Edoardo Nardiello è un giovane liutaio che affonda le sue radici nella scuola della liuteria classica e ne applica i concetti alla costruzione di chitarre e bassi elettrici. I suoi design innovativi e i progetti ancora in evoluzione saranno presentati per la prima volta al pubblico di SHG in occasione dell'edizione di Milano 2013.
La è una realtà giovane sul mercato degli strumenti musicali, ma non per questo priva di esperienza. Edoardo Nardiello ha compiuto studi nel campo della liuteria classica, ma il suo sogno di sempre è rinnovare e migliorare alcuni tra gli strumenti elettrici più amati di sempre, fino a trasformarli in bassi e chitarre del tutto nuovi.
A questo scopo, Edoardo adotta legni meno diffusi, dall'impatto estetico assicurato e dalla resa sonora in linea con i gusti dei musicisti più legati alla tradizione.
I suoi strumenti saranno esposti a , insieme a una serie di progetti work in progress per i quali saranno ben accetti pareri e consigli dei visitatori. Ce ne parla Edoardo, nella breve chiacchierata che abbiamo scambiato in previsione della sua partecipazione alla fiera di Milano, il 9 e 10 novembre 2013.
Presentati attraverso il tuo lavoro: parlaci del prodotto o dell'iniziativa della tua azienda di cui vai più fiero!
Ho iniziato la mia attività da un anno, ma mi sono già impegnato in quello che mi sta a cuore, ovvero proporre delle novità ma senza stravolgere quello che è stato. Parto da degli studi di liuteria classica, che mi danno l'opportunità di restare fedele a metodi più tradizionali anche con le solid body. Con queste premesse cerco di rivisitare i miti della chitarra elettrica mettendoci la mia firma nelle linee e, cosa più importante, nelle soluzioni tecniche. Nei primi modelli in particolare ho voluto sperimentare sull'accesso ai tasti alti con degli innesti del manico studiati appositamente, oltre alla scelta di legni insoliti ma che mantengono comunque sonorità familiari al nostro orecchio. Questi miei esperimenti si possono vedere e toccare negli strumenti esposti allo stand.
Quello di quest'anno sarà il primo SHG di due giorni. Come ti sei preparato per l'occasione?
Per me è il primo anno a SHG, quindi è un po' una novità. Oltre agli strumenti elettrici, che sono tre, ho scelto di esporre anche un violino, che è una sorta di emblema delle mie radici classiche. Inoltre vi saranno alcune parti in lavorazione, e infine alcuni disegni relativi a due strumenti showcase che ho intenzione di realizzare prossimamente. In questo modo posso avere anche un parere sui progetti futuri da parte dei musicisti.
Esporre in fiera è una festa ma anche un po' una sfida con gli altri espositori. Perché un visitatore dovrebbe soffermarsi proprio al tuo stand?
Il mio stand spero sempre che colpisca per la molta presenza di legno a vista. Scelgo spesso finiture di tipo natural proprio perché fanno risaltare quella che è la parte più importante del mio lavoro. Oltre appunto ai modelli esposti e ai progetti in sviluppo (su cui mi soffermo volentieri a discutere), troverete anche un mio cliente disposto a rispondere alle vostre domande, assieme allo strumento fatto su sue specifiche indicazioni. Ovviamente gli strumenti esposti si possono provare, in questo modo mi potrete dire se vi piacciono o cosa cambiereste. Il feedback è una parte molto importante del mio lavoro, e seppur è sempre bello vedere gente soddisfatta, sono molto accette anche le critiche, perché mi permettono di poter sempre migliorare i miei strumenti. Con i miei colleghi, più che di sfida credo si parli di un rispetto reciproco, perché confrontandosi spesso vengon fuori nuove e interessanti idee.