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Intervista a Marco Sfogli
Intervista a Marco Sfogli
di [user #116] - pubblicato il

Marco Sfogli è il chitarrista italiano che si sta facendo conoscere ed apprezzare di più a livello internazionale. Lo incontriamo per parlare dei suoi progetti, farci descrivere il suo parco chitarre e scambiarci degli auguri di Buone Feste in chiave Extreme.
Marco Sfogli è il chitarrista italiano che si sta facendo conoscere e apprezzare di più a livello internazionale. Lo incontriamo per parlare dei suoi progetti, farci descrivere il suo parco chitarre e scambiarci degli auguri di Buone Feste in chiave Extreme!

Avremo, a brevissimo, di nuovo Marco su queste pagine per degli approfondimenti - chitarra alla mano - sulla sua incredibile tecnica chitarristica e sul suo recente lavoro con Virgil Donati.

Sbirciando sul tuo profilo Facebook ti abbiamo visto in una foto recente assieme a  Greg Howe.  Che ci facevi in America? Che stavate combinando?
La foto è stata scattata alla Parsek, sede e cuore dei marchi DV Mark e Mark Bass. Sono stato chiamato per mettere a punto e testare alcuni dei nuovi amplificatori che saranno disponibili a partire dalla prima metà del 2014 e insieme a me c'era appunto Greg Howe che era lì per finalizzare i dettagli del suo amplificatore DV Mark signature. E' stata una bella giornata, ho avuto la possibilità di scambiare un sacco di informazioni utili con Greg, sia riguardo i suoni che riguardo il lavoro di musicista e devo dire che mi sono trovato davanti non solo un grande professionista ma anche una persona molto umile e semplice. Magari fossero tutti come lui! La recente esperienza statunitense invece è frutto di una campagna mirata a far conoscere il nuovissimo DV Mark Multiamp oltreoceano. In pratica è stata la presentazione ufficiale della macchina negli Stati Uniti. Ho avuto l'onore di suonare in uno studio storico e magico come i Capitol Studios di Los Angeles e lo ShapeShifter Lab di New York in compagnia di mostri sacri come Frank Gambale, Michael Manring, Alain Caròn ed Evan Marien tanto per nominarne alcuni ed è stata forse l'esperienza live più eccitante che mi sia capitata finora. E' andato tutto bene, il pubblico ha risposto in maniera molto positiva e sono tutti rimasti colpiti dalla semplicità di utilizzo e dal suono del Multiamp. 


Ci parli di questi amplificatori DV Mark? Cosa ha fatto scattare la scintilla?
Sono innanzitutto dei prodotti interamente italiani, della stessa famiglia che produce amplificatori per basso Mark Bass e quindi sinonimo di grande garanzia e affidabilità. La scintilla è scattata poco prima del Musikmesse, un po' per caso. Ero alla ricerca di qualcosa di diverso rispetto a quello a cui ero abituato e parlando con un po' con di amici del settore è spuntato fuori il nome DV Mark. Devo dire che sia Marco De Virgilis che Riccardo Damiani sono stati gentilissimi e molto disponibili, mi hanno mandato un po' di materiale da provare e sono rimasto a bocca aperta. Inoltre non capita tutti i giorni di collaborare con un'azienda che ti da la possibilità di lavorare sull'amplificatore e di farlo suonare come vuoi tu. Questo credo sia stato il motivo principale che ha favorito il mio passaggio a DV Mark.

Ora suonerai per loro al Namm Show. Ci anticipi qualcosa su questi show?
Sarò allo stand DV Mark in qualità di dimostratore, suonerò un po' di brani tratti dai miei dischi solisti e sarò in compagnia di tanti amici! Sebbene suonare alle fiere non sia sempre il massimo per quanto riguarda la resa sonora sarà comunque un’altra bella esperienza.

Sei da sempre un entusiasta utilizzare della 7 corde. Non sei ancora stato contagiato dalla 8 corde mania? Hai sperimentato qualcosa con questo strumento?
Haha per carità! Ho provato mezza volta uno strumento ad 8 corde ma non fa assolutamente per me. Non ho mani grandi ed il manico della 8 corde si sa, è pari ad una mazza da baseball. Inoltre per quel poco che ho avuto a che fare con questo strumento non credo di apprezzarne nemmeno troppo la sonorità. Sconfina in territori prettamente bassistici e come se non bastasse serve una mano destra molto leggera per tenere tutto nitidamente intonato. Con me non ha funzionato.


Al momento che chitarre stai suonando? Ci descrivi il tuo attuale parco chitarre?
Suono sempre chitarre Ibanez sia a 6 che a 7 corde e per questo vorrei ringraziare la Mogar Music che si è sempre messa a disposizione per soddisfare le mie richieste. Nello specifico ho due RG 6 corde Premium che uso regolarmente e che sebbene possano sembrare simili hanno una sonorità completamente differente l’una dall’altra, una RG2820ZD Prestige che è un edizione limitata e che ha un suono molto rotondo, una AT10P che è la versione Premium della Andy Timmons signature che utilizzo in contesti più rock blues, una RGR465 che è attualmente accordata in drop C e poi ci sono le 7 corde…la prima che ho ricevuto e che è in pianta stabile in drop G è una RGD2120Z baritona che è stata largamente usata su “Impermanent Resonance” di James LaBrie, poi ho due Premium accordate in standard B e drop A e ultimamente sto provando la APEX100 che è il modello signature di Munky dei Korn. Non ho moltissimi strumenti e cerco di non avere mai due strumenti uguali proprio per potermi “affezionare” e per poterli utilizzare un po’ tutti, di fatto ognuno ha una sua propria e caratteristica voce. Senza tralasciare che ognuna delle 7 corde in mio possesso è accordata diversamente a seconda delle esigenze musicali.
(Ecco in gran parata le chitarre di Marco Sfogli in questa Gallery)
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Sappiamo che hai in ballo delle collaborazioni con Pino Daniele. Ce ne parli?
Certamente, innanzitutto è una collaborazione che mi vede in veste di componente della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Pino ha organizzato questo evento intitolato “Napule è tutta n’ata storia” in cui riunisce un po’ tutti gli esponenti del rock progressivo e in generale di una certa scena musicale colta napoletana degli anni ‘70 in un unico concerto. Credo sia una iniziativa molto bella per la città di Napoli e per quegli artisti che l’hanno resa grande ed apprezzata in tutto il mondo. Lo spettacolo si terrà allo storico Palapartenope di Napoli e tra l’altro ti posso già dire che tutte e tre le date confermate hanno registrato il tutto esaurito!

Al momento che ruolo ricopra la didattica tra le tue attività?
Mi aiuta sicuramente a tenermi in allenamento. Purtroppo ho poco tempo per poter studiare visti gli impegni sia familiari che lavorativi e l’attività didattica mi aiuta proprio a mantenere viva la concentrazione e la tecnica. Oltre ad essere un momento di scambio culturale e di dialogo. 


Visto il tuo rapporto di endorsment con la DiMarzio che qualche nuovo pick up che hai provato? O qualche nuova combinazione che hai sperimentato?
Dopo tanti anni credo di aver trovato una certa stabilità anche con i pickups. Ne ho provati veramente tantissimi, tutti sempre DiMarzio, e devo essere onesto da un paio d’anni mi affido al combo Norton al ponte e Air Norton al manico sulle 6 corde e D Activator al ponte e manico sulle 7 corde. Lascio invece i pickups sempre DiMarzio di serie sugli strumenti signature.

Stai lavorando a del nuovo materiale solista?
Per adesso no, non ho in cantiere un altro album solista. Sono abbastanza impegnato su più fronti sia in studio che dal vivo che non sento ancora l’esigenza di scrivere altro materiale per sola chitarra. Inoltre sebbene mi diverta tanto a suonare come solista mi piacerebbe però trovare una stabilità di gruppo, e per gruppo intendo una situazione con una voce.

Che collaborazioni hai in ballo?
Oltre a quelle con James LaBrie e Virgil Donati ho ultimato il disco dei Creation’s End, band newyorkese con la quale collaboro da tre anni. Ci saranno un po’ di date live l’anno prossimo e sarà come sempre molto divertente suonare in giro per gli States. Purtroppo anche qui la distanza un po’ ci frega e ci piacerebbe suonare molto di più dal vivo. Poi c’è un altro progetto a cui ho preso parte insieme ad altri due colleghi chitarristi di cui però non posso rivelare ancora nulla. Sarà una sorpresa! 

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