra non li spenderò mai più per un prodotto cinese...in passato ho acquistato per 500euro circa una Takamine acustica made in China che, dopo l'entusiasmo inziale, mi lascia abbastanza indifferente: se dovessi ritrovarmi nelle stesse condizioni probabilmente mi cercherei un'alternativa perchè credo che con quella cifra potrei trovare qualcosa di meglio, magari andando su un buon usato....in sostanza non credo che il cinese sia più conveniente sui prodotti di fascia medioalta - alta.
Un'altra cosiderazione è il nostro rapporto con i prodotti di provenienza da Paesi a basso costo di manodopera: come giustamente qualcuno ha fatto notare sembra che sia di moda denigrare la Cina salvo poi approfittare delle opportunità di risparmio che i prodotti cinesi offrono....i prodotti low cost interessano una fetta sempre più grossa di consumatori e non solo perchè gli anni della crisi hanno ridotto le nostre capacità di acquisto ma anche perchè tanti criteri di acquisto sono cambiati ec è cambiata anche la tipologia dell'offerta...l'abbigliamento per esempio ha subito un'impressionante mutamento nei criteri di scelta dei prodotti: quand'ero un ragazzotto comprare un paio di scarpe, una camicia, un giubbotto per "tutti i giorni, per la scuola" era comunque un impegno perchè, per quel poco che si poteva spendere, era comunque una bella spesa anche perchè il capo in questione, magari un cappotto, ti doveva durare un anno o magari due....adesso con cento euro puoi vestirti da capo a piedi fermo restando che l'abbigliamento di tutti i giorni è diventato alla stregua del materiale di consumo per non parlare dell'elettronica....
Un'altra considerazione che il commento di Simonec78 mi fa venire alla mente è: che cosa facciamo allora? continuiamo così, boicottiamo, ribaltiamo governi, cambiamo leggi, prendiamo le armi???.....francamente non lo so perchè la prima cosa che mi viene in mente è che tutti noi, ME INCLUSO, domattina ci sveglieremo e, una volta espletate le nostre procedure di boot per riconneterci con la nostra realtà, non penseremo più a tutto ciò, torneremo a fare quello che facciamo tutti i giorni e cioè salvare il culo perchè mi rendo conto che i tempi sono davvero duri e le prospettive non sono così floride, per lo meno non per tutti....la forbice tra ricchi e poveri sta diventando più ampia e se qualcuno ha l'opportunità di togliersi uno sfizio e regalarsi un raggio di sole a discapito di un cinese o di un messicano o di qualche altro disgraziato lo farà e non starà troppo a menarsela: "tanto se non lo acquisto io lo acquisterà qualcun altro"...una cosa che si sente spesso dire è che il 10, forse il 15% della popolazione mondiale sfrutta l'80 - 90% delle risorse del pianeta ma io, ve lo dico in tutta franchezza, non riesco a sentirmi colpevole di ciò anche se la cosa mi mette a disagio, soprattutto adesso che, vivendo a Dubai, tocco con mano tutti i giorni quello che è il classismo, lo sfruttamento, lo schiavismo legalizzato e regolamentato, le caste sociali, l'importanza di appartenere a questa o a quell'altra etnia, il privilegio di cui si gode solo perchè si è arabi o si ha la pelle bianca (siamo appena al di sotto)....Nel mio piccolo l'unica cosa che posso fare è la stessa che probabilmente fate anche tutti voi: ascoltare la propria coscienza e cercare di comportarsi di conseguenza, sempre.
Ciao a tutti voi.