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Ricordo di gioventù, la Univox.

di FBASS [user #22255] - pubblicato il 11 marzo 2014 ore 00:01







Ho negli USA un cugino di 2° grado più giovane di tre anni, ma eravamo molto legati anche se lui è figlio della cugina maggiore di mio padre, zia Rosa, che dopo la prematura morte del marito, zio Walter, un ufficiale superiore dell'Esercito Statunitense, venne a vivere in Italia ove c'era tutto il resto della famiglia ed a cui anche noi eravamo molto legati, le nostre due nonne poi erano sorelle. Avevano solo questo figlio, Frank, che era spesso nostro ospite ma che ben presto volle tornare nella sua natia Chicago, appena divenuto maggiorenne e dove ora so che fa il giornalista. Ci sono andato anch'io, sia da lui che dall'altra zia Maria, sorella della madre, che vive a Santa Ana in California ( non vi dice niente questa località?). Anche lui cadde vittima del virus da chitarrodipendenza acuta e cronica, ma è invece un patito delle dodici corde, molto più apprezzate negli USA che dalle nostre parti,  e mi mandò a fine anni 60 alcune sue foto con al collo sia una Gibson ES 335 12 corde che un'altra chitarra molto simile, ma molto più appariscente nel suo acceso sunburst, una Univox , una "Brand" di cui venni a conoscenza proprio tramite lui, ma molto conosciuta negli USA ( però quì da noi "Nisba" ). Dopo svariate ricerche riuscii a ricostruire la storia di questa "ditta", nata ad inizio anni 60 come Unicord Corporation, inizialmente una produttrice di trasformatori elettrici acquistata dalla "Amplifiers Corporation of America" di Westbury, New York, poi in seguito hanno iniziato la commercializzazione di una linea di amplificatori proprio sotto il nome di Univox. Intorno al 1967, la Unicord si fuse con Merson, un importatore di varie chitarre come Tempo, Giannini e Hagström, e la nuova società fu chiamata "Merson musicali Products". La società poi fu acquistata da "Gulf +Western Systems Company" nel 1967, con la produzione di chitarre spostata in Giappone nel 1975, dove hanno continuato a costruire le stesse chitarre e bassi fino al 1982 ( nello stesso periodo, anzi un po' prima cioè nel 1969, la Norlin, società con maggioranza di Gibson fece lo stesso con la Epiphone ). La produzione sotto il nome di Univox è stata soppressa dopo un incendio alla fabbrica di  Matsumoku, ma con il tempo molti strumenti sono stati poi realizzati in Corea con il nome proprio di Westbury, la sede iniziale. La Unicord Corporation è stata infine acquistata da Korg nel 1985, visto che era conosciuta anche per le sue tastiere, oltre che ( e molto di più ) per gli amplificatori valvolari :





Voglio evidenziare solo che Univox era anche molto conosciuta negli USA, almeno presso i chitarristi e bassisti agli inizi carriera, per aver realizzato copie ben curate di strumenti delle "Brand" più famose di quel periodo di fine anni 60, come Mosrite ( specialmente con i modelli "The Ventures" ), Fender, Gibson, Rickenbacker, Ampeg,  Dan Armstrong , Epiphone ed altri, ma è stata resa popolare nei primi anni 90 da Kurt Cobain, il leader dei Nirvana, con il modello "Hi Flyer" ( tradotto : volatore alto ) cioè quasi due decenni dopo che la produzione originale era cessata ( ma è stata riesumata da Eastwood come Phase 4, vedi foto sotto) , c'è pure lo zampino di Jeff Beck come evidenziato nell'immagine d'apertura, Jimi Hendrix ne utilizzò un pedale, l'Uni-Vibe, che è stato riproposto poi  da altri compreso Dunlop,  e fece anche una chitarra trasparente, il modello "Lucy" in plexiglass simile alla Dan Armstrong :














Per finire un modello ibrido Stratocaster-Les Paul, premetto che non ne ho mai provata nessuna e non ne ho mai viste dalle nostre parti, ma mio cugino Frank ne parlava molto bene, anche se in fin dei conti costavano pure poco ed oggi le Hi Flyer sono molto ricercate dai collezionisti, ma Kurt c'entra non poco:












 









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Ridete pure, tanto dopo il cenone a voi uomini di casa vi spetta quest'incombenza ... Happy New Year!
Merry Xmas and Happy New Year, by Francesco!
Io che ero un purista del Made in USA, ne ho comperato invece 3 in un anno spendendo pure poco!
Ho fatto la mia scelta per entrambi i Brand più famosi ... anche se anche le Made in Japan mi piacciono!
Scambi e baratti ... poi ti ritrovi con una chitarra che mai ti saresti sognato di comperare!
C'è Epiphone ed Epiphone, delusioni e buone riuscite...
Fino a poco tempo fa comperavo solo Fender Made in USA salvo un paio giapponesi e koreane.
Le due chitarre Fender più costose ma che rischiarono di essere tolte dalla produzione agli inizi degli anni 70's.
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uà quel basso copia rickenbacker ...
di titania [user #39837]
commento del 11/03/2014 ore 06:34:0
uà quel basso copia rickenbacker è spettacolo...
Rispondi
Re: uà quel basso copia rickenbacker ...
di FBASS [user #22255]
commento del 11/03/2014 ore 08:44:12
Pensa che nel 1981, in un negozio a via San Sebastiano, Napoli, acquistai a lire 120 mila un basso copia del Rickenbacker 4001 post-1972, identico all'originale compreso il pickup al manico che era quello a 4 poli e non il Toaster DeArmond di questo che era montato sui 4001 pre-1972, ma tutto il resto identico a questo da te citato anche nel colore "Natural" e nei segnatasti triangolari in simil-madreperla ed a cui mancava la mascherina in plastica nera copri truss rod, su cui di solito veniva incisa la marca ( pertanto non ne so la produzione ma c'era solo la Gherson che ne faceva all'epoca dalle nostre parti ); suonava anche bene ma feci cambio con un autentico Violin Bass Hofner 1968 a cui però mancava la meccanica del LA, ora invece di Violin Bass ne ho uno del 1967 perfettamente integro. Poi ho comperato un autentico Rickenbacker 4001 del 1972 e mi sono visto passare sotto il naso ( e proposto a basso prezzo ) un Rickenbacker 4005, ma non lo comperai poichè non me ne seppero dire la provenienza, Ciccio il Napoletano.
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Univox e Mini-Korg
di Claes [user #29011]
commento del 11/03/2014 ore 11:28:58
Chitarre: non le conoscevo!!! Vado in tilt per la copia Mosrite - è da molto che ne desidero una. Sono sorpreso dalla quantità di copie prodotte ma sono probabilmente stati esenti di severe azioni legali. A questo punto, sono copie vintage con prezzi d'acquisto in rialzo di continuo. La Mosrite copiata ha quel imbattibile look da gruppi punkeggianti che MAI suonerebbero LP o Strat!

Mini-Korg: In studio con il tastierista del gruppo danese Sneakers, ho visto questo synth - lui lo chiamava un Korg e io ho pensato che fosse un concorrente del Mini-Moog - a quel tempo aveva anche un Korg molto simile ma più pratico a livello di pannello di controllo. Sound monofonico era a quel punto standard. Gli ho chiesto "perché usi Korg piuttosto che Moog"? Risponde che il sound Korg è più tosto di un mini-Moog - per roba polifonica pure i Korg - odiava il sound Roland! Eravamo 1978-79.
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Re: Univox e Mini-Korg
di FBASS [user #22255]
commento del 11/03/2014 ore 15:25:56
Diciamo che nel decennio successivo, cioè quello degli anni 70, abbiamo avuto anche da noi il fenomeno cloni di "Gherson" di cui non ho mai comperato nulla, anche se i famosi fratelli, quelli del negozio più conosciuto all'epoca a Napoli, mi volevano rifilare nel 1977 un Jazz Bass Clone proprio di questa ditta mentre io volevo un Jazz Bass Fender di seconda mano; risolsi comperandomi allo stesso prezzo, lire 300 mila, un'autentica Jaguar Fiesta Red del 1966, a cui si era staccata una grossa parte della verniciatura sul retro, permutata poi per il Fender Jazz Bass Sunburst che ancora posseggo. Solo uno strumento posseduto per poco potrebbe essere di quella provenienza, un clone perfetto del Rickenbacker 4001 con DeArmond a 4 poli al manico ed HorseShoe centrale, color Natural e segnatasti triangolari in simil-madreperla, a cui però mancava la piastrina in plastica copri truss rod, comperato in un altro negozio a lire 120 mila come usato nel 1981. Gli montai le corde Galli Bronzewound, pensa un po', ma feci a cambio poco dopo con un Hofner Violin Bass del 1968, sempre del negozio, ed a cui cambiai le meccaniche poichè privo di quella del LA. All'epoca circolavano anche i cloni della Ibanez, ne ho posseduti tre: un basso modello Les Paul Custom con hardware dorato e meccaniche con palettine in plastica nera, una Double Neck SG Custom 12+6 corde, clone della EDH 1275, ed una clone ES 335 del modello Barney Kessel con attaccacorde dotato di trapezio in legno pregiato. Quest'ultima si che era ottima, gli cambia i pickup con due Di Marzio, Paf al manico e Superdistorsion al ponte, più le meccaniche, originali ma anonime, con delle Shaller DeLuxe, ma non feci nemmeno in tempo ad usarla che in RAI la volle, tramite il nostro più volte da me citato negoziante di fiducia, il chitarrista dell'orchestra in studio di registrazione, facendomi dare però in permuta ed alla pari, proprio dal propretario del negozio, la mia attuale Fender Stringmaster DeLuxe 8 corde, Lap Steel. Ma con il senno di poi, quel basso clone Rickenbacker oggi me lo terrei, Ciccio il Napoletano.
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Re: Univox e Mini-Korg
di Claes [user #29011]
commento del 11/03/2014 ore 20:32:21
Un clone LP Ibanez è meglio di una Gibson! In nero, senza logo e col miglior sound LP mai sentito - era su un AC30 spinto mica più di tanto. 1971-72.
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Belle chitarre e bassi, non ...
di Claudio80 [user #27043]
commento del 11/03/2014 ore 22:52:48
Belle chitarre e bassi, non mi sarebbe dispiaciuto provarne alcune.
La UniVox produsse inoltre il mitico UniVibe usato da Jimi Hendrix e David Gilmour per citare tra i più famosi che lo resero celebre tra gli effetti più amati dai chitarristi!!!
Rispondi
di alfonta5 [user #11445]
commento del 03/04/2018 ore 13:29:04
ciao. Lego solo ora. Uno pratico di Giapponesi, mi dice che la mia SG style , con una placca al manico "made in Japan" potrebbe in realtà essere una Univox. Sulla paletta :niente. Ho le foto della chitarra smontata completamente. Grazie . Alberto Piacenza.
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