Ho già parlato della
Teisco, nata in Giappone a Tokyo, nel 1946, cioè della società fondata dal chitarrista hawaiano
Atswo Kaneko e dall’ingegnere elettrico giapponese
Doryu Matsuda , ma all’inizio con il nome di “Aoi Onpa Kenkyujo” ( laboratori di energia elettrica ), che divenne poi nel 1956 “Nippon Onpa Kogyo Co.". La Teisco ( qualcuno ne data la produzione dal 1948 fino al 1969), sbarcò in America con strumenti costruiti ed esportati dal Giappone, fin dagli inizi degli anni 60's ( ho fatto un mio articolo con il nome "La prima invasione giapponese della storia", tempo fa ), ma, dopo la utilizzazione da parte di Bo Diddley ( El Rey ) e la sua partner musicale Norma-Jean Wofford (La Duchessa), cioè dal 1964, fu rinominata "Teisco Del Rey" ( mentre in patria rimase semplicemente Teisco e cioè "
Tokyo Electric Instrument and Sound Company" e le chitarre lì furono ancora prodotte fino al 1977 ), proponendo al pubblico chitarre e chitarre basso, quest'ultime sia a 4 che a 6 corde, a prezzi competitivi, tutto ciò fino alla chiusura, avvenuta nel 1969 dopo l’acquisizione della stessa da parte della
Kawai, nel 1967. Però non tutti sanno che gli strumenti di cui sopra, ma anche Amplificatori, Sintetizzatori ed inizialmente pure alcuni “Drum Set”, sono stati importati negli USA anche sotto vari altri marchi, tra cui Silvertone, World Teisco, Kent, Beltone, Duca, Heit Deluxe, Jedson, Kimberly, Kingston, Lyle, Norma, Tulio , mentre nel Regno Unito furono importati con etichette come Arbiter, Sonatone, Audition, Kay e la Top Twenty ( ma fra tutte la
Silvertone è la più conosciuta, mentre per gli amplificatori, oltre a Silvertone, sono conosciuti quelli marcati
Kay, anche se molti ricercano i Teisco marcati
Checkmate ). Le chitarre avevano la forma del body molto simile alle Jazzmaster di casa Fender, salvo il corno superiore un po’ più allungato, alcune già con l’asola per il trasporto, ricavata nel body ( cosa ripresa, con sagomatura diversa e molti anni dopo, dalla Ibanez ), mentre altre erano già molto più avveniristiche per il loro periodo, vedi il modello
Orbit 4 o
SS-4L, oppure la
Spectrum 5, con tre pickups split, offerta anche trasparente, mentre alcune altre erano cloni quasi identici alle varie Fender sulla cresta dell’onda (caso eclatante fu la Teisco Mustang, pressoché identica, però c'erano anche di modelli molto simili alle EKO e VOX nostrane ), ma in assoluto la più riuscita fu la splendida baritona
TB-64 Bass VI ( conosciuta anche come
ET 320 ), già con le meccaniche posizionate 4+2, disposizione adottata recentemente dalla Music Man per le chitarre e le baritone. Eccovele ed oserei dire che sono ancora appetibili, anche i bassi tradizionali, con quella loro paletta invasiva nata per il basso a 6 corde, ma con invece le 4 meccaniche posizionate 2+2 in basso, poi vi propongo alcuni video relativi alle Teisco, premetto però che questo ho reperito sul "Tubo"e della baritona Teisco TB-64 Bass VI "Nisba", cioè "nulla", ho trovato però la WG-4L, una 6 corde simile ma non baritona, almeno ci si può fare un'idea, a seguire la
E-110 Tulip, la più ricercata tra le Teisco (e basta ):