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Ryman Auditorium: la chiesa americana della musica live
Ryman Auditorium: la chiesa americana della musica live
di [user #17844] - pubblicato il

In centro Nashville svetta un tempio dedicato alla musica americana. Sorto nel gospel, è stato la casa del Grand Ole Opry e ha dato i natali al bluegrass.
Benvenuti al Ryman Auditorium, “luogo di nascita del bluegrass” recita una targa posta all’esterno di un imponente edificio in mattoni nel mezzo della vivace downtown di Nashville.
In una cornice di grattacieli, a due passi dal sottobosco di locali di musica live a Broadway, sorge un edificio di fine ‘800 con tutto l’aspetto di una vecchia chiesa. A ben vedere un tempo lo era davvero, una chiesa, ma il Ryman Auditorium è anche la “Mother Church Of Country Music”, il luogo che ha consacrato Nashville a capitale americana della musica e dal cui palco si sono librate le note di alcuni tra i più grandi nomi della tradizione musicale statunitense.

Ryman Auditorium: la chiesa americana della musica live

È qui che il country è diventato un fenomeno di costume, è qui che personaggi come Hank Williams e Chet Atkins hanno regalato esibizioni memorabili ed è qui che, nel dicembre 1945, Bill Monroe e il suo mandolino accompagnato dal suonatore di banjo Earl Scruggs ha gettato le basi per il sound dei musicisti nashvilliani a venire, coniando quello che sarebbe diventato lo stile bluegrass.



La storia del Ryman Auditorium ha inizio con Thomas Ryman, imprenditore proprietario di una flotta navale che alla fine dell’800 aveva fatto la sua fortuna sulle sponde del fiume Cumberland, diventando una personalità di spicco nella fiorente Nashville.
Come in ogni città fluviale, in Nashville convivevano due essenze contrastanti. Da un lato, il commercio e il benessere economico portavano la voglia di divertirsi, l’alcool, la vita notturna. Dall’altra, gli eccessi conducevano parte della popolazione a ricercare un contatto più forte con la fede per la salvezza della propria anima. La nascita di quello che è oggi un simbolo dell’intrattenimento e della musica profana si deve in gran parte a Sam Jones, predicatore che convertì Thomas Ryman alla cristianità: l’evento fece scattare nel ricco imprenditore la molla che portò alla costruzione dello Union Gospel Tabernacle.
Completato nel 1890 e inaugurato nel 1892 quando ospitò il primo concerto della Theodore Thomas Orchestra, la casa del Signore era anche la “casa” del predicatore Jones, grosso riferimento per la comunità religiosa locale.

Le cose cambiarono alla morte di Ryman nel 1904. Il tabernacolo fu ribattezzato Ryman Auditorium in suo onore e ampliò i propri orizzonti al di là delle pure funzioni religiose.
Votarlo a una location per eventi di ogni tipo fu un’intuizione di Lula Clay Naff, che ne acquisì la gestione nel 1914 e organizzò di tutto al suo interno, dalla boxe all’opera. Da Harry Houdini a Enrico Caruso, le maggiori star del tempo facevano tappa al Ryman per i propri spettacoli.

Bisogna attendere il 1943 perché la strada dell’auditorium si incroci con quella del Grand Ole Opry, trasmissione radiofonica musicale che presterà al luogo anche il nome di Grand Ole Opry House a partire dal 1963, quando la proprietà dello stabile passerà nelle mani della National Life Insurance Company.
In onda dal 1925, il Grand Ole Opry era allora un’istituzione per la scena musicale e il suo arrivo al Ryman accrebbe enormemente la fama di entrambe le realtà. Oggi il programma trasmette da un nuovo studio appena fuori Nashville e, senza aver mai subito interruzioni, detiene il record del programma radiofonico musicale più longevo degli Stati Uniti.

Ryman Auditorium: la chiesa americana della musica live

Sul palco del Grand Ole Opry House si esibiscono tutti i musicisti più caldi del momento. Elvis Presley, Louis Armstrong, Johnny Cash ne calcano il palco. Quest’ultimo viene bandito nel 1965 dopo aver distrutto tutte le luci frontali ai piedi del palco con l’asta del suo microfono durante un concerto, ma appena quattro anni dopo tornerà alla ribalta come conduttore del proprio personale show televisivo. Una riscossa niente male per il man in black.
L’episodio è stato ripreso nel film Walk The Line, con Joaquin Phoenix.



Trascorrono gli anni e l’auditorium ne sente il peso. Negli anni ’70 la struttura è antiquata e, nel 1974, il Grand Ole Opry si trasferisce in nuovo un teatro appositamente realizzato.

Ristrutturare la fatiscente Mother Church Of Country Music costerebbe troppo, demolirla anche, così l’auditorium resta semi-abbandonato per vent’anni, salvo essere saltuariamente utilizzato per alcune registrazioni video e audio.
Alla fine degli anni ’80 avviene la svolta. Ha inizio un grosso progetto di riqualificazione che termina nel 1994, quando il Ryman riapre finalmente al pubblico con l’intenzione di tornare a essere un punto fermo per la musica dal vivo di Nashville.

Oggi il Ryman Auditorium è una località storica riconosciuta per la città di Nashville. Monumento alla propria tradizione e a tutta la musica americana, ospita spettacoli e concerti di artisti di ogni genere, country e non solo.
Quando non sono in programma eventi è anche possibile visitare la sala - dove sono esposti strumenti e memorabilia di alcuni dei grandi che hanno calcato il palco del Ryman - e curiosare tra i camerini del backstage, dedicati alle stelle del country e tutt’ora usati dai musicisti che vi si esibiscono.



Come in un piccolo museo della musica, aggirarsi tra le panche in legno numerate del Ryman consente di osservare da vicino un abito di scena originale di Hank Williams, la D28 del 1956 appartenuta a Johnny Cash, la Lucille di BB King e ancora chicche per cultori come il cappello floreale con la caratteristica targhetta del prezzo indossato dall’iconica presentatrice e comica Minnie Pearl.
Non mancano le installazioni puramente turistiche come “The Soul Of Nashville”, un video-spettacolo con proiezioni olografiche sulla storia del Ryman che dà il benvenuto a tutti i visitatori.



Il Ryman rappresenta una fetta considerevole del background di Nashville, ma in senso più ampio si è dimostrato in grado di catturare l’attenzione di tutto il mondo della musica grazie a una dimensione assolutamente singolare.
Con poco meno di 2400 posti, non può competere per capienza con le grosse e più moderne arene. Ciò che rende unico il Ryman è piuttosto l’intimità che gli spazi contenuti sono in grado di conferire alle performance. Anche durante un concerto più “rumoroso” come quelli dei Foo Fighters o di Jack White, l’interazione con il pubblico è continua. A pochi metri dalle prime file, le band possono sentire distintamente la voce delle persone in sala e la loro performance ne è senza dubbio influenzata, creando un’alchimia irripetibile.
Pochi altri luoghi al mondo possono vantare un’atmosfera simile e una tradizione altrettanto costellata di piccole e grandi storie da raccontare.

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