Ciao a tutti amici di Accordo. Parlo da felice possessore di due chitarre Signature (in passato ne ho possedute altre due). Ve le presento entrambe:
- Ibanez JS1200 CA (Joe Satriani Signature) pagata usata 700 euro + spese di spedizione (aveva un piccolo taglietto di 3 mm di lunghezza sulla parte superiore del corpo, se non mi avesse mandato lui la foto di quel dettaglio particolare penso che nemmeno lo avrei notato).
Il modello che recensisco è del 2007 (credo da allora abbiano cambiato solo il ponte).
La chitarra ha il corpo in tiglio leggerissimo, la forma è la solita simil-strat, fatta eccezione per le forme molto più arrotondate. Tutte queste smussature però le danno un po' l'effetto saponetta quando la si suona da seduti, ma con il tempo si impara a tenerla ben ferma. Azzeccato anche il contrasto delle meccaniche cromate. Ultima cosa da segnalare riguardante il Body è l'ingresso del jack a scomparsa.
Il manico è anch'esso un simil strat, in un solo pezzo in acero con la shunk stripe in noce per l'inserimento del truss rod. Molto confortevole è veloce, diverso da ciò che propone la Ibanez in quasi tutti i suoi modelli. La tastiera è in un bel palissandro, 22 tasti taglia 6105, il radius è piuttosto tondo mentre i segnatasti sono i consueti dot in abalone. La paletta a punta è in tinta con il body ed ospita le 6 meccaniche in linea Gotoh, bloccacorde toplock e abbassacorde.
Per quanto riguarda il ponte monta l'Edge Pro, che tiene ottimamente l'accordatura anche se sottoposto a stress (ad es. utilizzando la leva).
Per quanto riguarda, invece, l'elettronica, la chitarra è dotata di due humbucker (configurazione che preferisco all'HSH) DiMarzio. Al ponte troviamo il Fred, molto dinamico e armonico, al manico un Paf Joe, progettato appositamente per Joe Satriani e che parte dal Paf Pro per avvicinarsi ai primi Paf Gibson. Il risultato è un pickup che fa suonare calde e rotonde le frequenze medio e alte e definisce molto bene quelle basse.
La chitarra è dotata, inoltre, di selettore a tre vie e potenziometri per volume e tono. Entrambi i potenziometri montano dei push-pull, quello del tono ha la classica funzione di split per avere altre tre posizioni, quello del volume attiva un high-pass filter che permette alle frequenze alte di restare presenti anche a volume basso.
Inutile dire che la chitarra è davvero versatile e si adatta praticamente a qualsiasi genere (ci ho suonato svariate volte anche Metallica e Megadeth), certo non quelli più estremi, ma fino all'hard rock copre tutto e benissimo.
Perché comprarla? La domanda casomai dovrebbe essere "Perché no?" visto che l'unico "difetto" è che non è una chitarra adatta al Death Metal.
Perché l'ho comprata? Già praticante Ibanez, dopo aver provato una Fender rimasi pietrificato dalla comodità del manico, mi stava a pennello, così mi misi a cercare e provare. Provai varie Fender, ma sapevano troppo di vecchio stile. Poi la vidi in un negozio, ad un prezzo improponibile (1.000 € in più rispetto a quanto la pagai poco più tardi). La provai. Comoda, versatile, esteticamente accattivante, unica nel suo genere sul catalogo Ibanez. Rimasi folgorato ma dovetti abbandonarla. Poco tempo dopo la ritrovai su un noto sito di strumenti musicale ad un prezzo da ridere. E fu così che la presi.
- Gibson USA Slash Signature Les Paul Goldtop (Slash Signature) pagata 1800 euro usata comprese spese di spedizione (che, rimanendo su questa fascia di prezzo, sono 300 euro in meno rispetto ad una Les Paul Traditional - i prezzi si riferiscono all'epoca e a quelli praticati da un negozio vicino dalle mie parti - ed in più hai 200 eurodi pick up montati sopra).
Come penso sappiate è una Limited Edition del 2008, prodotta in soli 1000 esemplari.
La chitarra ha il corpo in mogano, senza camere tonali e solo i tradizionali buchi di alleggerimento classici delle Les Paul più recenti e non. E si sente tutto. La forma è quella classica dei modelli Les Paul. La verniciatura Goldtop al Nitro è stupenda, e malgrado gli anni non mostra segni di degrado.
Il manico è assai simile ad uno Slim Taper (molto più confortevole del '57 delle Traditional, troppo ciccione e lento per me), più bombato verso le corde basse, in un solo pezzo in mogano. Molto confortevole è abbastanza veloce. Certo gli ultimi tasti, almeno agli inizi, sono difficili da raggiungere, ma con un po' di abitudine ci si riesce tranquillamente. La tastiera è in un bel palissandro, 22 tasti con i classici segnatasti trapezoidali acrilici (no madreperla). La paletta presenta la classica scritta Gibson in madreperla e il disegno, ormai segno distintivo di Slash, del teschio con in femori incrociati e Top Hat che si fa una fumata. Qui troviamo le meccaniche Tone Pro Kluson Style, e poco più giù il capotasto in Corian (sostituibile, a piacere, con uno in osso).
Per quanto riguarda il ponte monta meccaniche Tone Pro, che tengono abbastanza bene l'accordatura. Niente di meno e niente di più rispetto ad una Traditional.
Per quanto riguarda, invece, l'elettronica, la chitarra è dotata di due humbucker Seymour Duncan Alnico II Pro Slash. La chitarra ha un suono bello denso, caldo, i Seymour Duncan sono abbastanza domati. I puliti sono da urlo, belli, caldi. I distorti ti strappano la carne dalle ossa, densi e corposi ma anche aggressivi e ruggenti, a seconda di ciò che ti serve. Io ci abbino le Ernie Ball .11, che danno al suono un po' più di ciccia. La chitarra è dotata, inoltre, di selettore a tre vie e i tradizionali controlli separati per volume e tono di ogni Pick-up.
Anche questa chitarra è davvero versatile e si adatta praticamente a qualsiasi genere (non solo Guns n' Roses, ma perfino Zakk Wylde o B. B. King) anche se il suo habitat naturale è l'Hard Rock.
Perché comprarla? Anche in questo caso la vera domanda, casomai, dovrebbe essere "Perché no?". Personalmente del teschietto sulla paletta non me ne strafrega niente. Io, personalmente, adoro la finitura Goldtop, anche perché è così che la Les Paul è stata concepita, i pick up si adattano meglio dei '57 al genere che suono (questi ultimi sono troppo scuri, più adatti al Blues) ed il manico è più confortevole di quello di una Traditional. Inoltre me la sono portata a casa con 300 euro in meno rispetto a quello che avrei pagato la suddetta, ed ha pure il retro del corpo color ciliegia scuro, che personalmente preferisco rispetto al color Mogano delle Traditional.
Perché l'ho comprata? Avevo messo gli occhi su una Gibson Les Paul R7 Goldtop Darckback. Ho "corteggiato" il negoziante affinché me la facesse provare. La imbraccio, suono fantastico e tutto, per carità, già la immaginavo collegata al mio fido Marshall mentre intonava i riff di "Sweet Home Alabama", "La grange" e l'assolo "Free bird", però quel manico... Troppo grosso per me... E poi il prezzo... 2.990 euro... Azz! Girando sul noto negozio di strumenti inserisco le parole "Gibson" e "Goldtop" e tra i primi risultati, oltre alla '57, che pure sul mercatino stava sui 2.700/2.800, e a numerose Traditional con i prezzi che oscillavano tra i 1.800 euro e i 2.100 euro, mi appare lei.
Inizio a spulciarla per bene, i fake abbondano quando si tratta di Limited Edition, mi faccio mandare un po' di foto dettagliate, seriale e tutto il resto. Mi organizzo per una prova. Mi faccio buoni 200 km e raggiungo casa del tizio.
Disponibilissimo me la attacca al suo Marshall JCM800 e me la fa provare. Libidine. Certo non suona come la R7, ma meglio della Traditional, anche per i pick up, che diciamocelo non sono proprio gli stessi di una R7, ma è un ottimo compromesso. In sostanza? La prendo. In sostanza ci ho risparmiato 1.000 euro e mi sono portato a casa una chitarra che SUONA!!!
Ora, perché dare tanto addosso alle Signature? Va bene dargli addosso quando sono eccessivamente Overpriced, Ma facendo un giro da Centro Chitarre la nuova Appetite USA sta a 100 eurozzi in più rispetto ad una Traditional o una Standard 2008, e per qualcuno potrebbe rappresentare un ottimo compromesso tra ciò che gli piace e ciò che gli serve.
Buona musica e ROCK ON!!!