Matt Sorum dei Guns N' Roses: un tribale per tutti i generi
di alessandropiputto [user #37994] - pubblicato il 09 agosto 2013 ore 13:00
Concludiamo l'analisi della batteria di "You Could Be Mine" dei Guns N'Roses.
Affrontiamo un impegnativo groove con portamento tribale che scopriremo aver caratterizzato l'arrangiamento di tanti altri brani rock.
Concludiamo l'analisi della batteria di "You Could Be Mine" dei Guns N'Roses. Affrontiamo un impegnativo groove con portamento tribale che scopriremo aver caratterizzato l'arrangiamento di tanti altri brani rock.
Nella scorsa lezione avevamo affrontato le due battute iniziali dell’intro di “You could be mine” dei Guns ‘N’ Roses. Oggi proseguiamo con la nostra analisi di questo pezzo. L’intro del brano partiva con una sezione sviluppata in due battute di 4/4: una sequenza di sedicesimi caratterizzati dalla classica alternanza “due-due” tra mani e piede destro. Da questo punto partivano i feedback delle chitarre distorte sui quali si innestava il roccioso groove di Matt Sorum. Analizziamolo. La parte è caratterizzata da un vago sapore tribale e il largo uso dei toms si sposa alla perfezione con le basse frequenze del riff del bassista Duff McKagan che inizia poco dopo.
Con la mano destra andremo a suonare sul timpano una ritmica formata da un quarto, due ottavi, un quarto, due ottavi mentre con la mano sinistra colpiremo il tom piccolo sull’ultimo sedicesimo del secondo e quarto movimento.
A questo figurato aggiungiamo la cassa che suona due ottavi sul primo e terzo movimento e, infine, il classico battere del rullante sul secondo e quarto. Ecco ottenuto il groove di “You could be mine”.
Come sempre studiate la parte lentamente e solo quando tutto vi risulterà fluido e agevole nell’esecuzione, iniziate a velocizzarla in maniera graduale.
Per suonare questa parte in maniera davvero convincente prestate la massima attenzione a un importante dettaglio esecutivo: l’equilibrio dei suoni!
Il volume dei toms non deve mai prevaricare su quello del battere del rullante. Il rullante deve stare sempre in primo piano essendo parte fondamentale dell’ossatura del groove!
Il pattern appena spiegato viene molto usato in diversi ambiti della musica pop e rock…se desiderate approfondirlo per capire quanto può essere versatile e risolutivo nell’arrangiamento di un brano lo potete trovare e ascoltare in brani come “Bullet with butterfly wings” degli Smashing Pumpkins, “Song 2” dei Blur, “Adam’s song” dei Blink 182 …solo per citarne alcune.